Il piano di Regione di trasformare i poliambulatori in case di comunità, nel caso dell’Asst Nord Milano sì è trasformato in un limbo in cui a rimetterci sono tutti: pazienti e operatori sanitari e amministrativi dei Poliambulatori di Milano, ad oggi, afferenti giuridicamente ed economicamente alla ormai cedente ASST Nord Milano ma, di fatto, gestiti dai prossimi cessionari delle altre ASST dell’hinterland milanese, di cui però non sono ancora dipendenti.
Tutto nasce dalla DGR n. XI/6607 dello scorso 30 giugno 2022 di Regione Lombardia (allegata alla circolare): “ulteriori determinazioni in merito all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – missione 6C1 – soggetti attuatori esterni: riassegnazione di alcuni edifici ubicati nel comune di Milano”.
In pratica, preso atto che la missione 6C1 “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”, finalizzata a rafforzare l’assistenza sanitaria della Rete territoriale, prevede l’attivazione di Case di Comunità, Ospedali di Comunità e COT, al fine di favorire la presa in carico del paziente cronico e fragile e garantire il punto di riferimento continuativo per la popolazione e considerato che la stessa Regione ha individuato negli Enti del SSR, i soggetti preposti all’attuazione del PNRR, è stata disposta la riassegnazione di una serie di interventi da compiere nel Comune di Milano da ASST Nord Milano alle ASST territorialmente competenti per “municipio”.
Decisione che ha previsto la cessione delle seguenti 11 strutture poliambulatoriali, quali future sedi delle Case di Comunità, insieme al numero e tipologia di personale assegnato, come di seguito illustrato:
Si tratta per il Comparto di 175 lavoratori, di cui 51 Amministrativi, 15 Tecnici, 101 Sanitari e 8 OSS, mentre per la Dirigenza Medica di oltre 100 specialistici ambulatoriali, per i quali la Regione Lombardia, per dare continuità e piena operatività alle strutture in parola da parte delle ASST assegnatarie, ha pensato bene, a decorrere dal 01.10.2022, di disporre l’attivazione dell’istituto del distacco che, teoricamente, doveva terminare il 31.12.2022 ma, pragmaticamente, è stato prorogato, fra l’altro, alla vigilia di capodanno per un periodo indefinito e comunque non oltre il 30.09.2023.
Il limbo in cui questi lavoratori si trovano, sta determinando l’acuirsi ed il procrastinarsi di una serie di criticità che hanno già avuto e stanno continuando a generare ricadute inaccettabili sul personale interessato e che si ritiene doveroso argomentare:
1. Libera professione a supporto diretto: il personale segnala di non avere indicazioni circa la possibilità o meno di effettuare l’attività aggiuntiva in regime di libera presso il Poliambulatorio di assegnazione, in quanto il proprio responsabile funzionale/organizzativo dell’ASST, non ancora formalmente cessionario, non è in grado di avallare tale disposizione dal momento che l’afferenza giuridica ed economica è ancora in capo ad ASST Nord Milano che, però, dovrebbe autorizzare e provvedere al pagamento orario di un’attività che rientra nel perseguimento degli obiettivi strategici di un altro ente ospedaliero. In tutto questo marasma generale, fino ad ora, nessuno è stato in grado di fornire una risposta risolutiva a questi lavoratori;
2. Indennità di cassa: al personale che opera al front office nei CUP, negli ultimi cedolini stipendiali di dicembre 2022 e gennaio 2023, non è stata corrisposta l’indennità di cassa giornaliera, disciplinata dal CIA dell’ASST Nord Milano, a causa del diverso programma in uso nelle altre ASST, future cessionarie, che non consente più la rilevazione dei giorni effettivamente prestati allo sportello e quindi la rendicontazione della quota economica spettante da parte dell’ancora attuale datore di lavoro. Tale dinamica comporta disagi anche al personale sanitario, oltre che alla stessa utenza, dal momento che tutto lo storico degli esami ematochimici, degli esami strumentali, delle prestazioni ambulatoriali e delle visite specialistiche a vario titolo, eseguite nel corso degli anni presso l’ASST Nord Milano, non sono più accessibili;
3. Abbonamenti ATM e Trenord: grazie a questa fase transitoria di distacco al personale è stata negata la possibilità, da ASST Nord Milano, di presentare domanda, per l’anno 2023, finalizzata ad ottenere un abbonamento a prezzo calmierato grazie alla convenzione in essere, dato che la cessione di ente sarebbe dovuta avvenire ad inizio anno corrente ma così non è stato. Al contempo, il suddetto personale rimanendo ancora afferente, giuridicamente ed economicamente, ad ASST Nord Milano non ha avuto, analogamente, la possibilità presso le ASST, future cessionarie, visto che non figurano ancora come loro dipendenti;
4. Autorizzazione ferie e permessi: viene addirittura ravvisato che il personale, all’atto in cui avanza una richiesta di assenza dal servizio a vario titolo, la conseguente autorizzazione viene formalizzata dal proprio responsabile organizzativo/funzionale di struttura dell’ASST, prossima cessionaria, ma non dal proprio superiore gerarchico dell’ASST Nord Milano, di cui il suddetto personale figura ancora dipendente sul piano giuridico ed economico.
FIALS Milano, auspica vivamente che, nel prossimo tavolo di confronto convocato dalla Direzione Generale Welfare per lunedì 30 gennaio, questo ordine del giorno venga opportunamente sviscerato e siano fornite indicazioni celeri e dirimenti volte alla dovuta chiusura di questo iter avviato, ma non ancora concretizzato, che sta lasciando, colpevolmente, questi lavoratori in una posizione ibrida, impropria e non più derogabile, perché è inammissibile pensare che siano loro a dover pagare dazio per le lungaggini e l’approssimazione dimostrate, nei tempi e nei modi, da Regione Lombardia.
Ecco i lavoratori coinvolti, suddivisi per strutture e ruoli:
1. ASST FBF-Sacco
Ø Poliambulatorio Doria: 9 Amministrativi, 2 Tecnici, 18 Sanitari ed 1 OSS
Ø Poliambulatorio Rugabella: 7 Amministrativi, 4 Tecnici, 10 Sanitari ed 1 OSS
Ø Poliambulatorio Don Orione: 2 Amministrativi e 12 Sanitari
Ø Poliambulatorio Accursio: 3 Amministrativi, 3 Tecnici, 1 OSS ed alcuni sanitari
Ø Poliambulatorio Farini: 5 Amministrativi e 12 Sanitari
Ø Poliambulatorio Sassi: 2 Amministrativi, 1 Tecnico, 5 Sanitari ed 1 OSS
2. ASST Santi Paolo e Carlo
Ø Poliambulatorio Gola: 6 Amministrativi, 1 Tecnico, 9 Sanitari ed 1 OSS
Ø Poliambulatorio Stromboli: 7 Amministrativi, 2 Tecnici, 15 Sanitari ed 1 OSS
Ø Poliambulatorio Masaniello: 3 Amministrativi, 1 Tecnico, 7 Sanitari ed 1 OSS
3. ASST G.O.M. Niguarda
Ø Poliambulatorio Ippocrate: 2 Amministrativi, 1 Tecnico, 4 Sanitari ed 1 OSS
Ø Poliambulatorio Livigno: 5 Amministrativi e 9 Sanitari