Eurolega, Olimpia cede al Real Madrid.

Un primo irreale offensivamente, con 12 triple e 50 punti segnati, si ribalta nella ripresa e il Real Madrid vince a Milano 83-77. Non era sostenibile obiettivamente il livello di precisione della prima parte di gara, con le quattro triple di Kevin Pangos, le tre consecutive di Naz Mitrou-Long, i due missili di Gigi Datome. L’Olimpia non ha capitalizzato abbastanza perché è mancata in qualche momento a livello difensivo, nel secondo tempo ha fatto meglio ma non ha segnato con la necessaria continuità. Il Real Madrid ha avuto sempre grande efficacia, inizialmente con Edy Tavares vicino a canestro a sfruttare la sua taglia e le lunghe braccia, ma poi soprattutto con Mario Hezonja e una prestazione mostruosa di Dzanan Musa, bravo a sfruttare i mismatch. Una cosa che il Real Madrid ha in abbondanza sono i centimetri in tutti i ruoli e li ha usati per ferire la difesa di Milano, che era sempre o troppo piccola o non abbastanza dinamica senza Shavon Shields.

IL PRIMO QUARTO – Il Real Madrid parte con il suo quintettone in cui il playmaker è Adam Hanga e la guardia è Dzanan Musa. L’Olimpia fatica a trovare soluzioni, sbaglia i primi quattro tiri dal campo, anche se Hanga spende due falli per marcare Kevin Pangos. Musa è il più ispirato, segna otto punti veloci con due triple e costruisce sette punti di vantaggio. L’Olimpia si mette in ritmo con i tiri da tre di Thomas e Pangos. La terza tripla consecutiva, di Melli, ricuce il divario a un punto. Poi però il Real Madrid si alimenta con la verve di Rodriguez: due floater e un assist per il gioco da tre di Tavares (sette punti, 3/3) al suo ingresso. Dopo nove minuti, il Real Madrid ritorna a più sei. Con un jumper di Datome poi una tripla di Mitrou-Long, Milano chiude a meno tre sul 23-20.

IL SECONDO QUARTO –  L’Olimpia si infiamma con Mitrou-Long. La sua seconda tripla impatta la gara, quella di Datome le consegna il primo vantaggio. Hezonja ripristina subito la parità, ma il terzo missile di Mitrou-Long vale di nuovo il più tre Olimpia e il time-out di Coach Mateo. Al rientro, il Real rimette subito la testa avanti, ma Milano risponde con un gioco da tre di Billy Baron. Lui e Datome le restituiscono il vantaggio, ma è una gara tirata. Hezonja e Abalde tengono in ritmo il Real Madrid anche quando Tavares va in panchina. Per un attimo, l’Olimpia fabbrica cinque punti di vantaggio, ricuciti in un istante. Qui c’è un passaggio a vuoto che il Real Madrid sfrutta fino in fondo, usando l’uno contro uno di Hezonja, contro giocatori più piccoli. Coach Messina deve spendere il time-out quando l’avversario torna avanti di cinque sul 43-38. Ma il finale di tempo è di nuovo favorevole all’Olimpia in assetto “small” con Pangos e Mitrou-Long insieme. Pangos segna da tre ricucendo a meno due, poi Hall converte in transizione un gioco da tre punti e dopo un tiro libero di Rodriguez ancora da tre, quasi sulla sirena, Pangos centra la 12° tripla del primo tempo di Milano chiudendolo 50-47.

IL TERZO QUARTO – Per un attimo, l’Olimpia va a più cinque, ma poi si incarta un po’ in difesa, con qualche palla persa o brutto tiro. Il Real Madrid sfrutta il bonus bruciato subito, si procura sei viaggi in lunetta consecutivi e alza il ritmo dei possessi. Dopo quattro minuti è 53-53. Un’altra tripla di Musa riporta il Real Madrid in vantaggio. Melli risponde, ma Musa segna ancora da tre, poi Rodriguez con le parti invertite perché il terzo periodo al tiro è tutto favorevole al Real Madrid che schizza a più sette. Cinque punti consecutivi di Davies riportano Milano a contatto. Ma il riaggancio fallisce su un jumper beffardo di Hall. Yabusele arricchisce il conto dei tiri da tre del Real Madrid. Alla fine del terzo è di nuovo più sei, 67-61.

IL QUARTO QUARTO – L’Olimpia non ha ritmo in attacco, Musa è un rebus insolubile perché quando ha un vantaggio di statura attacca in avvicinamento a canestro e quando riceve palla sul perimetro è praticamente infallibile. Milano prova ad allargare il campo con Voigtmann, ma i tiri che nel primo tempo entravano nel secondo vengono respinti dal ferro. Il Real Madrid vola a più 12 dopo quattro minuti. Secondo costume, l’Olimpia non si arrende. Con Thomas da secondo lungo nominale tenta l’ultimo assalto. Si avvicina fino a meno cinque, ma è troppo tardi. Il Real Madrid chiude 83-77.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita con il Real Madrid: “Complimenti a loro, sono una buona squadra e naturalmente lo sapevamo. La mia sensazione è che nella ripresa siano entrati in campo molto più aggressivi, ma nonostante questo abbiamo continuato a costruire buoni tiri. Purtroppo, abbiamo fatto 9/19 al ferro e sbagliato almeno sette tiri completamente aperti da tre. Lo abbiamo pagato perché al tempo stesso loro con Hezonja e Musa hanno continuato a segnare. Ci sono stati momenti in cui abbiamo giocato un buon basket e altri meno. Dovremo continuare a lavorare per crescere. Ovviamente nel primo tempo abbiamo tirato molto bene e c’erano le condizioni per costruire un vantaggio migliore. Non lo abbiamo fatto perché siamo stati non all’altezza in difesa”.

Sulla fisicità: “Dobbiamo aiutare Brandon Davies a ritrovarsi, perché sta giocando con insicurezza e dobbiamo trovare il modo di avere da Deshaun Thomas da ala piccola quelle situazioni in post-up che può darci. Possiamo solo lavorare. Ci manca un po’ di fisicità sugli esterni e dobbiamo ritrovarla in fretta, perché tanto Shields è infortunato e non potrà aiutarci per un po’”.

Sulla situazione della squadra: “Speravo di stare meglio, ma temevo che succedesse questo. Abbiamo avuto tanti infortuni e lo stiamo pagando. Ne parlavo con Chacho Rodrigues oggi e mi diceva, da giocatore, che siamo solo a novembre. E’ vero, ma io non riesco a vederla così. Vorrei fare in fretta ed è quello che cercheremo di fare. Fortunatamente abbiamo vinto in trasferta partite che ci mantengono in linea di galleggiamento. La partita con la Virtus è una partita difficile, contro una squadra forte, ma non c’è differenza con una gara a Barcellona o con il Real Madrid. Il pubblico oggi ci ha dato una grande mano. Lo farà anche mercoledì”.