L’Atalanta vince ancora, anche cambiando sette giocatori su undici. Per la squadra di Gasperini arriva a Cagliari l’ottava vittoria consecutiva, che la porta a un solo punto dal terzo posto dell’Inter: gioco e mentalità ci sono sempre. Anche tenendo inizialmente fuori gente come Gosens, Gomez, Ilicic e Zapata. Anche con un Tameze lanciato a sorpresa davanti alla difesa: ottima partita del franco-camerunense che finora aveva accumulato solo tre presenze, mai dall’inizio. Se il campionato fosse più lungo verrebbe da dire che la vera anti Juve è proprio l’Atalanta: il problema è che tra bianconeri e nerazzurri ci sono 15 punti. E mancano otto partite.
Unica pecca: due pali, ma “solo” un gol (i tifosi avevano fatto l’abitudine alle scorpacciate) su rigore, quello decisivo di Muriel. E qualche affanno nel finale con il Cagliari che in dieci ha rischiato il pari. La squadra ospite è una macchina che mette in moto e parte. Sino a quando il Cagliari è in undici c’è anche partita perché comunque la squadra di Zenga è coraggiosa e ha un Simeone che fa davvero paura. Chi comanda però è l’undici ospite, ma all’inizio i rossoblù ribattono colpo su colpo. Al 10′ Cragno salva il Cagliari con un doppia parata su Malinovskyi e Castagne. Ma l’Atalanta deve stare molto attenta a Simeone: al 12′ il Cholito segna anche uno splendido gol. È il Var però ad annullare tutto, anche lo stupendo tiro a giro al sette. L’argentino, infatti, in avvio di azione aveva toccato la palla con una mano, seppur attaccata al corpo e involontariamente. Poi al 23′ palo clamoroso di Muriel. Ma subito c’è Simeone che rischia ancora di segnare sul rovesciamento di fronte. Poi l’episodio decisivo con Carboni che frana addosso a Malinovskyi in area. È il 26′: espulsione (piove sul bagnato perché in difesa i rossoblù sono contati) e rigore, realizzato da Muriel, sedicesimo gol, undici in trasferta.
L’Atalanta, che già comandava prima, gioca quasi a una porta. Anche perché in dieci per il Cagliari è difficile mettere in movimento Simeone. Nella ripresa si parte con il secondo palo dell’Atalanta con Hateboer. E al 15′ con il triplice cambio di Gasperini: dentro Ilcic, Zapata e Gomez, 35 gol in tre, gli uomini che stanno facendo spaventare l’Europa. E nonostante questo il Cagliari prova pareggiare: buone occasioni per Joao Pedro al 32′ e nel recupero con Nandez e il neo entrato Ragatzu. Per la squadra di Zenga una sconfitta che frena le ambizioni europee. Ma c’è la consapevolezza di aver disputato una partita stoica, tenendo botta e rimanendo in partita sino all’ultimo: far tremare in dieci l’Atalanta non è roba da poco.