Non ce la fa l’Olimpia a reggere l’urto fisico della difesa del Barcellona in una serata in cui ha dovuto spremere tanto da pochi giocatori (James e Micov 20, Gudaitis 16). Non si è arresa, ha provato a rimontare fino alla fine, rientrando da meno 12 a meno sei all’inizio della volata e tenendo in apprensione il Barcellona fino a 25 secondi dalla fine quando Coach Pesic ha dovuto spendere un ultimo time-out per fronteggiare l’assalto di Milano e poi a otto con la tripla di Micov del meno tre. Alla fine è 90-85.
IL PRIMO TEMPO – Il Barcellona, subita la prima schiacciata di Gudaitis, si chiude dentro l’area, l’Olimpia arma le mani dei tiratori per comodi tiri dall’arco. Vanno dentro i primi due (James e Brooks) ma non i successivi. Così il Barcellona, sotto 8-5, fa 6-0 segnando in contropiede due volte di fila con Adam Hanga. Sotto di cinque, l’Olimpia riesce a correre di più e andare a cercare punti in area o procurandosi tiri liberi. Quattro punti di James e due di Micov generano il nuovo vantaggio sul 16-15. Alla fine del primo quarto, il Barcellona con un semigancio di Kevin Seraphin conduce 17-16. L’Olimpia soffre i rifornimenti interni per il centro francese (10 nel primo tempo), ma ribatte colpo su colpo in avvio di secondo quarto, con James (11 e cinque rimbalzi) e Gudaitis. E’ il centro lituano (10 punti e cinque rimbalzi a metà gara) dalla lunetta a restituire il vantaggio all’Olimpia, subito prima del secondo fallo fischiato a Mike James e di una tripla di Kevin Pangos. Brooks su un passaggio a tutto campo di Micov apre tre punti di margine per l’Olimpia, ma Claver con un gioco da tre li cancella immediatamente. Tomic a rimbalzo rimette la testa avanti per il Barcellona ma l’ultima zampata la firma da tre Curtis Jerrells per il 37-36 Olimpia dell’intervallo.
IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia con il fade-away di Micov prende subito tre punti di vantaggio ma la risposta è un parziale di 10-0 nel quale ci sono sette punti di Heurtel. Milano risponde con James, poi Ribas mette un’altra tripla che vale il più sette. La quarta tripla del periodo arriva da Singleton e scava nove punti tra le due squadre anche se il protagonista vero è Heurtel che nessun biancorosso riesce a contenere nelle sue scorribande. Due triple, di Micov e Brooks, riducono lo scarto a cinque punti quando c’è però il quarto fallo di Cinciarini. L’Olimpia torna anche a meno quattro in un periodo da sette punti di Micov ma il periodo finisce male. Oriola “ruba” un canestro da sotto, una palla persa genera un contropiede solitario di Hanga che ripristina otto punti di distacco a favore del Barcellona. Due canestri in avvicinamento di Kuzminskas tengono l’Olimpia a meno sei. Una tripla di Micov su assist di Jerrells ricuce ulteriormente a meno tre. Dopo il time-out di Pesic, il Barcellona rientra lucido: Tomic segna un semigancio, Hanga due volte attaccando il ferro e il margine schizza ancora a nove punti (73-64). L’Olimpia riemerge dal time-out di Pianigiani con un gioco ben eseguito per Kuzminskas ma Hanga s’inventa anche una tripla. Il Barcellona decolla a più 12. Milano risponde come ha sempre fatto in questi momenti: segnano Della Valle e Micov da tre ricucendo a meno sei. Sul possesso successivo, la difesa tiene su Heurtel tranne quando il rimbalzo è schiaffeggiato dentro da Seraphin. L’Olimpia ci prova ancora, torna a meno tre ma gli manca il tempo per completare la rimonta.
