Ha lottato l’Olimpia, è rientrata da meno 11, ha giocato un terzo quarto memorabile segnando 29 punti alla miglior difesa di EuroLeague, è schizzata a più otto, ha costretto il Barcellona a giocare la partita punto a punto fino all’ultimo possesso. E alla fine la differenza l’ha fatta il jumper dalla media in transizione, senza falli da poter spendere, di Cory Higgins. 84-82: il Barcelona va in finale dove affronterà l’Efes, l’Olimpia sfiderà il CSKA Mosca per il terzo platonico posto. E’ stata la miglior prova stagionale contro il Barcellona. Nel secondo tempo, Milano l’ha ribaltata, assumendo di forza il controllo delle operazioni. Le prodezze di Calathes a cavallo dei due quarti conclusivi hanno limitato i danni, poi è stato un corpo a corpo in cui l’Olimpia non ha mollato nulla. La differenza è stata un tiro, quello con cui Higgins ha vinto la partita per la sua squadra, chiudendo un’indimenticabile stagione europea per l’Olimpia.
IL PRIMO QUARTO – Il Barcellona segna tre dei primi quattro tiri, ma l’unico errore è corretto a rimbalzo da Calathes. Il primo parziale è di 7-2 e convince Coach Messina a spendere subito un time-out per scuotere la squadra. L’Olimpia riparte con un parziale di 5-0. Vlado Micov segna nove punti nel primo quarto, incluso un gioco da tre punti. A rimbalzo la taglia del Barcellona si sente, ma dopo 5:35 una tripla di Malcolm Delaney consegna a Milano il vantaggio sul 15-14. Il Barcellona spedisce in campo Pau Gasol, che si presenta con una tripla, poi usa tutta la sua lunghezza per segnare al ferro. L’Olimpia fatica a contenere l’esecuzione offensiva del Barcellona, ma resta agganciata con sette punti consecutivi di Punter. Alla fine di un primo periodo dal punteggio alto, è 27-24 Barcellona.
IL SECONDO QUARTO – Il Barcellona prova subito ad allungare usando le percentuali dal campo, altissime (19/31 a metà gara), e il gioco dentro-fuori di Gasol. Il margine tocca i sei punti tre volte. Milano con grande cuore risponde sempre, una volta Rodriguez, una Punter, un’altra Shields. La stazza avversaria resta un problema difficile da risolvere: Mirotic a rimbalzo strappa il canestro del più otto. E’ il momento più complicato, perché le percentuali di tiro del Barcellona anche quando la difesa sembra tenere sembrano intaccare la fiducia della squadra, generano due palle perse consecutive e ci sono anche Delaney e LeDay con due falli. Sergio Rodriguez ferma l’emorragia con un jumper dalla media e due tiri liberi. All’intervallo è 51-42.
IL TERZO QUARTO – L’Olimpia parte con una tripla di Micov dall’angolo, alza la qualità della difesa anche quando, al terzo fallo di LeDay, si abbassa con Micov su Mirotic. Il Barcellona cerca di usare il mismatch ma la difesa tiene. Una tripla di Punter in transizione riduce il margine a tre punti. Il Barcellona riparte con una bomba dall’angolo di Abrines. Ma l’Olimpia difende forte, corre, Punter segna altri tre punti, Delaney centra una tripla frontale e in contropiede Shields sorpassa dopo quasi sei minuti, sul 58-57. Altri cinque punti consecutivi di Punter spingono improvvisamente Milano sul più cinque. Tarczewski lavora forte a rimbalzo d’attacco, ne conquista quattro. L’ultimo genera il possesso che permette a Rodriguez di segnare il momentaneo più otto. Il Barcellona va a giocare con due playmaker, Calathes e Bolmaro, ma si procura soprattutto tiri liberi. Con quelli ricuce il divario, poi Calathes trova anche una tripla allo scadere. Alla fine del terzo è 71-67 Milano.
