Al Bentegodi i rossoneri battono l’Hellas, in dieci uomini da metà primo tempo per l’espulsione di Stepinski. Nella ripresa Piatek sblocca il risultato trasformando un rigore al 68′ e all’83’ il Var gli nega il raddoppio. Nei minuti di recuperi rosso a Calabria, che salterà il derby.
Non segnava da Maggio con la maglia del Milan, da giugno con la Nazionale. Stiamo parlando di Krzysztof Piatek, attaccante rossonero che, grazie al rigore trasformato contro il Verona al minuto 68, si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa con un’esultanza che chiede silenzio a chi lo criticava.
Da segnalare, purtroppo ancora una volta, gli stupidi e beceri cori ed ululati razzisti da parte dei tifosi gialloblu (plurirecidivi) sul “negro” Kessiè e sul “terrone” Donnarumma.
Tre punti sofferti, contro un Verona in inferiorità numerica per oltre un’ora e a un passo dal pareggio allo scadere. Ma forse, ancora più importanti: “Il Milan ha giocato il secondo tempo che doveva fare, le partite ormai sono tutte difficili”, le parole di Marco Giampaolo al termine del match. “L’Hellas ha fatto la sua onesta partita difensiva: una squadra che si chiude in dieci negli ultimi trenta metri diventa difficile da attaccare. Poi un’occasione alla fine capita sempre, e con le nostre imperfezioni siamo riusciti comunque a portare a casa la vittoria. I tre punti ci aiutano a lavorare meglio, ma non nascondo la polvere sotto il tappeto: se c’è qualcosa che non va ne parlo con i ragazzi”. L’allenatore cerca di inquadrare il nuovo Milan: “Dobbiamo imparare ad attaccare meglio. E io devo mettere la qualità individuale al servizio del collettivo: questa squadra deve ancora acquisire ancora una buona maturità tattica. Ma l’atteggiamento è quello giusto, ho un gruppo che mi dà certezze e lavoriamo bene. Mi piace la passione che ci mettono sempre i ragazzi. Poi sbagliamo anche, ma noi ci siamo”
La notizia, per Giampaolo e per il Milan, è che si è sbloccato Krzysztof Piatek. Anche se il gol partita non è stato festeggiato con la solita pistolettata: “No, non mi è sembrato di vedere un’esultanza polemica”, smorza i toni l’allenatore. “Piatek si è dato da fare, ha lottato, ha partecipato. Ma è un ragazzo a posto, non è uno che fa casino”.