Doppio Ibra, il Milan vince il derby e vola in fuga, all’Inter non basta Lukaku.

epa08753425 AC Milan's Zlatan Ibrahimovic jubilates after scoring the 0-2 goal during the Italian Serie A soccer match FC Inter vs AC Milan at Giuseppe Meazza stadium in Milan, Italy, 17 October 2020. EPA/MATTEO BAZZI

Il Milan vince il derby 2-1 con una doppietta di Ibrahimovic. A segno per l’Inter Lukaku.. Rossoneri da soli al comando a punteggio pieno.

Una doppietta di Zlatan Ibrahimovic, al rientro dopo il coronavirus, regala al Milan il derby contro l’Inter e la testa della classifica con i rossoneri a punteggio pieno. Ai nerazzurri non basta la rete di Lukaku.

Rossoneri avanti al 13′: Kolarov atterra in area Ibrahimovic.

Rigore che lo svedese prima si fa parare da Handanovic, poi segna sulla respinta del portiere nerazzurro.

Al 16 arriva il raddoppio, sempre a firma Ibra, servito da Leao.
La reazione dell’Inter arriva verso la mezzora: al 29′ con Lukaku. Partita riaperta. L’Inter si fa

più aggressiva e si rende pericolosa con Lukaku che fallisce un paio di occasioni (l’ultima in pieno recupero).

Il risultato non cambia ed il Milan si gode la vittoria nella stracittadina e il primato.
(ANSA).

Inter-Milan 0-1: 13′ pt, Ibrahimovic insacca dopo il rigore parato da Handanovic. Punito il fallo di Kolarov ai danni dello svedese

Inter-Milan 0-2: al 16′ pt grande giocata sulla sinistra di Leao, palla sul secondo palo per Ibrahimovic che raddoppia da 2 passi.

Inter-Milan 1-2: al 29′ pt iniziativa di Perisic a sinistra, sul cross deviazione di Donnarumma sui piedi di Lukaku che accorcia.

Stefano Pioli è stato intervistato da Sky Sport nel postpartita di Inter-Milan.

Sulla vittoria: “Avevo già detto ieri che il risultato di oggi non avrebbe cambiato nulla. Siamo soddisfatti, abbiamo battuto una grande squadra, siamo stati bravi a soffrire, una vittoria importante per i nostri fantastici tifosi. Ci hanno scortato fino allo stadio. Il nostro cammino è ancora lungo, ci sono ancora tante cose che possiamo migliorare”.

Su Ibrahimovic: “Era molto stanco, mi ha anche chiesto il cambio ma non l’ho ascoltato. Il suo apporto caratteriale è fondamentale, siamo sul pezzo, stiamo crescendo”.

Sul possibile addio degli scorsi mesi: “Chi pensa troppo al passato non si gode il presente. Noi vogliamo continuare così, lo spirito di squadra è incredibile, sapremo che avremo difficoltà, non abbiamo fatto una vittoria facile fin qui. Possiamo migliorare molto, dal punto di vista caratteriale questa squadra ha fatto una crescita importante”.

Su Leao: “Sono rimasto sorpreso che nessuno si aspettasse Leao, noi abbiamo giocato sempre con un esterno di gamba sulla destra e un attaccante a sinistra. Mi è sembrato dargli fiducia dopo la scorsa partita. E’ il nostro modo di giocare. Ci prendiamo dei rischi, ma sarebbero stati di più se l’Inter si fosse avvicinata alla nostra area. E’ il nostro modo di provare a fare la partita e non subirla. Pensiamo di avere tante situazioni vantaggiose e proviamo a sfruttarle”.

Sullo scudetto: “A me piace pensare positivo, ma secondo me ci sono 3/4 squadre che hanno investito più di noi. Noi abbiamo investito ma a lungo termine. Dobbiamo essere ambiziosi. Il campionato sarà molto difficile, siamo sette squadre di altissimo livello, alla fine quattro saranno contente, noi speriamo di essere tra quelle quattro. Per lottare per lo scudetto devi alzare il livello di qualità dei giocatori, noi lo stiamo facendo ma non può bastare un solo anno. La società è stata brava, ha messo dentro dei campioni insieme a dei ragazzi di prospettivi”.

Sui difensori: “Sottolinerei la prova dei difensori centrali, abbiamo accettato spesso il 2 contro 2, Kjaer ha saputo gestire la situazione ammonito dopo 21 minuti e Romagnoli al rientro ha fatto un’ottima partita”.

Sui meriti nel rapporto con Ibra: “Non mi do tanti meriti nel rapporto con Ibra, è un professionista esemplare, è un competitivo, è disponibile. Lui al primo giorno mi ha detto: “Tu fai l’allenatore, io il giocatore e rispetto tutto”. Ci saranno le volte in cui non andremo d’accordo, ma vale per tutti. Inizia un periodo molto impegnativo, adesso dobbiamo pensare al Celtic, dobbiamo cercare di continuare a far bene, poi ci sarà la Roma”.

Antonio Conte parla ai microfoni di SkySport. “Come ho detto in conferenza stampa, non è il momento di andare a vedere situazioni extra-calcio (in riferimento agli assenti per il Covid-19, ndr).Spiace perdere un match in cui abbiamo creato tanto e in cui il Milan è stato fortunato. Ho visto tanto impegno, i ragazzi ci tenevano tanto. Due disattenzioni, poi tantissime occasioni per pareggiare e vincere. Complimenti a loro”.

Cosa non ti è piaciuto?
“Creiamo tante occasioni, ma dobbiamo essere più bravi, freddi e cinici per sfruttarle. Però, ripeto: non ho nulla da rimproverare, atteggiamento positivo e determinazione fino all’ultimo. Non siamo stati fortunati”.

Avere una solidità alla lunga paga?
“Certo, ci vuole sempre equilibrio. Inevitabile che giocando con due esterni che in realtà sono due ali come Perisic e Hakimi magari paghi qualcosa. E c’è qualcuno che vuole anche il trequartista e storce la bocca… Comunque abbiamo subito due gol evitabilissimi”.

Kolarov sta faticando da centrale?
“Io penso che quello ora sia il suo ruolo, quello migliore. Inevitabile ci sia da lavorare con lui, ma anche con tutti gli altri. Ma ripeto: la partita l’abbiamo fatta. Sfruttando quelle occasioni, saremmo qui a parlare di una Inter bella e vincente”.

Non si poteva trattenere Godin o prendere un difensore centrale in più?
“Di mercato non parlo, sapete benissimo. Qualsiasi cosa accaduta è stata una situazione ponderata, valutata con il club e con i dirigenti. A me spetta allenare e far rendere al massimo la rosa. LE domande di mercato dovete farle a chi è giusto che ne parli”.

Manca un uomo di inserimento da centrocampo? Il Vidal di qualche anno fa?
“Sinceramente, se rivedete la partita, Barella ci è arrivato spesso. Anzi, le caratteristiche di Niccolò sono proprio quelle, un po’ mi ci rivedo. Poi lui è più bravo di me e può diventare un top-player. Nella situazione nostra, tutti i centrocampisti arrivano spesso alla conclusione”.