Questa volta la rimonta non riesce e la difesa non sorregge lo sforzo di un’Olimpia che concede all’Alba Berlino una partita in tripla cifra, senza avere mai continuità difensiva forse anche a causa delle assenze di Jeff Brooks e Ricky Moraschini. La gara si decide all’inizio del quarto periodo, quando un passaggio a vuoto anche offensivo consente all’Alba di fuggire a più 13, l’Olimpia non riesce a limitare i danni e quando prova a rimontare una volta di più è troppo distante e forse anche un po’ sfiduciata. Finisce 102-96.
IL PRIMO TEMPO – Contro la zona dell’Alba Berlino, l’Olimpia parte centrando tre triple con tre giocatori diversi nei primi quattro minuti e prendendo otto punti di margine sul 13-5 con Kaleb Tarczewski che ha già cancellato due tiri da “ultimo uomo”. L’Alba però reagisce con un parziale di 9-0 per lo più di Peyton Siva (sette di fila) che racchiude anche il secondo fallo di Tarczewski e per la prima volta va in vantaggio. L’inerzia della gara, inizialmente favorevole a Milano, passa nelle mani tedesche, con Makai Mason (sette in questo frangente) a sostituirsi a Siva. Dopo otto minuti, l’Alba prende cinque punti di margine. L’Olimpia si affida a Nedovic in attacco, poi un suo assist per Micov permette a Milano di ritornare a meno due, 27-25 alla fine del primo quarto. Keifer Sykes sorpassa sul primo possesso del secondo quarto ancora su uno scarico di Nedovic. La terza tripla di Micov spinge Milano a più quattro, ma è cancellata dallo specialista Giffey. Poi sale in cattedra Luke Sikma con due bombe consecutive e sul contropiede di Giffey l’Alba scappa a più cinque, 38-33. Dopo il timeout di Coach Messina, il distacco raggiunge i sette punti. Qui la partita si inasprisce un po’, il secondo fallo di Rodriguez è un tecnico, su Nedovic arriva un antisportivo. Michael Roll dall’angolo ricuce a meno tre. Qui arrivano un’entrata acrobatica di Nedovic (11 all’intervallo) e il libero di Micov del nuovo pareggio. Il primo tempo finisce 45-45.
IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia usa il gioco interno di Luis Scola, poi torna avanti con una tripla di Michael Roll in una fase iniziale del terzo periodo in cui le squadre si sorpassano a vicenda più volte, ma Micov a rimbalzo commette il suo terzo fallo, così non può essere utilizzato da 4 al primo passaggio di Scola in panchina. Messina usa Chris Burns da secondo lungo per qualche possesso poi anche i due centri assieme, in un periodo in cui ambedue le squadre bruciano presto il bonus e si trasforma a tratti in una battaglia di tiri liberi. Un rimbalzo d’attacco di Crawford poi due liberi di Sykes aprono momentaneamente cinque punti di vantaggio per l’Olimpia, ma Siva risponde con un gioco da tre punti, Cavanaugh mette due liberi e dopo otto minuti è ancora parità a quota 67. L’Alba cavalca il momento favorevole, costruisce anche quattro punti di vantaggio con 12/13 dalla lunetta in un terzo quarto che l’Olimpia finisce con i guizzi di Drew Crawford (otto punti quasi in sequenza). Alla fine del periodo, è 75-73 Alba. Eriksson innesca la fuga dell’Alba all’inizio del quarto, mentre l’Olimpia si inceppa in attacco e il distacco lievita. Un gioco da quattro del solito Eriksson apre una voragine di 13 punti. Milano alza i colpi della difesa, con una palla rubata da Rodriguez ritorna a meno otto con 4:48 da giocare. Dopo il timeout di Coach Aito, Rodriguez mette anche la tripla del meno cinque. Thiemann con un corto jumper permette all’Alba di respirare. Rodriguez e poi Micov riducono il deficit a due punti con 1:45 sul cronometro. Ma è l’ultima fiammata: Sikma dal post basso trova il layup del più quattro, poi Rolle sbaglia la tripla del meno uno e Hermansson centra quella del più sette. Micov mette la tripla che riapre una piccola speranza, ma l’Alba resta in contorllo e vince 102-96.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita con l’Alba Berlino: “Coach Aito e l’Alba hanno molto a che fare con la nostra sconfitta, hanno certamente giocato una buona partita. Ma noi dopo aver concesso 45 punti nel primo tempo, ci siamo detti in spogliatoio che avremmo dovuto alzare il livello della difesa e giocare un secondo tempo da squadra di EuroLeague. Invece ne abbiamo concessi 57. Quando segni 96 punti in casa dovresti vincere, ma la nostra prova difensiva è stata mediocre. Sappiamo di non essere una buona squadra difensiva, ma contiamo con il lavoro di migliorare. Da questo punto di vista quello di oggi è stato un passo indietro. In attacco abbiamo magari giocato con un po’ di ansia: succede, è già successo, quando in difesa non riesci a fare nulla e allora sai di dover segnare altrimenti vai sotto di due, di quattro, di sei… ma nonostante questo abbiamo segnato 96 punti, distribuito 28 assist, tirato con percentuali alte. Non è per quello che abbiamo perso, abbiamo perso per quello che abbiamo fatto in difesa o anche non controllando mai i rimbalzi”.