Davanti al nuovo co-chairman Stephen Pagliuca, portato dal presidente Antonio Percassi sotto la Curva Nord, e a un Lipsia smaliziato quanto basta, con Nkunku a eludere la diagonale di Hateboer per farsi inseguire nel punteggio fino al raddoppio dagli 11 metri nel finale, l’Atalanta manca le semifinali di Europa League a 34 anni da quelle raggiunte in Coppa delle Coppe dal compianto Emiliano Mondonico.
I nerazzurri sono comunque apparsi poco incisivi sotto porta, e decisamente irritati per una direzione arbitrale, quella dello spagnolo Lahoz, pronta a chiudere un occhio su un evidente avambraccio-polso da palla inattiva di Dani Olmo su conclusione di Malinovskyi all’inizio della ripresa.
Una sfida vivace e aperta come nell’1-1 all’andata, a 3-4-2-1 contro il 3-4-1-2 contropiedista dei tedeschi. Al 6′ Gulacsi deve difendere il palo di competenza da Zappacosta, che lascia partire un destro secco su apertura di Malinovskyi, mentre dopo tre giri di lancetta è Demiral ad alzare in angolo il ‘rimorchio’ André Silva-Henrichs. Poi, intorno al quarto d’ora, gli ospiti sbucano altre due volte. La prima ancora con l’esterno (14′) che tocca appena dal fondo sul cross dell’allargato Leimer, e quindi ancora col portoghese ex Milan sulla combinazione rimpallata tra Nkunku e Henrichs. Lo stesso Heinrichs è poi l’autore del lancio della grande fuga per il vantaggio, senza che Demiral sulla riga di porta possa farci granché, segno a che a sinistra manca qualcosa ai bergamaschi in fase difendente. Ad esultare è Nkunku, autore del gol dello 0-1. Poi è la Dea a rendersi pericolosa, dopo un filtrante di Hateboer intercettato da Orban, per il tap-in alto di Zappacosta dal limite. Oltre la mezzora Nkunku scarica per l’accorrente Angeliño che col destro non può fare male da fuori, mentre Koopmeiners se la ritrova a sinistra sullo stesso piede debole e calcia alto. Due minuti e, in asse con Zapata, sul sinistro dell’olandese c’è Kampl. Comincia il secondo tempo ed è subito polemica per il mancato rigore sul mani (braccio largo) di Dani Olmo (5′) per dire di no alla punizione di Malinovskyi (sostituito da Muriel dopo 8′). L’ennesima ripartenza provoca il liscio di Musso sull’allungo di Nkunku, ma l’argentino rimedia su Laimer in extremis. Poi Hateboer alza la volée in scivolata, imbeccato davanti al secondo palo da Zappacosta sugli sviluppi di una punizione di Freuler (18′), quindi Gvardiol salva su Koopmeiners (24′) a rimorchio dello stesso svizzero. Alla mezzora, invece, Zapata non trova l’equilibrio nello stacco e indirizza oltre la traversa il corner da sinistra di Muriel. Sei giri di lancetta più tardi c’è Poulsen che guadagna al ‘doppiettista’ della serata, Nkunku, l’uscita da penalty di Musso che poi il francese di origini congolese dal dischetto trasforma nello 0-2 finale: la Dea è fuori dall’Europa.
“Sui falli di mano c’è una confusione assoluta, era più fallo di quello che aveva causato la punizione”.
Gian Piero Gasperini, dopo lo 0-2 col Lipsia, torna sull’episodio del penalty negato all’Atalanta per il braccio largo di Dani Olmo sulla conclusione da fermo di Malinovskyi: “L’interpretazione ci ha penalizzati – prosegue il tecnico nerazzurro -. Purtroppo noi le palle inattive non riusciamo a sfruttarle”. Segue l’analisi del momento no: “In queste ultime gare abbiamo avuto difficoltà nell’effettuare l’ultimo passaggio e il tiro. Ma con una prestazione come questa sera possiamo comunque recuperare posizioni in campionato”.
Infine, sulla quarto di finale di ritorno: “Abbiamo fatto un’ottima partita per larghi tratti, purtroppo non è bastato – chiude Gasperini -. Abbiamo concesso qualcosa, com’era normale che fosse, anche perché in Europa non si vedono partite dove attacca solo una squadra”. (ANSA).