La reazione c’è stata. Cuore, orgoglio, impegno e per almeno 15-16 minuti anche basket di pregiata fattura contro la capolista, un Fenerbahce che fin qui ha perso solo una volta, a Barcellona. Ma non è bastato, neppure costruire 16 punti di vantaggio, perché i problemi emersi in questo periodo sono riaffiorati. L’Olimpia non ha mantenuto il controllo della gara nel finale del primo tempo, smarrendo 11 dei suoi 16 punti di margine, poi gradualmente il Fenerbahce è salito di tono, ci sono stati problemi di falli e l’infortunio di Kevin Pangos a rendere tutto più complicato. Non c’è stata la resa, la squadra ci ha provato, giocando una partita di ben altro spessore rispetto a quella con l’Efes. Guardando al futuro, deve ripartire da lì. Il finale è stato 82-72.
IL PRIMO QUARTO – L’Olimpia parte aggressiva, forza sei palle perse del Fenerbahce nei primi cinque minuti e anche se Wilbekin carica di due falli Devon Hall, rompendo subito la rotazione delle guardie, Milano va avanti 9-5 sulla tripla di Mitrou-Long. Al rientro, Luwawu-Cabarrot si presenta con una schiacciata lungolinea, poi l’Olimpia, che difende bene e attacca con energia (sei assist, una palla persa), pur soffrendo a rimbalzo soprattutto quando schiera un quintetto “small” con Thomas da 4, prende anche otto punti di vantaggio con la tripla di Alviti. La risposta del Fenerbahce arriva con un gioco da tre punti completato da Jekiri. Alla fine del primo è 21-15 Olimpia.
IL SECONDO QUARTO – E’ ancora la difesa dell’Olimpia a firmare l’inizio del secondo periodo. Mitrou-Long perde due palloni per eccesso di foga, ma mette anche una tripla, difende con tutto quello che ha. Il Fenerbahce è forzato a prendere brutti tiri, Milano scatta a più nove, 28-19. Coach itoudis spende anche il secondo time-out, ma al rientro è sempre Olimpia. Arriva una tripla di Hall, due volte segna Hines, Pangos accelera la transizione mandando a schiacciare Melli. Il margine esplode fino a 16 punti. Poi il Fenerbahce reagisce sul serio. Booker segna con il suo classico jumper dalla media, lo specialista Birsen si presenta con una tripla che ricuce il divario a 11 punti. Tocca a Coach Messina spendere il time-out, ma al ritorno in campo Calathes centra la sua prima tripla. Il Fenerbahce finisce forte il tempo, sfruttando altre due palle perse di Milano, i due falli fischiati anche a Melli. Un jumper di Voigtmann allenta la pressione, ma l’ultima zampata è di Wilbekin sulla sirena. L’Olimpia chiude avanti 37-32.
IL TERZO QUARTO – Il Fenerbahce completa la rimonta all’inizio del terzo periodo, aiutato da un antisportivo fischiato a rimbalzo a Melli, il suo terzo fallo. Una tripla di Nigel Hayes-Davis firma il primo vantaggio. L’Olimpia, dopo un periodo di difficoltà offensive, si sblocca con due canestri di forza di Luwawu-Cabarrot, poi una tripla di Mitrou-Long che la riporta a meno uno, dopo l’uscita di Pangos per un colpo al ginocchio destro. Per un po’ l’Olimpia resta attaccata alla gara, ma la difesa perde progressivamente consistenza rispetto al primo tempo. Una tripla di Guduric scava sette punti di vantaggio per il Fenerbahce dopo otto minuti. Coach Messina prova a rimescolare i quintetti, ma il finale del periodo è tutto del Fenerbahce, che schizza avanti 58-48.
IL QUARTO QUARTO – Il Fenerbahce prende 14 punti di vantaggio prima che Devon Hall con quattro tiri liberi consecutivi riconduca Milano a meno 10. E’ lui a mettersi la squadra sulle spalle con nove punti consecutivi. Poi Melli segna da sotto e il deficit scende sotto la doppia cifra. Ma qui il Fenerbahce è in grande ritmo al tiro soprattutto con Hayes-Davis e ogni speranza di rimonta è vana. Non che Milano non ci provi. Mitrou-Long con la sua carica di energia attacca il ferro, segna da tre, gioca un’altra partita di grande generosità. Serve all’Olimpia per restare relativamente vicina, ma non per diventare minacciosa. 82-72 il finale.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita con il Fenerbahce: “Intanto, devo ringraziare il pubblico. In un momento difficile, perché perdere non diverte nessuno, hanno creato un clima molto bello, di grande sostegno prima della partita, durante e anche dopo la partita. Gliene siamo grati. Devo menzionare anche il Signor Armani e il Signor Dell’Orco, perché hanno avuto un gesto di grande supporto per me e per la squadra. La reazione c’è stata, si è vista. Non ho nulla da dire sull’impegno, anche ieri abbiamo fatto un allenamento severo che di solito non facciamo tra una gara e l’altra ravvicinate, ma dovevamo sisteare delle cose. La disponibilità dei giocatori c’è tutta. Sulla partita, ad un certo punto i nostri problemi sono emersi ovviamente. In particolare nel terzo quarto, c’è stato un periodo in cui le palle perse ci hanno distrutto. Sono state palle perse banali, infantili e ci sono costate la partita contro una squadra di questo livello. Poi siamo stati bravi a restare in qualche modo aggrappati alla partita, usando nel quarto periodo il post-up degli esterni, Hall e Luwawu-Cabarrot. In questo momento è importante per noi non perdere la posizione nel campionato, sapendo che la stagione di EuroLeague è abbastanza compromessa. Dobbiamo fare piccoli passi e aggrapparci al ritorno di Billy Baron, poi probabilmente tornerà Tonut. Insomma, sono piccose cose che possono aiutarci. A tutto questo devo aggiungere l’infortunio di Kevin Pangos, spero non sia grave ma non muoveva il ginocchio quindi sono preoccupato”.
Sulla prova di Davide Alviti: “Sì, ha fatto quello che doveva fare. A Kaunas aveva segnato un canestro da tre, un altro con un taglio, oggi ha fatto il suo dovere. Anche contro Trieste pur tirando male aveva giocato una buona partita. Spero riesca a trasportare questo momento in campionato dove ci serve ancora di più. Sono contento, penso e spero possa anche aggiungere qualcosa”.
Sulla prova di Tim Luwawu-Cabarrot: “E’ appena arrivato, ha fatto un passo in avanti notevole rispetto alla prima partita, credo possa esserci utile. In difesa credo sia ancora tarato sulla NBA, le loro regole difensive, come molti giocatori della Nazionale francese è versatile, sa fare tante cose, non è uno specialista. Penso possa aiutarci”.
Sullo stato emotivo della squadra: “Chiaramente c’è depressione. Succede quando perdi, quando poi vedi il quinto giocatori uscire per un infortunio che sembra serio è difficile restare positivi. Ognuno poi la vive a modo suo. Noi dobbiamo aiutare a vincere e superare queste depressione. Per questo ho sottolineato il gesto della nostra proprietà”.
Sul terzo quarto: “Non è di sicuro una questione fisica, altrimenti succederebbe nel quarto periodo semmai. Credo dipenda da tante cose, ad esempio è dall’inizio dell’anno che sbagliamo appoggi al ferro perché non siamo in grado di finire con i contatti. Questo mi preoccupa, perché non so se possa cambiare. O le palle perse”.