Il Centro Clinico NeMO-Brescia festeggia un nuovo elettroencefalografo, dono del Rotary Andes di Mantova con il Rotary Club Moretto di Brescia.
Lo strumento amplia la dotazione strumentale del Centro ed è utile per lo studio di quei pazienti che associano un coinvolgimento del sistema nervoso centrale alla patologia neuromuscolare
Una sinergia interprovinciale per sostenere l’attività del Centro Clinico ad alta specializzazione per lo Studio e la Cura delle Malattie Neuromuscolari NeMO-Brescia, che ha sede a Gussago (BS).
I seimila euro donati dal Rotary Andes di Mantova con i 3 mila raccolti dal Rotary Club Brescia Moretto hanno permesso l’acquisto di un nuovo elettroencefalografo, consegnato nel pomeriggio del 15 febbraio, che amplia la dotazione strumentale del Centro.
Lo strumento permette di studiare in sede i pazienti nei quali la sofferenza del tessuto muscolare o del sistema nervoso periferico si associa ad un coinvolgimento del sistema nervoso centrale (ad esempio alcune miopatie metaboliche e miopatie mitocondriali).
«Servire per cambiare vite. Una chiamata all’azione rotariana per fare la differenza nelle nostre comunità e cambiare la vita di chi ci è vicino o lontano»: è l’obiettivo dei due Club che afferiscono al distretto 2050.
«Ho conosciuto il Centro NeMO-Brescia recentemente, il Club Andes è particolarmente sensibile e attento al tema delle malattie neuromuscolari, io stessa ho perso mio marito a causa della SLA. Contribuire alla crescita del Centro in termini di risorse diagnostiche è importante, un gesto a cui teniamo molto, perché il NeMO-Brescia è punto di riferimento anche per Mantova. Abbiamo portato avanti l’iniziativa attraverso una sovvenzione distrettuale e l’aiuto anche dei Rotary Club San Giorgio, Rotary Club Gonzaga Sulzara e Rotary Club Mantova Sud», commenta Marzia Grusi, presidente del Rotary Andes di Virgilio e Curatone.
«Dopo aver conosciuto dieci anni fa la realtà di NeMO non possiamo che essere ammirati della qualità della cura dei Centri Clinici. L’attenzione alla diagnosi, alla ricerca e alla persona nelle malattie croniche è fondamentale . Per la donazione abbiamo avuto il supporto del Distretto interregionale e del Governatore, il service (attento alle priorità e criticità del territorio) è a sostegno della cura che mette al centro il malato con le sue specificità e ha anche l’intento di diffondere il know-how sulla grave disabilità», aggiunge il Presidente del Rotary Club Brescia Moretto, Laura Salvatore Nocivelli.
L’elettroencefalogramma, uno strumento di uso comune in Neurologia, permette di registrare l’attività elettrica cerebrale tramite elettrodi posizionati sul capo.
Le piccole differenze di potenziale elettrico vengono amplificate e registrate per una durata di alcuni minuti, fino a una giornata intera nei casi particolari, per ottenere un tracciato che segna, per ciascun elettrodo, le variazioni del voltaggio nel tempo.
L’esame restituisce informazioni sull’ attività elettrica cerebrale e sulla localizzazione di eventuali anomalie. L’elettroencefalografo completa la strumentazione neurofisiologica e permette di eseguire in sede un esame che è utile per una più completa valutazione di svariate forme di malattie neuromuscolari associate a coinvolgimento del sistema nervoso centrale.
Con il proprio team multi-specialistico, e grazie alla stretta collaborazione con gli Spedali Civili di Brescia e l’Università degli Studi di Brescia enti con i quali è convenzionato, il Centro NeMO-Brescia garantisce la continuità della presa in carico, dalla diagnosi alla terapia, a partire da ogni bisogno funzionale del paziente che vive patologie ad alta complessità assistenziale come le malattie neuromuscolari.
«Non possiamo che ringraziare il Rotary Club Brescia Moretto e il Rotary Andes di Virgilio e Curatone — commenta Massimiliano Filosto, Direttore Clinico del Centro Clinico NeMO-Brescia — per la loro generosità e per aver contribuito alla crescita del nostro Centro. Un’attestazione di fiducia della comunità che ci spinge a continuare con gratitudine il nostro impegno quotidiano nella cura».