Il Como conquista la sua seconda vittoria consecutiva dopo l’impresa contro il Bergamo, infliggendo al Verona la terza sconfitta di fila. Nonostante i gialloblù siano rimasti in dieci dal quarto d’ora del secondo tempo, hanno lottato senza mai arrendersi.
Questo dimostra la resilienza e la determinazione della squadra veronese, anche in condizioni di inferiorità numerica. Il protagonista della partita è stato Cutrone, autore di una doppietta che ha portato i lariani a metà classifica. Si è finalmente sbloccato anche il Gallo, aggiungendo ulteriore potenziale offensivo alla squadra.
La partita ha visto il Como dominare a lungo, ma l’orgoglio del Verona ha mantenuto l’incontro in bilico fino alla fine. Prima dell’inizio della partita, la proprietà indonesiana del Como, presente in tribuna con alcuni VIP del mondo dello spettacolo, ha offerto un mini-concerto del rapper Guè Pequeno, creando un’atmosfera speciale allo stadio. Sulle ali di questa carica emotiva, gli azzurri sono scesi in campo con determinazione. Fabregas ha schierato una formazione coraggiosa, con Sergi Roberto a gestire il centrocampo e il giovane talento Paz tra i titolari. Cutrone è stato l’unica punta, con Belotti inizialmente in panchina. Il Verona, allenato da Zanetti, ha risposto con un modulo 4-2-3-1, segnato dal ritorno di Suslov e con Frese incaricato di marcare Strefezza. Il Como ha spinto forte fin dai primi minuti, come dimostrato dall’azione di Van der Brempt al 3′, nonostante l’arbitro abbia deciso di non fischiare rigore.
Al 8′, Montipò, il portiere del Verona, si è esibito in una parata decisiva su un tiro insidioso di Moreno dalla distanza. Il dominio del Como si è manifestato con numerose occasioni da gol soprattutto con Paz che ha colpito di testa al 19′, trovando ancora una volta Montipò pronto a deviare il pallone. Sergi Roberto ha sciupato un’opportunità clamorosa al 24′, facendo segnare un momento di tensione per i tifosi lariani. Il Verona ha risposto con un gol in contropiede di Tengstedt, annullato però per fuorigioco, mantenendo il Como in stato di allerta. Al 39′, un’altra incornata di Paz è stata neutralizzata da Montipò, ma allo scadere della prima frazione, il portiere veronese non ha potuto fare nulla sul tiro di Cutrone, deviato da Tchatchoua, che ha portato in vantaggio il Como. Nella ripresa, Zanetti ha operato dei cambi inserendo Duda e una seconda punta, Mosquera, adottando un atteggiamento più aggressivo che ha subito dato i suoi frutti. L’Hellas si è procurato un rigore grazie all’intervento del Var per un fallo di Perrone su Lazovic, il quale ha trasformato il penalty battendo Audero.
Poco dopo, il Verona ha sfiorato addirittura il raddoppio, dimostrando di essere ancora pericoloso nonostante l’inferiorità numerica.
Il Como cerca di reagire con un diagonale di Cutrone poi Suslov interviene scomposto su Fadera e rimedia il secondo cartellino giallo. È il 64′. Il Como mette immediatamente a frutto la superiorità numerica con un filtrante di Paz che serve il raddoppio sul destro di Cutrone. La gara resta aperta – Audero fa il miracolo su una punizione di Duda – a 2 minuti dalla fine sembra chiuderla il subentrato Belotti ma il guizzo di Lambourde la tiene in vita sino all’ultimo palpito del recupero.
A fine partita l’allenatore del Como Cesc Fabregas:
“Abbiamo vinto con merito, dobbiamo continuare a capire dove migliorare. Non possiamo pendere gol nel finale come con il Bologna e a Bergamo: dobbiamo crescere qui. Nel primo tempo potevamo fare meglio, essere più cinici e finalizzare le azioni. Abbiamo concesso tanto nel finale, magari a causa di un calo fisico: devo trovare il modo giusto per chiudere la partita dopo aver dominato”.
Un giudizio su Cutrone: quanti gol può fare?
“Non lo so, questione di squadra. Se giochiamo bene ottime ci sono ottime opportunità. Dipende da come gestiamo la partita per metterlo in condizione di fare bene. Sono contento, tutta la squadra si sente parte del gruppo”.
Una parola su Nico Paz: grande prova anche per lui oggi.
“Sappiamo che Nico è è un giocatore valido. Lo conosco bene, l’ho voluto qui. Calma però. Mi ha chiamato l’allenatore della nazionale argentina: deve continuare a lavorare così, anche per la personalità, ma deve restare coi piedi per terra. Dobbiamo lavorare ancora. Sono contento per lui e per la prestazione. Ma anche per la sua mentalità”.
Belotti ha trovato il gol, è importante per lui.
“Sì certo, sono contento. Ha fatto gol, quello della vittoria. L’importante è farlo giocare anche se pochi minuti. Tutti devono sentirsi parte della famiglia. È un grande step per Belotti, ora dobbiamo pensare al Napoli, vogliamo andare a fare una bella prestazione lì”.