L’Olimpia gioca 19 minuti importanti a Madrid, ma ovviamente ne servivano 40. Alla fine perde in modo superiore ai propri demeriti, 88-71, perché all’inizio del quarto periodo era ancora del tutto in partita. In un primo tempo comandato bene, in cui ha toccato anche i nove punti di vantaggio, non ha raccolto nulla un po’ per errori banali, un po’ per sfortuna, molto per merito dell’avversario soprattutto di Sergio Llull e dei suoi incredibili missili. A metà gara, dopo venti minuti interpretati bene, l’Olimpia si è trovata pari nel punteggio anziché godere di qualche lunghezza di margine. Nel secondo tempo, la difesa ha perso un po’ di tenuta, soprattutto internamente dove Tavares, Poirier e infine anche la taglia degli esterni madridisti ha fatto la differenza ovviamente insieme all’incubo Llull e alla grande prova di Campazzo. 88-71 il risultato finale.
IL PRIMO TEMPO – Ambedue le squadre si affrontano con quintetti alti. Il Real Madrid usa Dzanan Musa da 2 e Gabriel Deck da 3. L’Olimpia riesce con la sua aggressività in difesa a forzare palle perse che le consentono di schizzare avanti 11-5. Il Rea Madrid risponde subito con un parziale di 7-0 che comprende una tripla di Yabusele. Campazzo mette in ritmo i suoi lunghi. L’Olimpia però è attenta. Il primo quarto diventa un corpo a corpo fino a quando l’esecuzione offensiva di Milano genera sei punti di vantaggio, 25-19, con una valida apparizione di Flaccadori sui due lati del campo (una palla rubata e poi un jumper dalla media). Il Real Madrid va di nuovo all’assalto all’inizio del secondo periodo, con i suoi veterani, usando Rodriguez e Llull insieme, poi cercando di isolare il campo per Hezonja. Si avvicina fino a un punto, ma l’Olimpia resta in controllo del ritmo, svolge un buon lavoro a rimbalzo. Una fiammata di Devon Hall, dopo una parentesi di grande efficacia di Mirotic vicino a canestro, la spinge addirittura a più nove, sul 39-30. Qui l’Olimpia lascia sul tabellone almeno cinque punti facili, due lay-up e due tiri liberi, e facilita la rimonta del Real Madrid. Nell’ultimo scambio di possessi, l’Olimpia segna un punto, Musa mette due liberi e Llull sulla sirena da otto metri segna la tripla della parità, 42-42.
IL SECONDO TEMPO – Facundo Campazzo e Edy Tavares guidano il Real Madrid. Il primo detta i tempi, manda a canestro i compagni, poi segna anche da tre, provoca falli. L’Olimpia smarrisce la sua difesa interna. Gli alley-oop dal pick and roll non nutrono solo Tavares ma anche Poirier, due volte di fila quando entra al posto del titolare. Il Real Madrid segna in tutti i primi quattro possessi. L’Olimpia pareggia ancora con due tiri liberi procurati da Pangos. Poi però arriva il terzo fallo del playmaker canadese. Il Real Madrid allunga, costruisce 11 punti di vantaggio. L’Olimpia prova a superare il momento critico con due canestri consecutivi di Poythress, poi due tiri liberi di Mirotic e un’entrata di Hall. Dopo un tiro libero di Poirier, Tonut segna lungolinea e il divario si riduce a sei punti, 67-61. Ma il momento migliore della ripresa è ribaltato immediatamente all’inizio del quarto periodo in cui Sergio Llull prosegue il suo show. Con un parziale di 5-0, il Real Madrid ripristina la doppia cifra di vantaggio. L’Olimpia perde un po’ di fiducia, anche per qualche buon tiro respinto dal ferro. Qui il Real Madrid usa tutta la sua forza ed esperienza per approfittarne e volare via creando un divario superiore a quanto visto in campo.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita di Madrid: “Bravi loro. Hanno giocato una partita completa. Noi abbiamo fatto molto bene nella prima parte ma non abbiamo avuto l’energia fisica e mentale per mantenere quel livello di rendimento. Alla fine del terzo quarto siamo tornati a meno sei ed eravamo in partita ma la sensazione è che stessimo giocando la partita che volevano loro mentre nel primo tempo era stato il contrario e solo i grandi canestri di Llull hanno permesso al Real Madrid di chiudere alla pari. Nel finale del primo tempo abbiamo certamente commesso alcuni errori che abbiamo pagato a caro prezzo, ma penso che il momento decisivo della partita sia stato all’inizio del terzo quarto. Li è quando loro hanno imposto la loro partita. Comunque mi tengo il ne primo tempo e la consapevolezza di dove dobbiamo lavorare. Loro in questo momento sono una squadra che gioca con incredibile fiducia. Sono consapevoli della loro forza e giocano con la convinzione di chi sa che vincerà la gara. Questo abbinato al talento che hanno e il roster che hanno, praticamente possono cambiare chiunque senza risentirne, diventa una combinazione tremenda da arginare”.