Eurolega, Oliympiacos troppo forte, Olimpia ko.

La striscia vincente si chiude a tre vittorie: al Pireo, vince l’Olympiacos 82-66.

L’Olimpia ha cercato di violare il campo di una delle prime in classifica, ma non è stata abbastanza continua nel rendimento e precisa al tiro, oltre a cadere su qualche palla persa banale di troppo. Ha avuto un momento di sbandamento forte alla fine del primo quarto quando è precipitata a meno 12 dopo dieci minuti sostanzialmente equilibrati. Poi ha giocato un grande secondo periodo e ha avuto la sua opportunità all’inizio del terzo quando per cinque minuti ha concesso appena due punti all’avversaria. Ma in quel momento non ha segnato, ha sbagliato tanti tiri aperti, ha perso qualche pallone e non ha concretizzato quanto prodotto. L’Olympiacos si è rimesso in ritmo e ha chiuso la partita vincendola con un divario superiore a quanto visto in campo.

IL PRIMO QUARTO – L’Olimpia parte eseguendo bene in attacco con Davies che suggerisce due palloni dentro per Melli, così parte 8-5. Ma tre palle perse consecutive generano rimonta e sorpasso Olympiacos, che domina a rimbalzo d’attacco e usa il gioco interno di Fall per sfruttare vantaggi nella manovra offensiva. Sotto di cinque, un gioco da tre di Deshaun Thomas ricuce il divario, ma non dura Alec Peters, in campo al posto di Vezenkov (usato per la prima volta da riserva), gioca come il titolare e forse anche meglio. Il suo primo quarto vale 13 punti. Nel finale l’Olimpia perde contatto e due palloni consecutivi che l’Olympiacos punisce con altre due triple (5/8 nel periodo contro lo 0/1 di Milano), una di Papanikolau e un’altra di McKissic per fuggire via improvvisamente sul 27-15.

IL SECONDO QUARTO – La sesta tripla di squadra dell’Olympiacos, questa di Sloukas, scava il massimo vantaggio di 15 punti. Poi l’Olimpia aggiusta la propria difesa, Naz Mitrou-Long mette la prima tripla, Baron segna due volte da due e ne nasce un 7-0 che riduce il divario a otto punti. Rotto il parziale da due tiri liberi di Sloukas, Milano rientra fino a meno sette (tripla di Hall). Poi arrivano in sequenza il secondo fallo di Melli e quello di Davies dopo uno sfondamento in transizione. L’Olympiacos con un’altra tripla di Walkup scappa ancora a più 12. Baron con un assist per Hines e un lay-up su palla rubata ricuce una volta di più a meno otto. Dal time-out di Coach Bartzokas esce ancora meglio l’Olimpia. Segna Hines, Voigtmann lavora bene a rimbalzo, Baron converte due liberi riportando Milano a quattro punti di distanza, poi anche tre su una tripla di Davies. Ma l’ultima zampata è di Vezenkov sulla sirena per il 44-38.

IL TERZO QUARTO – L’Olimpia gioca cinque grandi minuti difensivi, interrompendo il collegamento tra le guardie e Fall. L’unico canestro dell’Olympiacos è un rimbalzo vagante convertito di rapina da Peters. Però l’attacco produce poco. Segna solo Pippo Ricci, cinque punti, ma quattro triple aperte, dopo il terzo fallo fischiato a Davies, sono respinte dal ferro e impediscono il ricongiungimento. In un periodo dominato dalle difese, l’Olimpia non trova mai ritmo al tiro, segna solo sei punti e scivola ancora a meno 15 pur tenendo l’Olympiacos a 15 punti complessivi, inclusa la tripla sulla sirena di Sloukas in una situazione di cinque contro quattro per un contatto non sanzionato che lascia Hines a terra: 59-44.

IL QUARTO QUARTO – L’Olimpia riparte con un gioco da tre punti completato da Melli, poi uno di Davies viene annullato, una palla persa banale – Baron scivola su una macchia di sudore – permette all’Olympiacos di superare il momento di difficoltà. Poi il quarto periodo diventa facile per la squadra di casa, anche se l’Olimpia non smette di giocare. 82-66 alla fine.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita del Pireo: “Siamo stati competitivi almeno fino alla metà del terzo quarto, poi ci sono stati alcuni errori e infine alcuni giocatori chiave non avevamo più le gambe per rimetterla in piedi. Nei primi cinque minuti del terzo quarto siamo riusciti a tenerli a due punti segnati, ma noi ne abbiamo prodotti appena cinque, sbagliando almeno tre tiri da tre aperti. E c’è stata anche una sequenza sfortunata, in cui credo che la partita sia stata amministrata in modo diverso, in cui un fallo non fischiato su Hines è poi stato punito da un canestro da tre punti in superiorità numerica e un canestro di Davies subendo fallo è stato cancellato. E’ successo durante la fase cruciale della partita, ma questo non deve togliere nulla alla prestazione dell’Olympiacos che ha giocato una gara eccellente e meritato di vincere”.

Sugli infortuni di tre giocatori chiave: “Sfortunatamente staranno fuori ancora un po’. Quest’anno abbiamo sperimentato una situazione simile a quello che succederebbe all’Olympiacos se giocasse tre mesi senza Sloukas e Walkup. Non lo auguro a nessuno, non fraintendetemi. Ma è pesante. In ogni caso dobbiamo vincere qualche altra partita, migliorare. Venivamo da alcune buone partite anche nel campionato italiano e dovremo lavorare per farne altre”.

Sull’EuroLeague di quest’anno: “Ogni turno ci sono almeno un paio di sorprese. Se per qualsiasi motivo affronti una partita con leggerezza la perdi. Questo dice quanto sia comeptitiva questa lega. Oggi non so dire quante vittorie servano per giocare i playoff. Due anni fa la quota era molto alta, perché c’era stata ad esempio una squadra come era allora il Khimki che aveva lasciato tantissimi punti in giro. Proprio per questo ho già detto un paio di anni fa che bisognerebbe valutare la possibilità di cambiare il sistema di accesso ai playoff, perché otto posti su 18 sono molto pochi rispetto alle legittime ambizioni di tanti club e dei proprietari. Nella NBA ci sono 16 posti più il play-in. Credo che presto in EuroLeague bisognerà affrontare questo argomento, discuterne”.