Il Milan esce dall’Europa League. Lo fa a testa alta, pugnalato dai troppi infortuni che hanno complicato ancora di più un’impresa già difficile di per sé.
Ai quarti ci va il Manchester United grazie ad un gol di Paul Pogba ad inizio ripresa, il campione che ha freddezza di concretizzare una delle poche chance costruite dalla squadra inglese. Il Milan, come all’andata, gioca bene, ci prova, non si arrende e, soprattutto, non merita la sconfitta. Per 65 minuti i rossoneri giocano senza una punta di ruolo, perché Ibrahimovic resta in panchina per gran parte della sfida e Mandzukic, Rebic, Leao e Maldini sono infortunati, ma ‘i giovani eccezionali’ di Pioli non demeritano contro la seconda forza della Premier League, stringono i denti e ci provano fino all’ultimo. Resta l’amarezza di non aver potuto vivere la doppia sfida europea con gran parte della rosa a disposizione ma è anche vero che il Milan ha vinto una sola partita – contro il Verona – nelle ultime cinque.
Ora ai rossoneri, per centrare la Champions League obiettivo stagionale chiesto dal club, resta solo il campionato e un secondo posto da difendere domenica contro la Fiorentina, guardandosi le spalle dagli agguati di Juve, Atalanta, Napoli e Roma. La squadra di Pioli riesce a reggere tutto il primo tempo, soffrendo inizialmente l’approccio aggressivo del Manchester United, obbligato a segnare. La squadra di Pioli non si scompone. Tomori si conferma il miglior acquisto del mercato invernale chiudendo provvidenzialmente su Shaw al 20′. Poi, con il passare dei minuti, il Milan acquista coraggio, alza il baricentro e si mette in mostra ma manca colpevolmente in cinismo. Affondo di Theo Hernandez che fa tutto il campo salvo poi perdere il tempo giusto. Al 35′ errore di Bruno Fernandes che consegna il pallone a Castillejo per il contropiede ma occasione sciupata dal Milan che, con un passaggio lento a Kessie, favorisce l’intervento di Lindelöf. Al 41′ Saelemaekers obbliga Henderson alla deviazione in tuffo poi clamorosa occasione allo scadere non concretrizzata da Krunic. Ad inzio ripresa Solkjaer richiama Rashford per Pogba ed è la mossa che fa la differenza. Il francese, che non gioca dal 6 febbraio per un problema fisico, ci mette solo 3′ a sbloccare la partita. Grave errore di Meité che non riesce a rinviare, favorendo la conclusione ravvicinata di Pogba che alza palla e inganna anche Donnarumma. Dopo il gol il Manchester si fa più solido e il Milan fatica ad impensierirlo. Pioli aspetta il 20′ per inserire Ibrahimovic e, dopo dieci minuti, lo svedese va vicinissimo al pari colpendo di testa da due passi ma Henderson con un colpo di reni salva lo United. La partita di Ibra, però, si riduce a quel tentativo mentre l’arrembaggio dei compagni è ammirevole. Una delusione che non deve però abbattere i rossoneri, mancano poco più di due mesi alla fine della stagione e senza l’Europa ci sarà quel riposo settimanale fondamentale visto lo stato fisico del Milan. (ANSA)
“E’ una eliminazione che dispiace abbiamo giocato da grande squadra. Dovevamo segnare nel primo tempo. Credo che la squadra che meritasse, dovevamo metterci qualcosina in più e non ci siamo riusciti”: è il commento amaro del tecnico del Milan Stefano Pioli, a Sky, dopo la sconfitta contro il Manchester United e l’eliminazione dall’Europa League.
“Lo United molto forte, l’anno scorso sono arrivati in semifinale di Europa League, hanno battuto due settimane fa il City. Nei due gol che abbiamo subìto – sottolinea l’allenatore – sono stati più i nostri demeriti che le loro qualità. Ma mi diventa davvero difficile rimproverare qualcosa ai miei. Ci hanno messo anima e determinazione. Ci dispiace molto. Dobbiamo ributtarci sul campionato”. Tante le assenze nel Milan, defezioni che hanno condizionato il rendimento nel doppio confronto: “Loro hanno fatto giocare i titolari, io mi auguravo di fare lo stesso. Con dei cambi saremmo stati più competitivi ma ci è mancato poco. Il gol di Kessie all’andata? Ce ne sarebbe da parlare ancora ma non deve essere un alibi”. (ANSA).