Peste suina, summit in Provincia a Lodi Coldiretti: forte preoccupazione sul territorio

“Ci sono stati presentati elementi che sulla carta dovrebbero garantire una gestione efficace del controllo dei cinghiali sul territorio, in modo particolare in quei comuni lodigiani che verranno inseriti nella zona di restrizione 1 per il contenimento della diffusione della peste suina africana”.

E’ quanto dichiara la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza che questa mattina nella sede della Provincia ha partecipato con il direttore della Federazione interprovinciale, Umberto Bertolasi, alla riunione a Lodi con il presidente Fabrizio Santantonio, il responsabile della polizia provinciale Massimiliano Castellone e i vertici della sanità veterinaria di Regione Lombardia.

E’ infatti purtroppo imminente – spiega la Coldiretti – l’individuazione di alcuni comuni dove saranno imposte procedure di biosicurezza più restrittive per evitare il proliferare della PSA, dopo che nelle ultime settimane sono state individuate carcasse di cinghiali malati in territori limitrofi, Pavese e Piacentino in testa. In particolare, prosegue la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – di fronte alla forte preoccupazione per la peste suina Regione e Provincia hanno definito le regole di ingaggio per il contenimento degli ungulati, non solo attraverso l’attività degli Ambiti di caccia e dei selecontrollori, ma anche utilizzando la società specializzata già individuata dal Pirellone per l’abbattimento degli animali.

“Al tavolo abbiamo chiesto – spiega la Coldiretti interprovinciale – di avere informazioni continuamente aggiornate sull’efficacia delle misure messe in campo non per controllare l’attività delle istituzioni coinvolte, ma per condividere con gli allevatori nostri associati i progressi fatti nelle attività di abbattimento dei cinghiali e di monitoraggio delle carcasse rinvenute. E’ vero che il controllo della PSA non passa solo attraverso il contenimento dei cinghiali ma è da anni che chiediamo interventi decisi in questa direzione”.

“Abbiamo inoltre sollecitato Regione – prosegue la Coldiretti – perché lo stesso impegno sulla partita venga esteso anche agli altri territori di nostra competenza: la provincia di Monza Brianza e la Città metropolitana di Milano”.

“Infine, non accetteremo – conclude la Coldiretti – speculazioni sulla pelle dei nostri allevatori che possano determinare il deprezzamento dei suini provenienti dalle future zone di restrizione; deprezzamento che non avrebbe alcuna giustificazione di carattere sanitario e per impedire questo, se necessario, siamo anche disposti a far ricorso alla legge sulle pratiche sleali ”.