Covid, Remuzzi: variante in circolazione si comporta come Omicron. Bertolaso: siamo pronti

Per quanto riguarda il rialzo dei casi Covid “ io penso che dobbiamo stare tranquilli, è vero che non sappiamo ancora tante cose, però la cosa più probabile è che il virus sta evolvendo e che quello che vediamo fa parte dell’evoluzione naturale del virus. C’è questa variante che ormai è molto diffusa, Eg.5 che ormai interessa il 50-60 per cento della popolazione colpita e sta comportandosi come Omicron. Siccome siamo vaccinati e abbiamo avuto la malattia quasi tutti, è improbabile che aumenteranno in modo significativo i pazienti in ospedale. Adesso ne abbiamo 4 in terapia intensiva in tutta Lombardia”.

Lo ha detto Giuseppe Remuzzi, Direttore dell’Istituto Mario Negri, a margine della presentazione di uno studio dell’Istituto Mario Negri sul legame tra patrimonio genetico e incidenza dei casi di Covid nella popolazione della provincia di Bergamo. Remuzzi ha poi spiegato che “c’è un’altra forma che si sta vedendo in Inghilterra e in Danimarca, negli Stati Uniti e in Israele, però, per adesso sono pochi casi”, riferendosi alla variante Pirola. “Per quanto riguarda la campagna vaccinale a ottobre si farà la vaccinazione antinfluenzale e il monovalente contro il Covid sviluppato sulla variante precedente a quella attuale – ha poi aggiunto precisando che “c’è chi ha detto che il vaccino non funziona, ma un lavoro non ancora pubblicato suggerisce che offre protezione e conferisce un aumento degli anticorpi contro tutte le varianti esaminate, quindi il monovalente che faremo funziona contro tutte le varianti”.

“Stiamo organizzando tutta la campagna vaccinale: appena il Ministero ci fornirà i vaccini, inizieremo ad offrire la vaccinazione a tutte quelle che sono le categorie a rischio per quelle che sono le circolari ministeriali e secondo quelli che sono i criteri più importanti. Stiamo aspettando l’autorizzazione di AIFA e poi siamo pronti a partire. Se i vaccini arriveranno in tempo, inizieremo a vaccinare dal primo di ottobre”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione, Guido Bertolaso, a margine della presentazione di uno studio dell’Istituto Mario Negri sul legame tra patrimonio genetico e incidenza dei casi di Covid nella popolazione della provincia di Bergamo, con il direttore dell’Istituto Giuseppe Remuzzi. “La nostra preoccupazione – ha poi ricordato – è quella nei confronti dei soggetti fragili: abbiamo emanato il primo settembre una direttiva molto chiara che indica come comportarsi vicino alle persone a rischio, sia per le mascherine sia per quanto riguarda i casi di isolamento”. “Per quello che riguarda tutte le vaccinazioni, il nostro target sono le categorie più a rischio sia per quanto riguarda il covid sia per le altre patologie – ha poi aggiunto specificando che “ io per esempio mi vaccinerò contro l’influenza e poi vedremo se dovrò farlo per il covid”. Per quanto riguarda la ripresa dei casi Covid invece, Bertolaso ha confermato che “non c’è timore ma c’è massima attenzione. Come ha detto giustamente il professor Remuzzi, è difficile fare previsioni. Siamo ancora in un clima che viene da 2-3 anni di esperienza e ancora non si sa tutto del covid. Quindi bisogna essere prudenti, e lo siamo”.

I numeri attuali relativi a casi Covid e ricoveri ha infine riferito Bertolaso contano “7mila casi positivi, 192 ricoveri, 4 pazienti in terapia intensiva”. Si tratta di numeri che, ha detto “sono sicuramente aumentati rispetto alle scorse settimane, ma siamo in una situazione tipica di molte altre patologie annuali e stagionali”.

“La priorità per le vaccinazioni Covid è alle persone a rischio, ma poi ritengo giusto che uno se lo vuole fare lo possa fare e lo possano fare anche i bambini e il vaccino dovrebbe essere gratuito per tutti, secondo me”: così Giuseppe Remuzzi, Direttore dell’Istituto Mario Negri, a margine della presentazione di uno studio dell’Istituto sul legame tra patrimonio genetico e incidenza dei casi di Covid nella popolazione della provincia di Bergamo.

“Penso ci siano delle categorie di persone che devono vaccinarsi e sono gli over 65, i fragili, i diabetici chi ha insufficienza renale cronica e chi ha altre patologie a rischio, per il resto, una volta all’anno, come succede per altre vaccinazioni, che lo rifaccia dai sei mesi di vita in su è una scelta individuale, ma può essere opportuno perché di Covid muoiono anche i bambini – ha poi spiegato specificando che “è molto raro, però se uno ritiene di volerlo fare, come lo si ritiene per tante altre vaccinazioni non obbligatorie, è giusto che lo faccia, il vantaggio della vaccinazione rispetto alla malattia è sempre importante”.