Il terzo quarto è fatale all’Olimpia: dopo un primo tempo buono, lucido e concentrato, Milano ha smarrito il controllo della gara, sia in attacco che in difesa, è crollata a rimbalzo e subito atletismo e fisicità avversarie. I 32 punti subiti dall’Asvel nel terzo quarto sono stati decisivi. Il vantaggio di sette punti si è trasformato in un deficit di nove che spiega tutta la sconfitta. Nel quarto periodo, la squadra ha provato a rimetterla in piedi e ha avuto anche qualche opportunità quando è tornata a meno quattro ancora con tre minuti da giocare, ma non ha avuto la forza di tentare l’assalto finale e ha finito per perdere 89-82.
IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia alimenta subito il gioco interno di Arturas Gudaitis. Il lituano fa 4/4 dalla linea e schiaccia il suo sesto punto. L’Asvel va avanti 8-6, poi Milano – che allunga la difesa e poi si mette a zona 3-2 dopo i tiri liberi – spara un parziale di 10-0 nel quale ci sono due triple, una di Michael Roll e una di Luis Scola. Sul 16-8, Gudaitis commette il secondo fallo nel tentativo di stoppare Bako. David Lighty con un gioco da tre punti restituisce un po’ di ritmo all’Asvel, poi Scola manda a schiacciare Tarczewski. Quattro punti consecutivi di Kaleb significano 22-13 Milano. Kahudi segna in entrata e Strazel dall’arco per un parziale di 5-0 che riavvicina Villeurbanne a meno quattro, 24-20, alla fine del primo periodo. L’Olimpia alza il livello difensivo della partita all’inizio del secondo quarto. Un parziale di 8-0 con tripla di Moraschini forza il time-out di Coach Mitrovic con Milano avanti 32-20. L’Asvel risponde con un tiro libero di Jekiri, una palla rubata e una tripla frontale di Strazel rientrando a meno otto. Un canestro e fallo di Taylor ricuce il margine a quota sei, subito prima di una tripla di Mack. L’Asvel però risponde con una bomba di Lighty in transizione convincendo Coach Messina a spendere il suo time-out. L’Olimpia perde un po’ di fluidità offensiva nella seconda parte del periodo, sbaglia anche tre tiri liberi, e permette all’Asvel di riavvicinarsi a meno quattro dopo il secondo fallo di Tarczewski. Giocando piccolo, con Scola da 5, concede qualcosa in difesa, ma si rimette in ritmo in attacco. Scola segna in situazione di post-up, Micov mette due liberi e sull’ultimo possesso Rodriguez centra la tripla del 45-38.
IL SECONDO TEMPO – L’Asvel aggredisce la ripresa. Jordan Taylor si presemta con un gioco da quattro punti. Coach Messina ferma la partita dopo un minuto e mezzo, con Villeurbanne rientrata già a meno uno. Scola rompe il ghiaccio dalla lunetta. L’Olimpia si rimette in moto in attacco, ma soffre le penetrazioni di Taylor e soprattutto Lighty, brucia il bonus in fretta e fatica anche a rimbalzo. Dopo cinque minuti, l’Asvel pareggia a quota 54. Scola risponde con una tripla dall’angolo, ma deve anche uscire con tre falli. Jean-Charles con un gancio firma il sorpasso. L’Asvel gioca un terzo periodo ispirato, l’Olimpia soffre su ambedue i lati del campo, e ancora di più a rimbalzo, così finisce per conceere 32 punti nel terzo periodo andando sotto 70-61. Il quarto quarto non comincia meglio. L’Asvel costruisce il massimo vantaggio, 13 punti. Milano prova di energia a rispondere: Tarczewski di forza e Roll completando un contropiede gestito da Rodriguez riportano il disavanzo a meno nove con il time-out di Mitrovic. Milano si riporta a meno quattro, prima con Brooks poi con Moraschini. L’Asvel risponde con la tripla di Taylor, ritorna a più otto e mangia secondi al cronometro. L’Olimpia non si avvicina più, perde 89-82.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita di Villeurbanne: “Onestamente credo siano state due partite, non una. La prima è stata una partita per bambini, la seconda è stata una partita per uomini maturi. Nel terzo quarto abbiamo concesso 32 punti e un solo assist. Ogni canestro dell’Asvel e stato su penetrazione diretta a canestro o su rimbalzo d’attacco. Questo intendo quando dico che è stato un secondo tempo per uomini. Noi sappiamo bene che per vincere in trasferta servono durezza fisica e mentale. Questo è il motivo per cui abbiamo perso a Mosca con il Khimki, dove alla fine del primo tempo eravamo avanti come oggi, o ad Atene con l’Olympiacos o persino nella prima partita della stagione a Monaco. E’ successo adesso tante volte. La durezza fisica e mentale ce l’hai oppure non puoi comprarla. Credo che i nostri giocatori, che sono brave persone, abbiano questa qualità, ma è nascosta da qualche part e e tocca a noi aiutarli a tirarla fuori, il più presto possibile