Eurolega, Olimpia sconfitta a Barcellona.

La quarta trasferta in cinque gare è stata fatale. La striscia di tre vittorie esterne consecutive si interrompe a Barcellona in modo inequivocabile, 74-56. L’Olimpia, a parte le assenze e un Gigi Datome volenteroso ma al rientro europeo, ha tenuto circa 13 minuti, ha giocato anche molto bene nel primo periodo (chiuso in parità), è stata avanti ancora pe run attimo nel secondo periodo ma poi è scivolata lontana dall’avversaria, vittima di un attacco anemico, anche troppe palle perse oltre ce errori al tiro, tanta sofferenza a rimbalzo e in qualche momento non perfettamente incisiva anche in difesa.

IL PRIMO QUARTO – L’Olimpia parte bene perché segna in tutti i primi quattro possessi, tre volte di fila con Brandon Davies e il suo gioco dentro-fuori. Gradualmente, il Barcellona aggiusta la difesa e usa la taglia dei suoi esterni. Cory Higgins, che entra al posto di Laprovittola, centra il jumper dell’8-8, annullando il 6-0 iniziale dell’Olimpia. Il Barcellona sorpassa su due sfuriate personali, la prima di Kalinic, la seconda di Tobey con cinque punti consecutivi che scava il più tre. Milano risponde con la tripla di Billy Baron che vale subito il pareggio. Qui la gara diventa un botta e risposta. Baron replica a Sanli, Hines risponde al tap-in di un Tobey ispirato dopo i due errori iniziale. Alla fine del periodo è 21-21.

IL SECONDO QUARTO – L’Olimpia rimette la testa avanti con un jumper da centro area di Nicolò Melli, ma dopo qualche minuto di equilibrio è il Barcellona a tentare l’allungo, con un jumper dalla media di Jokubaitis e poi un gioco da tre punti di Vesely che apre sei punti di divario tra le due squadre. Coach Messina spende il time-out, ma l’Olimpia è sterile in attacco, non trova canestri né soluzioni facili così si smarrisce, soffre anche a rimbalzo. Dopo otto minuti precipita a meno 13, ha un sussulto con una tripla di Voigtmann ma poi finisce ancora balbettando e chiude sotto di 14, 43-29.

IL TERZO QUARTO – Nei primi cinque minuti del periodo, l’Olimpia segna solo tre punti, con una tripla di Devon Hall, per il resto continua a sbattere la testa contro la dfesa del Barcellona, a faticare a rimbalzo e a vanificare il buon lavoro della difesa. Il vantaggio del Barca tocca i 21 punti dopo sette minuti. Milano ha un sussulto offensivo, segna tre volte di fila, con un’entrata di Hall, un gioco da tre punti di Pangos e un jumper dalla media distanza di Hines. Ma dura un attimo, perché una palla persa a fine periodo regala a Pauli la schiacciata del nuovo più venti, 61-41.

IL QUARTO QUARTO – Il vantaggio del Barcellona è troppo ampio perché la partita possa riaprirsi. L’ultimo periodo diventa una formalità tra una squadra esaltata dal risultato, dall’energia delle seconde linee come Nnaji e Pauli, e un’altra vittima di un po’ di scoramento. Finisce 74-56.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita di Barcellona: “Dopo un buon primo quarto, ci sono saliti addosso ed è stato così per tutta la sera. L’ingresso di Jan Vesely ha cambiato la partita. Noi non abbiamo fatto abbastanza in attacco e la difesa non ci ha sorretto. È stata una partita povera su ambedue le estremità del campo contro una squadra che ha giocato molto bene e ovviamente meritato di vincere. Credo che si sia difettato di pazienza. Per tutta la sera abbiamo forzato la ricerca della prima opzione invece di andare oltre. Per loro era una partita molto importante, lo era anche per noi ma loro giocavano in casa, erano un po’ più tesi. Ma gli abbiamo permesso di correre, di segnare canestri facili, prendere un vantaggio di 12-14 punti e giocare a quel punto più sciolti”.