Alla base delle alterazioni del ciclo di crescita dei capelli, possono esserci diverse
cause, alcune anche legate alla stagionalità che devono essere sottoposte
all’attenzione di un tricologo. Quando e perché è importante effettuare una visita tricologica.
La salute dei capelli è un riflesso del benessere del nostro corpo. Si tratta di un indicatore significativo e da non sottovalutare in un approccio sistemico alla salute.
La buona condizione del capello può essere influenzata da una serie di fattori, tra cui problemi metabolici, cattiva alimentazione, influenze psico-emotive, stress e fattori stagionali. La visita tricologica è una fase fondamentale nel percorso di un paziente, l’obiettivo è quello di individuare anomalie che interessano il cuoio capelluto e i capelli. Solitamente la figura professionale idonea a ricoprire questo compito è il medico tricologo, capace di rilevare e curare le patologie del cuoio capelluto.
Perdere capelli è un fenomeno biologico naturale. Ogni giorno, infatti, cadono in media dai 50 ai 100 capelli in base alla quantità di follicoli piliferi ancora attivi.
Questi numeri oscillano a seconda dell’età, del sesso (i maschi tendono a perdere più capelli delle donne durante la giornata) e della propria salute personale. “Si parla ad esempio di telogen effluvium – spiega il Dottor Jonatann Gatti Medico Chirurgo Estetico e Tricologo presso Kiba Istituto Medico di Milano – www.istitutokiba.it – quando si fa riferimento ad una caduta di capelli anomala sia in termini di qualità che di quantità, la quale risulta decisamente superiore alla media giornaliera naturale.
Spesso, questa perdita di capelli più abbondante del solito coincide con il cambio di stagione e, pertanto, è più frequente in autunno e in primavera. Oltre alla quantità di capelli persi, va valutato anche l’assetto dei capelli e la durata del fenomeno: l’effluvium ha una durata media che oscilla tra due o tre settimane e un paio di mesi. Nel caso in cui, però, la perdita di capelli sia superiore ai due mesi o si prolunghi per troppo tempo, si consiglia di consultare un esperto che sia in grado di fare una diagnosi accurata sulle cause”.
La visita tricologica: quando e perché è consigliata
Nella maggior parte dei casi i pazienti che si rivolgono al tricologo sono soggetti che hanno un inappropriato stile di vita, con mancanza di riposo, avvezzi a cattive abitudini alimentari, che hanno adoperato per lungo tempo prodotti igienici inadeguati o sono affetti da patologie mediche gravi. Il tricologo di solito riscontra un’alta percentuale di pazienti con problemi di cute e capelli secchi, grassi, forfora, dermatite seborroica, follicolite, psoriasi e alopecia. Attraverso la visita tricologica- prosegue il dottor Gatti- il medico potrà valutare le anomalie della cute che possono essere alla base della caduta dei capelli, per poi prescrivere la giusta terapia da seguire. La visita tricologica viene effettuata per mezzo di un esame microscopico dei capelli e del cuoio capelluto.
Fasi della visita tricologica
La visita tricologica si compone di diverse fasi: innanzitutto grazie ad un colloquio conoscitivo il tricologo approfondisce la storia clinica del paziente e dei suoi
familiari. Vengono raccolti dati riguardo le abitudini generali del paziente, successivamente inizia una fase di test del capello in modo da identificare le cause che hanno comportato lo sfoltimento della chioma e la tipologia di calvizie in atto. In base alla classificazione del tipo di calvizie e alla analisi al microscopio della cute, si può proseguire con il test del capello. Il
tricogramma è un’analisi del capello molto approfondita che delinea nel dettaglio lo
stato di salute dello stesso, oltre a questo tipo di esame, il tricologo si può avvalere
di test come:
-Wash test: si utilizza per contare il numero di capelli persi durante il lavaggio. La procedura prevede di non lavare i capelli per 3 giorni e al momento del lavaggio contare i capelli caduti trattenendoli posando una garza sullo scarico. In seguito i capelli trattenuti vengono studiati per corposità e quantità.
-Pull test: viene impiegato per studiare la resistenza dei capelli al momento della loro trazione. Anche in questo caso il test va applicato sui capelli non lavati recentemente.
-Tricometria: in questo caso viene misurato il diametro del capello, il test è utile ad evidenziare anomalie che provocano la debolezza e comportano l’assottigliamento e lo sfibramento del capello.
I test del capello sopraelencati rivelano nel dettaglio i dati specifici che generano diradamento e calvizie nel paziente. Spunti imprescindibili per indicare il trattamento da adottare per chi soffre di precoce caduta dei capelli, motivo per cui in tricologia gioca un ruolo determinante la tempestività con cui viene affrontato il problema. In caso di familiarità, è importante eseguire una visita già intorno ai 18-20 anni di età, quando l’alopecia androgenetica, in particolare quella maschile, inizia a manifestarsi.