L’Olimpia non lascia scampo al Baskonia, prende in mano la partita fin dai primi possessi, sull’asse Delaney-Melli, domina a rimbalzo come aveva fatto a Kaunas (seconda consecutiva in doppia cifra di Nik Melli) e vince 89-78. La difesa ha dato spettacolo fin quando è servito, tutti hanno dato qualcosa e, nel momento di deconcentrazione nel terzo quarto, Rodriguez ha piazzato tre triple che hanno tenuto a distanza l’avversario. E’ una vittoria più larga del divario conclusivo, frutto del finale in cui Coach Messina ha svuotato la panchina e Baskonia ne ha approfittato per ridurre lo scarto.
IL PRIMO QUARTO – L’Olimpia parte lucida con il suo quintetto versione “small” con Hall e Daniels accanto a Delaney. Nicolò Melli segna due volte, poi Hines attaccando Baldwin in una situazione di post-up per scappare sull’8-2 che forza il time-out di Coach Spahija. Al rientro, il Baskonia con i cambi attacca meglio. Marinkovic e Fontecchio segnano da tre in sequenza ricucendo a meno due. Ma l’Olimpia riparte, Melli centra il quarto tiro consecutivo, Delaney accumula tre assist nel primo periodo, poi un contropiede chiuso da Bentil, una tripla di Hall e due liberi di Daniels chiudono il periodo sul più 11, 21-10.
IL SECONDO QUARTO – Per un attimo, l’Olimpia apre 14 punti di margine su una tripla di Rodriguez, poi l’attacco si ferma un po’, Matt Costello con il suo gioco dentro-fuori segna cinque punti consecutivi. Il parziale è di 7-0, interrotto da una tripla di Delaney che precede però il suo secondo fallo. Poi arriva anche quello di Hines su una palla vagante a complicare le rotazioni. Una bomba di Daniels, quando l’Olimpia è in campo senza playmaker di ruolo, riporta il vantaggio in doppia cifra. Ma Hall, coronando un primo tempo di grande sostanza con una tripla, e Daniels con un’entrata al buzzer, allungano ancora sul 40-25.
IL TERZO QUARTO – L’Olimpia risponde alla seconda tripla di Marinkovic con le due bombe di Hall e Melli, poi due tiri liberi di Kyle Hines spingono il vantaggio a quota 20. Dopo il terzo fallo fischiato a Delaney, Rodriguez si ripresenta in campo con un jumper dalla media. Il parziale diventa di 15-0 e porta Milano avanti di 27 prima che Fontecchio interrompa il break procurandosi due tiri liberi. Qui il Baskonia esibisce tutto il suo potenziale offensivo. Una tripla di Costello completa un parziale di 8-0. Poi sempre lui ne mette un’altra che segue un jumper di Kell. Rodriguez con la sua seconda bomba riporta il vantaggio di Milano oltre i venti. Ma Costello è il grande protagonista del quarto: un altro gioco da tre punti significa nove di fila per lui. L’Olimpia alza il piede dall’acceleratore. Perde due palloni di fila in attacco e si ritrova l’avversario a meno 12 su un jumper di Jayson Granger. Qui Sergio Rodriguez sale di colpi, mettndoe due bombe consecutive nel momento in cui improvvisamente la partita si accende offensivamente. Alla fine del terzo è 66-48 Olimpia.
IL QUARTO QUARTO – Quattro punti consecutivi di Devon Hall riproiettano l’Olimpia a più 22. Un’entrata di Delaney scava i 25 di divario, con Delaney che in campo con quattro falli manda a canestro Biligha su una situazione di pick and roll. Gli ultimi cinque minuti sono di amministrazione. Milano chiude con un convincente 89-78 che vale la diciassettesima vittoria di questa EuroLeague, la settima nelle ultime otto partite, da quando tra l’altro non ha avuto a disposizione oltre che Dinos Mitoglou anche Shavon Shields.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la vittoria dell’Olimpia su Baskonia: “Intanto sono contento perché abbiamo vinto onorando la memoria del Professor Carù: era un dottore eccezionale, noto in tutto il mondo, ma anche un amico personale, una persona eccezionale e un grande amico di tutta l’Olimpia. Credo che abbiamo giocato una partita di alto livello, sia in attacco che in difesa, fino a quando non abbiamo costruito un vantaggio importante. In quel momento, ho sbagliato io a mescolare male i quintetti, mandando in campo tutti insieme giocatori che avevano perso ritmo e hanno fatto fatica. Devo fare un lavoro migliore nelle rotazioni. Ma è stata una partita ben giocata, che ci dà grande spinta in classifica, prima della pausa per la Coppa Italia e in attesa di recuperare, lentamente, gradualmente, Mitoglou e Shields”.
Sulla situazione della squadra di quest’anno paragonata all’anno passato: “E’ presto per fare confronti, non va dimenticato che quella squadra ha vinto la Supercoppa, la Coppa Italia e ha giocato le Final Four di EuroLeague. Quindi merita grande rispetto. Quest’anno ci siamo costruiti finora la possibilità di giocarci le nostre carte nelle competizioni cui stiamo partecipando. Adesso abbiamo forse una squadra più profonda, credo che l’anno scorso sarebbe stato più difficile sopportare un’assenza di Shields così lunga ad esempio. Naturalmente, siamo ansiosi di riavere gli infortunati, ma siamo anche coscienti che dovremo ritrovare gli equilibri. Ho notato che il Real Madrid ad esempio quando ha reinserito Anthony Randolph, Trey Thompkins e aggiunto Gabriel Deck ha perso un po’ di ritmo. Succede perché i minuti restano gli stessi, ma i giocatori sono di più, tutti devono abituarsi a fare bene con meno spazio e al tempo stesso nessuno può pensare di poter tirare il fiato dopo tanto lavoro svolto perché rientrano due giocatori importanti. Sono problemi che sono contento di avere, ma sono anche cosciente che non sarà una cosa immediata”.
Sul lavoro dello staff in questo periodo: “Per i quattro assistenti è stato un periodo brutale, perché c’è poco tempo per preparare le partite, per fare il lavoro, gli allenamenti sono limitati ai giocatori che magari in EuroLeague si vedono meno, quindi si allenano a terzetti o quartetti e gli assistenti devono essere lì con loro. Quindi è più dispendioso, come lo è per lo staff medico e i preparatori atletici. Paradossalmente, sono io quello che ha meno da fare, perché quasi non ci alleniamo, quindi devo solo dire alla squadra quello che dobbiamo fare sulla base del lavoro svolto da loro, ecco perché sono così fresco!”