IL QUARTO QUARTO – Il Barcellona produce lo sforzo massimo, alza la pressione difensiva, continua a trovare punti inusuali da Calathes. Mirotic a rimbalzo rapina i due punti del nuovo soprasso con l’inerzia passata di nuovo di mano. Dal time-out di Coach Messina, l’Olimpia esce con una tripla di LeDay, poi un contropiede concluso da Shields e il nuovo più quattro. Ma la partita resta lì. Shields commette il quarto fallo, Bolmaro dalla media restituisce il vantaggio al Barcellona. Arriva anche il quarto di fallo di LeDay. Shields con una palla rubata, con quattro falli, pareggia a tre minuti dalla fine. Higgins dalla media e Mirotic dalla lunetta allungano a più tre con 1:55 da giocare. Dal time-out di Messina, Kevin Punter centra il pareggio con un missile. Il finale è fisico e difensivo. Non segna più nessuno fino a quando Higgins centra il jumper con 0.8 secondi sul cronometro che vale la vittoria, 84-82.
Così Coach Ettore Messina nella conferenza stampa con cui ha commentato la semifinale di EuroLeague persa 84-82 contro il Barcellona: “Abbiamo combattuto tutti e due, noi siamo andati molto meglio nel secondo tempo ma alla fine hanno vinto loro per un tiro. Quando diventa una questione di possessi, succede. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto anche se studieremo in cosa possiamo migliorare. Penso che la squadra sia andata oltre i propri limiti, nel secondo tempo abbiamo deciso di usare le nostre rotazioni cercando atletismo e difesa, quello che nel primo tempo non era stato all’altezza. Siamo andati anche con un quintetto piccolo con Micov da 4 e in fondo siamo arrivati ad un tiro dalla vittoria contro una squadra che in regular season ci aveva dato segnali diversi, sembrava che contro di loro facessimo fatica a giocare. Oggi abbiamo fatto fatica, ovviamente, ma la partita ad un certo punto l’abbiamo girata”.
Cosa è cambiato nel secondo tempo: “Ci sono squadre contro cui fai fatica ad avere punti di riferimento e magari quello che hai progettato di fare ti accorgi che non funziona. Nell’intervallo abbiamo solo cercato di capire cosa potevamo cambiare e fare meglio. Ne abbiamo parlato con i giocatori, perché questa è una squadra che, principalmente grazie ai più esperti, ha la flessibilità di capire cosa si può fare meglio se qualcosa non va. Non capita sempre, ci sono squadre che non riescono a cambiare l’inerzia di una gara, questi ragazzi ci riescono”.
La lezione per il futuro: “Credo che fisicità e atletismo siano sempre più condizione necessaria per vincere ai massimi livelli europei. Non è una lezione, ma una conferma. Loro hanno cambiato di nuovo la partita nel quarto periodo quando hanno avuto la disciplina di cambiare in difesa con Davies e martellarci in attacco con il gioco in post basso di Mirotic. Poi è chiaro che negli ultimi due minuti non abbiano avuto percentuali alte e questo in certe partite lo paghi. La nostra è stata una grande stagione, abbiano giocato 40 partite e alla fine non giocheremo per il titolo per un tiro. Proveremo a migliorare e tornare i playoff poi vedere cosa succede. Questo è quello che vogliamo fare”.
La prova di Punter, Shields e LeDay: “Penso che i nostri rookie abbiano raccolto la sfida proposta dal Barcellona e giocato bene come hanno fatto per tutto l’anno. So che sono tre giocatori su cui possiamo fare affidamento per i playoff del campionato italiano che sono il vero obiettivo della nostra stagione. L estate sarà interessante, cercheremo di aggiungere qualcosa alla squadra e soprattutto migliorare i giocatori che abbiamo. In termini di possibilità non avremo di più, ma ho fiducia che grazie a organizzazione, visione, modo di lavorare si possa ancora continuare a crescere”.