Il durissimo corpo a corpo di San Pietroburgo punisce l’Olimpia 74-70. Costretta a giocare senza Malcolm Delaney e Dinos Mitoglou, trova risorse in panchina, soprattutto Pippo Ricci e la difesa di Jerian Grant, ma non riesce a finire il lavoro. Nel quarto periodo dopo una battaglia infinita, aveva preso quattro punti di vantaggio, due volte con la palla in mano, ma non è riuscita ad allungare, si è inceppata in attacco, e ha subito la spallata definitiva, firmata da Jordan Loyd e Arturas Gudaitis dentro l’area.
IL PRIMO QUARTO – L’Olimpia parte bene sui due lati del campo, Nicolò Melli firma sei punti di energia e determina il 12-4 iniziale. Ma lo Zenit non si scompone e, appena Milano perde due palloni in attacco, alimenta il proprio contropiede, ricucendo subito lo strappo. Una tripla di Loyd (sette punti) vale il sorpasso, poi Mickey ottiene tre tiri liberi e il parziale diventa di 13-0. Lo Zenit va avanti di cinque, ma l’Olimpia risponde prima con un rimbalzo offensivo di Hines, poi con cinque punti consecutivi di Shavon Shields (sette punti nel primo) che impatta: 19-19.
IL SECONDO QUARTO – Ci sono tanti parziali, lo Zenit scatta 5-0 con tre tiri liberi di Karassev, l’Olimpia risponde con un 6-0 aperto da Rodriguez, un’altra tripla di Karassev riporta lo Zenit a più cinque e Kyle Hines pareggia a quota 29. Qui arriva il secondo fallo di Melli dopo quello di Datome, ma Ricci mette la tripla che riporta Milano avanti nel punteggio, mentre Hines svolge una mole di lavoro enorme dentro l’area (otto punti e sei rimbalzi). I falli però diventano un problema: arriva il secondo anche di Shields, in attacco, così la partita resta in salita e in bilico. Dalla difesa, dove si sacrifica tantissimo Jerian Grant, arriva la seconda tripla di Rodriguez. Il suo jumper dalla media apre cinque punti per l’Olimpia. Il finale del periodo è una battaglia di tiri liberi, con Milano avanti 39-35.
IL TERZO QUARTO – Melli commette subito il terzo fallo, Shields con il suo secondo gioco da tre punti ripristina cinque punti di margine per Milano, ma l’ennesimo parziale capovolge ancora la gara. Il gioco interno dello Zenit genera l’8-0 che obbliga Coach Messina a spendere il primo time-out della ripresa. Il vantaggio arriva fino a sette punti, tutte e due le volte ricucito in parte da Devon Hall. Lo Zenit cavalca l’uno contro uno di Jordan Mickey. La terza volta, è Ricci dall’angolo a replicare. Poi Melli e ancora Ricci dalla lunetta riportano l’Olimpia in parità. Mickey anche con una tripla fortunosa spezza il break. Rodriguez risponde una volta di più ed è 60-60.
IL QUARTO QUARTO – Lo Zenit riparte con un’entrata di Billy Baron, ma l’Olimpia si rimette in ritmo con due canestri consecutivi di Hines, poi uno di energia di Rodriguez, costruendo quattro punti di vantaggio dopo tre minuti e mezzo. Dal time-out di Coach Pascual, lo Zenit esce con l’ennesima rimonta. Prima segna Loyd, poi Gudaitis completando il gioco da tre punti che riporta avanti San Pietroburgo. Questa volta è un break di 9-0 che mette Milano con le spalle al muro e infine la condanna 74-70.