Così Coach Simone Pianigiani sulla partita con il Barcellona: “In questo momento sono più forti di noi. Per batterli avremmo dovuto fare qualcosa di extra, una partita speciale. I ragazzi hanno disputato una buona gara, abbiamo costruito tanti tiri da tre aperti ma le percentuali non sono state abbastanze alte. In più la differenza di palle perse, pur minima, ha fatto la differenza. Quelle quattro palle perse in più hanno permesso al Barcellona di segnare canestri facili in contropiede. Con una differenza minima, sono i canestri che hanno determinato il risultato. Adesso la mia unica preoccupazione è che subentri un po’ di frustrazione di fronte ad una situazione che è ancora buona, perché oggi saremmo addirittura nei playoff, ma può farsi sentire. Invece dobbiamo rimanere lì e continuare a giocare la nostra stagione, anche se non saremo al completo per un po’ di partite e dobbiamo inserire Omic”.
L’Olimpia si rimette in viaggio verso Monaco di Baviera per completare il doppio turno di EuroLeague. Si gioca all’Audi Dome alle 20.30, schivando la neve che in queste ore sta seppellendo la città tedesca dove l’Olimpia ha giocato solo una volta nella sua storia, vincendo (stagione 2014/15). Le due squadre arrivano a questa partita in situazione simile: hanno tutte e due perso il primo scontro settimanale (il Bayern ad Atene contro il Panathinaikos) e hanno lo stesso bilancio 8-9 dopo 17 gare, sedute sul settimo gradino della classifica assieme al Panathinaikos. Dopo questa al Bayern (10 partite in casa nel girone di andata) resteranno quattro gare interne mentre il calendario la manderà due volte di fila a Mosca e poi riceverà la capolista Fenerbahce. C’è grande pressione su questa partita, la nona in trasferta per Milano che ha un bilancio di 4-4 fino a questo momento con vittorie a Podgorica, Atene/Olympiacos, Istanbul/Darussafaka e Atena/Panathinaikos. Sono due squadre differenti in termini di stile di gioco: l’Olimpia gioca ad un numero di possessi più elevato e segna circa otto punti a partita in più; il Bayern ne concede cinque in meno ma ha maggiore stazza e fisicità. Nel tiro da tre l’Olimpia ha il 39.9% ma il Bayern è abituato a tenere gli avversari al 35.5%. Nella partita di Milano, l’Olimpia aveva Nemanja nedovic che firmò la tripla del +4 a 55 secondi dalla fine che il Bayern riuscì a ribaltare vincendo di due. Derrick Williams segnò 21 punti; Petteri Koponen ne aggiunse 13 con 3/4 dall’arco. Per l’Olimpia solite problematiche con assenze di Kaleb Tarczewski (sostituito da Alen Omic) e Nemaja Nedovic. Per quest’ultimo si tratta dell’11° gara su 18 saltata.
L’Olimpia si è allenata alle 13.30 nella Secondaria del Mediolanum Forum prima di volare per Monaco dove venerdì 11 gennaio affronta il Bayern all’Audi Dome. “Come il Barcellona – spiega il Coach Simone Pianigiani – il Bayern può toglierci fluidità in attacco con la sua fisicità. Noi dovremo avere fiducia in quello che abbiamo fatto contro il Barca perché alla fine la differenza è stata un possesso e se avessimo messo qualcuno dei tiri buoni che abbiamo costruito loro avrebbero avuto minori opportunità di colpirci in contropiede. Il Bayern non ha i lunghi del Barcellona ma ha molta fisicità sugli esterni quindi dovremo essere efficaci nel mantenere il nostro ritmo di gioco. Loro possono variare gli assetti usando lunghi che aprono il campo e un giocatore di talento assoluto come Derrick Williams che può farci soffrire, quindi dovremo difendere bene di squadra e poi in attacco ridurre le palle perse e avere la fiducia necessaria per finalizzare meglio quello che vogliamo costruire e abbiamo costruito anche contro il Barcellona”.