Show Atalanta. Non certo una novità. A Bergamo è cinquina al Bologna e secondo posto in classifica, in attesa del Milan che giocherà lunedì sera con la Lazio (diretta Sky Sport Serie A alle 20.45). La solita dimostrazione di forza, bel gioco, completezza della rosa e divertimento per gli uomini di Gasperini, che raggiungono la sesta vittoria nelle ultime sette giornate lanciandosi verso il finale di stagione. Bene il Bologna per i primi venti minuti. Poi è un monologo. Muriel il più ispirato in assoluto: assist di tacco per l’1-0, gol del 2-0 e massimo traguardo personale in carriera, con 19 centri. Bene anche Malinovskyi e i soliti noti, da Freuler a Zapata, passando per il rientro in campo (subito da titolare) di Hateboer. Solo buone notizie. Bologna ko (un rosso per Schouten a inizio ripresa) e sempre a quota 38 punti, con 7 lunghezze sulla zona calda della classifica.
Nell’Atalanta la notizia è il ritorno di Hateboer, che mancava da tre mesi (fine gennaio col Milan l’ultima partita). Gasp schiera così la classifica difesa a tre. Gosens è squalificato. Malinovskyi e Muriel dietro a Zapata in attacco. De Roon, Freuler e Maehle completano il centrocampo. Novità invece nel Bologna: è difesa a tre per Mihajlovic, che ha fuori tanti giocatori. De Silvestri largo a sinistra a centrocampo, Skov Olsen sul fronte opposto. Soriano alle spalle di Barrow e Palacio davanti.
Pronti e via è subito bel Bologna a Bergamo. La squadra di Miha non sbaglia approccio e prova a far male alla squadra di Gasp. Skov Olsen il più attivo: al 9′ arriva a tu per tu con Gollini, che lo chiude in area. Poi spara da fuori mettendo ancora paura ai nerazzurri. Ma dopo venti ottimi minuti del Bologna si sveglia l’Atalanta, che domina il resto della sfida. Zapata ha una chance in area al 22′, solo poco dopo Muriel smarca col tacco Malinovskyi per il vantaggio. Sempre Muriel coglie un palo qualche istante più in là e ancora Malinovskyi arma il mancino da fuori, sfiorando il palo. A fine dei primi 45 minuti saranno 18 i tiri totali per Gasp&Co, di cui 6 nello specchio. E nel finale di tempo ecco il bis su rigore segnato da Muriel (che raggiunge il suo massimo in carriera in A, 19 centri). Intervallo.
La ripresa si apre senza cambi. E subito con un episodio che chiude ogni speranza dei rossoblù: Schouten viene espulso per un brutto fallo su Romero. A quel punto strada spianata: Muriel è scatenato e sfiora la rete del tris poco dopo. Poco male per l’Atalanta: Freuler fa tris al 57′ e Zapata cala il poker poco dopo. Via ai cambi per preservare i propri migliori giocatori, sia da una parte che dall’altra. C’è gloria anche per un subentrato: Miranchuk che col mancino beffa Skorupski.
“Paura di perdere i pezzi pregiati? È successo dal primo anno, quando andarono via tanti calciatori davanti a offerte di 10 volte superiori rispetto a quanto guadagnavano da noi – le sue parole a Sky Sport – Tant’è che io dicevo: ‘Guardate che se gli date il doppio questi vengono lo stesso’. Ma è la storia dell’Atalanta, per la famiglia Percassi il tetto ingaggi è legge. Non andranno mai a comprare un giocatore per 50 milioni. Anche il Bayern Monaco ha i bilanci a posto e ha vinto tutto. Poi bisogna capire se i debiti devono pagarli tutti quanti. Qui abbiamo rischiato di non giocare più, questa partita poteva non contare più niente così come quella di Roma. Potevamo essere Serie B per far giocare quelle 12 squadre in Superlega, per fortuna in Inghilterra hanno protestato e i club sono venuti meno. Il calcio è sport seguito e amato in tutto il mondo, la speranza è quella di arrivare a giocare contro le grandi. Lunedì avevo paura fosse finito tutto. Per cosa dovevamo giocare? La Champions non esisteva più ed è il nostro sogno da sempre quello di giocare contro Liverpool e Real Madrid. Capisco che quei club hanno milioni di tifosi, ma far saltare il calcio è eccessivo. Per fortuna ci sono allenatori come Guardiola e Klopp che hanno influito sulla retromarcia. Immaginatevi se Fiorentina-Juve si fosse giocare col pubblico, cosa sarebbe successo? Se ci avessero invitato in Superlega, non ci sarei andato”.
“Nel campionato italiano ogni partita ha la sua storia, il Bologna ha messo in difficoltà tante squadre e quindi ci eravamo preparati bene. Poi dopo c’è il campo, che ha visto un’Atalanta che sta molto bene. All’inizio abbiamo avuto un po’ di frenesia e forse la condizione che abbiamo in questo momento ci ha portato ad andare fuori giri, in situazioni che invece erano favorevoli e con lucidità e tecnica avremmo sfruttato meglio. Poi, dopo il vantaggio, le cose sono andate bene. Secondo posto? Mancano 2 punti alla matematica qualificazione in una competizione europea. Per la Champions non so qual è il tetto, però gli altri dovranno sperare in un nostro errore per prenderci. In 3 punti ci sono tante squadre, può succedere di tutto. Ma il destino è nelle nostre mani, è difficile ma è il nostro obiettivo e ce la possiamo fare. Malinovsky? Era arrivato come centrocampista, poi gli ho chiesto un’evoluzione in un ruolo simile a quello di Ilicic. Anche l’anno scorso ha fatto vedere grandi capacità, soprattutto balistiche, e ora partecipa al gioco con continuità, è un attaccante atipico che fa gol e assist. Ha avuto dei problemi tra Covid e un’ernia che fino a dicembre lo ha limitato, ora che li ha superati sta facendo un finale di stagione strepitoso”.