L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha presentato in commissione congiunta Sanità e Sostenibilità sociale, casa, famiglia, il piano socio sanitario 2023-2027. Un piano i cui punti di forza, ha sintetizzato Bertolaso a margine della riunione “sono sicuramente una struttura sanitaria regionale che è di gran lunga tra le più avanzate e le più efficienti del nostro Paese. Una struttura di personale medico e infermieristico di primo livello, competente, impegnata e appassionata”. Durante la commissione l’assessore ha citato uno studio di Mediobanca dal quale risulta che il welfare lombardo è la quinta azienda più importante d’Italia. D’altra parte, ha continuato Bertolaso, “i problemi li conosciamo bene: liste d’attesa ancora lunghe, pronto soccorso che in certi momenti dell’anno si intasano per situazioni che potrebbero essere facilmente gestite sul territorio. Ma – ha precisato – sono tutte questioni che stiamo affrontando e che risolveremo”. Nel piano, di “primaria importanza” è la prevenzione, l’unica via, secondo l’assessore, per rendere sostenibile il sistema: “Il problema, non solo della Regione ma di tutto il Paese è la prospettiva nei prossimi 20 anni. Sappiamo che ci sarà un continuo e progressivo invecchiamento della popolazione e noi dobbiamo fare in modo che le persone rimangano più sane per il tempo più lungo possibile. Perché solamente garantendo stili di vita corretti e quindi uno stato di salute accettabile possiamo andare a diminuire quelle che sono da un lato le spese sanitarie e in contemporanea garantire quell’assistenza di qualità eccellente a quelle categorie più fragili che ne avranno bisogno per il tempo più lungo possibile. Non possiamo farlo – ha concluso Bertolaso – se non andiamo a fare prevenzione corretta, a ridurre alcune spese sanitarie e a garantire invece investimenti sul sociale che possano migliorare quella che è la situazione generale”. A margine della riunione, il presidente della Commissione IX, Emanuele Monti (Lega), oltre a sottolineare come la Lombardia abbia iniziato “un iter di riforma italiano”, perché è “la prima Regione che approva un piano socio sanitario che guarda al futuro, con tecnologie, innovazione, prossimità con il territorio”, in merito al problema delle liste d’attesa ha dichiarato che ci sarà “un impegno fondamentale per dedicare degli slot ai pazienti cronici, con un’attenzione particolare nella collaborazione con la medicina del territorio e nel lavorare con il privato accreditato per offrire più possibilità di cura ai cittadini lombardi”.
Dall’opposizione però arrivano critiche. “Io credo che siamo di fronte a buoni propositi che rischiano di rimanere totalmente sulla carta se non si invertono alcune scelte fatte in questi anni, a esempio a sostegno della sanità privata. E dobbiamo rafforzare molto i servizi sul territorio, in particolare su salute mentale, dipendenze, i tagli sulla disabilità ci preoccupano. Stiamo attenti a evitare che sia l’ennesima occasione per dire delle cose che vengono contraddette dai fatti” ha detto Pierfrancesco Majorino (PD) a margine della riunione. Onorio Rosati (AVS) si è concentrato invece sui costi della sanità. Nel piano si prevede il passaggio dai 24,7 miliardi di euro del 2022 ai 25,4 miliardi del 2050: “Sappiamo che non è così – ha detto Rosati -, che ovviamente ci sarà necessità di avere maggiori risorse e quindi il tema è la reperibilità di queste risorse”.
In particolare, ha proseguito il consigliere di AVS, per capire “come la prevenzione possa efficacemente inserire all’interno dei servizi le persone che hanno una fragilità elevata” e che il piano dà in aumento nei prossimi anni; e come si può aumentare l’offerta non solo della prevenzione, ma anche quella sanitaria, a fronte delle “difficoltà di aprire nuove case di comunità e ospedali di comunità perché manca il personale medico e sanitario”.(MiaNews)