L’inverno, si sa, mette a dura prova il nostro corpo. Inevitabilmente siamo esposti ai tipici malanni di stagione come influenza, tosse e raffreddore, ma non è tutto.
Molti di noi devono fare i conti anche con dolori muscolari ed articolari.
Il freddo infatti, combinato all’aumento di umidità, alle precipitazioni e alla scarsa attività fisica rispetto ai mesi caldi, crea un terreno fertile per la manifestazione o il peggioramento di questi disturbi. Un autentico banco di prova per la nostra salute e per l’integrità del nostro sistema muscolo-scheletrico.
Come affrontare la stagione fredda, senza rischiare di compromettere il benessere del nostro organismo? “Il freddo provoca contrazioni, crampi e tensioni muscolari, il flusso sanguigno si riduce e le articolazioni si irrigidiscono, l’umidità e la pressione atmosferica aumentano il rischio di infiammazione e dolore – afferma Simone Giordano, osteopata e fondatore di MedicalPro – Tuttavia, l’inverno non deve essere solo un periodo di sfide per la salute muscolo-scheletrica, ma un’opportunità per adottare comportamenti consapevoli e proattivi. Prendersi cura del proprio corpo diventa cruciale, ma è fondamentale considerare l’essere umano nella sua globalità, come un sistema composto da muscoli, strutture scheletriche, nervi e organi interni.
Un’unità dinamica di funzioni, il cui stato di salute è determinato non solo dal fisico, ma anche dalla mente e dallo spirito”.
L’osteopatia, disciplina riconosciuta dall’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, che si basa sul contatto manuale e non invasivo per la valutazione, la diagnosi ed il trattamento del paziente, analizzando l’interconnessione e l’influenza reciproca che intercorre tra il sistema muscolo scheletrico, vascolare e neurologico, offre una visione globale della salute umana, dunque ottimale per affrontare questo genere di patologie. “Tante volte, infatti, la causa del dolore trova la sua locazione lontano dalla zona interessata”.
I disturbi muscolo-scheletrici coinvolgono una vasta parte della popolazione globale, colpendo ben 1,71 miliardi di individui, secondo il Global Burden of Disease, il più ampio studio epidemiologico osservazionale mondiale. Questa considerevole portata sottolinea l’importanza di preservare il nostro benessere, specialmente durante i mesi invernali, quando il nostro sistema muscolo-scheletrico diventa particolarmente sensibile alle sfide della stagione fredda. Per affrontare questa problematica, si sono compiuti significativi progressi, con particolare attenzione alla personalizzazione dell’osteopatia per adattarla alle esigenze specifiche di ciascun paziente.
Ne è un esempio L’equazione di Giordano, approccio terapeutico innovativo, oggi materia di studio di molti futuri professionisti del settore, ideato dallo stesso Giordano dopo anni di esperienza anche nel mondo dello sport agonistico (staff medico della Pinetina di Appiano Gentile e degli ATP, i tornei internazionali di tennis). Un approccio rivoluzionario che Giordano ha reso manifesto nel suo libro divulgativo e per addetti ai lavori: “I pilastri dell’osteopatia strutturale”. “La parola d’ordine è il ripristino circolatorio e neurologico per attivare il processo di guarigione automatico del corpo – afferma Giordano – dopo un trattamento si rimettono in ordine le funzioni strutturali e organiche in modo che il corpo funzioni come progettato, senza influenze che sono state determinate dalle disfunzioni”.
Per risolvere una disfunzione, l’operatore, si avvale di un’equazione uguale per i diversi distretti cervico-dorso-lombo-sacrale fornendo indicazioni su come risolvere la disfunzione, in modo da invertire i parametri al fine di dare un input laddove non si riscontra una barriera. “L’idea – spiega l’osteopata – è sì frutto di un’attenta valutazione di pensiero, ma come per ogni nuovo approccio, è stata comprovata da un’altrettanta scrupolosa verifica pratica su diversi pazienti. Il metodo si basa su un’equazione che aiuta a capire e risolvere problemi nelle varie regioni del rachide. Questa equazione ci dà istruzioni su come sistemare queste problematiche, cercando di fare in modo che tutto funzioni correttamente. È come se avessimo una mappa per capire cosa va sbagliato e come correggerlo. E questo metodo è stato testato su molte persone diverse per essere sicuri che funzioni bene”.
Rivolto a tutti i pazienti, sia per chi ha una fase acuta e dolori in atto, sia a chi avverte problematiche che determinano patologie che non fanno funzionare il proprio corpo come dovrebbe. Come nel caso di problemi legati ai dolori mestruali. “Nello specifico, in ambito femminile, favorisce un equilibrio ormonale ideale, migliora la luminosità della pelle e riduce gonfiori addominali e arti inferiori. In gravidanza, favorisce un parto più fisiologico, contribuendo al contempo a lenire disturbi comuni come lombalgie e cervicalgie”.
Il benessere complessivo del corpo umano è dunque dato dall’efficacia e dal buon funzionamento di ogni sua parte, “E quando tutte le parti sono armoniche, abbiamo una salute perfetta, quando non lo sono, l’effetto è la malattia”, come sosteneva Andrew Taylor Still, medico statunitense e fondatore dell’osteopatia. Quindi, non solo curare il dolore quando si presenta ma anche cercare di prevenire la comparsa per preservare la salute e l’integrità del nostro organismo. “Migliorando la funzione dell’intero sistema si riduce la possibilità d’infortunio o semplicemente che un dolore si manifesti. Per farlo, bisogna avere una visione globale ed olistica del nostro organismo, che non si limiti al sintomo, ma ricerchi la causa. Solo dopo un’accurata anamnesi, si può intervenire in modo specifico facendo un lavoro mirato sulla natura stessa del problema”, conclude l’esperto.