All’Olimpia il derby di Eurolega

L’Olimpia domina per 16 minuti, soffre per i successivi 10-12 a cavallo dei due quarti centrali, ma si ritrova con carattere, orgoglio, rimbalzi (15 in attacco) e anche fluidità di gioco (20 assist, nove di Dimitrijevic) vincendo 99-90.

Ha subito tanti punti, soprattutto perché nel terzo quarto non ha arginato l’attacco della Virtus Bologna, concedendo triple, penetrazioni al ferro e giochi da tre punti. Però ha avuto il grande merito di non disunirsi, di arrestare l’emorragia e giocare gli ultimi 10-12 minuti ad un livello davvero alto. Nella giornata difficile di Armoni Brooks, ha trovato tantissimo dal secondo quintetto: Fabien Causeur ha giocato una partita di intensità mostruosa e lucidità, da grande leader; Stefano Tonut oltre a immolarsi in difesa, a tratti monumentale, ha segnato anche nei momenti cruciali della gara; Zach LeDay ha sprigionato tutta la sua energia, 19 punti e sette falli subiti, tante giocate decisive anche in difesa. Nikola Mirotic è esploso alla distanza, 21 punti e 13 rimbalzi. Ha fatto il “closer”: è arrivato a chiudere la partita quando serviva con il suo gioco dentro-fuori. Era un derby italiano tra due squadre in difficoltà anche per gli infortuni ed era importante vincerlo.

IL PRIMO TEMPO – Si parte con tanto nervosismo e molti errori gratuiti da ambedue le partite. L’Olimpia però ha una difesa resistente e va avanti 6-0 mentre Bologna usa tutta la fisicità del suo perimetro schierando insieme Cordinier, Tucker e Clyburn, sul quale si spende con grande energia Pippo Ricci. L’Olimpia va avanti 11-5 con una serie interessante di Caruso: floater, stoppata e poi anche un assist per la tripla di Ricci. Il vantaggio tocca i sette punti per la prima volta su una tripla di LeDay e due entrate con la mano sinistra di Causeur. Alla fine del primo quarto l’Olimpia conduce 21-14. Nel secondo, con una tripla Causeur risponde ai cinque punti consecutivi di Belinelli, poi riempie l’area sulle penetrazioni di Shengelia. Due missili di Tonut valgono il più 15, 36-21, costringendo Coach Banchi a spendere il suo secondo time-out. Il più 17, al ritorno in campo, arriva dopo un jumper dal “gomito” di Tonut e un altro dall’angolo di LeDay. Sul 40-23, l’Olimpia sembra padrona del campo, ma Bologna sfrutta bene i falli avversari per procurarsi i viaggi in lunetta che alimentano l’8-0 che la riporta a meno nove, dove resta all’intervallo, 40-35.

IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia sembra perdere il controllo della propria difesa nel terzo quarto, concede due triple a Belinelli, poi due giochi da tre punti e in un attimo si ritrova sotto nel punteggio. Bologna segna 20 punti in cinque punti e capovolge la gara costruendo sei punti di vantaggio sul 55-49. L’Olimpia riparte prima con l’attacco, ovvero due triple di Mirotic e Tonut. Come nel primo tempo, gli uomini che entrano dalla panchina danno un grosso aiuto. LeDay e Causeur guidano la risposta. Coach Fioretti va con il quintetto piccolo, ad un certo punti con tre piccoli ci sono Ricci da 4 e LeDay da 5. L’Olimpia rimette la testa avanti, bruciata però dalla tripla sulla sirena di Toko Shengelia per il 66-65. Ma in quel momento il peggio è passato e l’Olimpia gioca a tratti davvero bene. Tonut segna un canestro da tre importantissimo, poi LeDay e Causeur con la loro aggressività scappano a più sei sul 79-73. Mirotic, da grande “closer” si mette al lavoro. Centra una tripla, poi va in post basso a ferire la difesa di Bologna. Tocca a lui guidare la fuga che raggiunge i 10 punti di divario sul 90-80. Belinelli usa la forza della disperazione per segnare due volte da tre. La Virtus torna a meno quattro, ma Causeur segna una tripla cruciale dall’angolo e a 1:31 dalla fine l’Olimpia è sicura. La zampata della staffa la vibra Mirotic dal post basso tirando sopra la testa di Belinelli. Finisce 99-90.

Così Coach Mario Fioretti, in sostituzione di Coach Ettore Messina, ha commentato la vittoria su Bologna: “E’ stata una partita dura, come ci aspettavamo. Siamo partiti in modo molto forte, aggressivo, forse è stato il nostro miglior quarto difensivo dell’anno, abbiamo toccato, deviato, rubato tanti palloni. Poi abbiamo tentato di mantenere quel ritmo, poi nel terzo quarto loro hanno giocato davvero bene. Però siamo stati bravi a non disunirci, siamo rimasti nella gara, abbiamo superato il momento di difficoltà. Nel quarto per alcuni minuti abbiamo giocato un basket anche molto buono e nel finale siamo stati aiutati da qualche rimbalzo offensivo, quei rimbalzi che ci avevano condannato a Vitoria. Ho tenuto più a lungo in campo quelli che stavano funzionando bene perché nel primo tempo eravamo riusciti a distribuire i minuti senza sovraccaricare nessuno. Poi andavamo bene. Credo che stringere i denti nel momento di difficoltà sia stato un segnale molto positivo. Con tanti giocatori nuovi e soprattutto alcuni di loro nuovi di questo livello ci manca continuità. Lavoriamo per aumentare i minuti buoni e ridurre quelli meno buoni. In questo momento anche un vantaggio di 17 punti a metà del secondo quarto è importante ma non è risolutivo in una competizione di questo livello. Tonut è un ragazzo che lavora, con energia, qualche volta si nota di meno perché magari spende tanto in difesa, come ha fatto a Vitoria contro Markus Howard, e in attacco è meno coinvolto. Oggi lo è stato e ha risposto”.