Si ritrova vuota l’Olimpia contro Baskonia e dopo tre vittorie in quattro trasferta cade in casa 84-79 in una serata in cui ha cercato qualcosa cui aggrapparsi per ribaltare l’inerzia della partita trovandolo nell’orgogliosa rimonta del quarto periodo, da meno 16 a meno due, solo un attimo troppo tardi. Ha forzato tante palle perse, soprattutto nel primo tempo (18 alla fine), e per gran parte della gara ha tirato bene da tre (44% in chiusura), ma dentro l’area ha sbattuto contro il muro avversario e soprattutto difensivamente è riuscita ad abbassare le percentuali di tiro avversarie solo negli ultimi cinque minuti. La squadra basca ha cominciato alimentando il gioco dei suoi centri, usando tutta la loro taglia, poi ha proseguito con le penetrazioni dei piccoli e infine ha preso ritmo anche al tiro da tre prendendo un vantaggio che l’Olimpia ha provato a cancellare con
IL PRIMO QUARTO – L’Olimpia forza subito un paio di palle perse, ma scivola sotto 6-0 perché non trova mai il canestro, fino ad una penetrazione centrale con cui Shields rompe il ghiaccio. Sono suoi tutti i punti del parziale di 7-0 che porta l’Olimpia avanti. Baskonia risponde subito con il secondo jumper di Jekiri e una tripla di Sedekerskis. Milano genere palle perse anticipando i passaggi dentro per Fall, ma le percentuali di tiro di Baskonia sono alte. Delaney con una tripla avvicina l’Olimpia a meno due. Poi Fall segna due facili appoggi e ripristina sei punti di vantaggio per la sua squadra. Alla sua terza schiacciata il margine lievita a otto punti. Ma l’Olimpia chiude il quarto con due triple, di Datome e Rodriguez, che schiacciano due liberi di Dragic per il 23-19 Baskonia.
La nota: Baskonia ha perso sei palloni nel primo periodo, ma ha rimediato con percentuali altissime, 8/11 dal campo con 5/6 dei due centri Jekiri e Fall.
IL SECONDO QUARTO – La seconda tripla di Datome ricuce a meno uno. Una palla persa a metà campo però genera un parziale di 6-0 per Baskonia. L’Olimpia torna a stentare in attacco e concede troppi tiri facile all’avversario. Un’entrata di Dragic apre il massimo vantaggio di otto punti. Kevin Punter, senza punti e un solo tiro nel primo quarto, prova a sbloccare l’attacco con una tripla e due tiri liberi, anche se subito dopo commette il secondo fallo. Il suo secondo jumper riduce il distacco a quattro punti. Con i due playmaker insieme in campo, l’Olimpia ha un sussulto offensivo: Rodriguez prima alza l’alley-oop per Tarczewski e poi segna da tre. In mezzo però arriva la tripla di un Dragic ispirato così il margine resta inalterato. Dopo il time-out di Coach Ivanovic, Tarczewski regge l’urto di Fall, poi Delaney trova lo spazio per centrare il bersaglio dall’arco, ma Peters risponde sull’ultimo possesso. Alla fine del secondo è 45-41 Baskonia.
La nota: Milano ha segnato otto triple nel primo tempo due a testa di Datome, Delaney e Rodriguez.
IL TERZO QUARTO – Kyle Hines usa il suo gioco interno in avvio di ripresa, ma l’Olimpia ha bisogno di sporcare le percentuali di tiro di Baskonia e non riesce a farlo. Dopo Dragic nel primo tempo, è Pierria Henry a prendere per mano la squadra. Segna otto punti in tre minuti e mezzo e scava 10 punti di vantaggio con time-out obbligato per Coach Messina. Dalla sospensione, l’Olimpia esce con due palle rubate che mandano a canestro prima LeDay e poi Datome in contropiede. Così tocca a Ivanovic spendere il minuto di stop. Baskonia ritorna a più 10, poi l’Olimpia riparte con un jumper dalla media di Shields e una tripla dall’angolo di Datome. Ma non ritrova abbastanza efficacia difensiva. Su una tripla di Rodriguez resta a meno sei, 63-57.
IL QUARTO QUARTO – Baskonia parte meglio, con due canestri facili, schizza ancora a più 10, l’Olimpia usa più la voglia di rientrare che la lucidità. Una tripla di Peters la spinge a meno 11, una di Vildoza a meno 12 proprio quando l’Olimpia aveva appena rubato palla sulla rimessa in una sequenza promettente. Invece non riesce a ripartire e gradualmente il Baskonia si allontana sempre di più, toccando anche i 16 di vantaggio. Qui, Milano ha davvero scavato nel fondo dell’orgoglio con tre tiri liberi di Punter, una tripla di LeDay e infine un contropiede chiuso da Delaney nel primo momento della gara in cui ha avuto tenuta difensiva. A un minuto dalla fine, Delaney con una tripla e poi Roll in contropiede ricuciono addirittura a meno due. Ma sull’ultimo possesso, Henry riesce a mangiare secondi e poi a produrre il canestro e fallo decisivo. 84-79 il finale.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita contro Baskonia: “Hanno meritato di vincere, hanno giocato meglio e più duro di noi. Fin dai primi due o tre possessi schizzando avanti 7-0 hanno dettato il ritmo della partita. Ci hanno attaccato dal palleggio per tutta la sera e non siamo stati in grado di fermarli. In attacco abbiamo tirato in modo un po’ alterno, ma credo che il problema sia stato la difesa. Non abbiamo prodotto abbastanza stop, non abbiamo avuto ritmo, fluidità e questo ci è costato la partita. Credo sia stata una gara simile a quella giocata con la Stella Rossa, all’ultimo quarto con il Panathinaikos, al secondo tempo difensivo giocato contro Brindisi. Quando una squadra è coesa riesce a non subire il gioco avversario e poi le cose vengono meglio anche in attacco. Può succedere anche il contrario, ma è più difficile. Non voglio pensare male, ma se ci facciamo condizionare dai risultati dei nostri avversari o dalla classifica, allora potremmo metterci davvero poco a rovinare quanto di buono abbiamo costruito finora. Di fatto il nostro approccio fisico e mentale stasera