Differenze di sesso e genere nelle neuroscienze, questo il tema centrale del convegno che si è tenuto a Palazzo Pirelli e che ha posto l’attenzione sulla necessità di approfondire la conoscenza delle differenze tra uomini e donne per migliorare le cure e la ricerca.
All’iniziativa, promossa da SIMeGeN (Società Italiana di Medicina di Genere nelle Neuroscienze) e Donne in neuroscienze, con la collaborazione del Consiglio Regionale Lombardia, si sono confrontati diversi esperti che hanno sottolineato l’importanza di proseguire sul percorso innovativo della diffusione delle terapie di genere. Obiettivo dell’incontro è stato infatti proprio quello di focalizzare l’attenzione della comunità scientifica sullo studio e la divulgazione della medicina di genere, perseguendo un miglioramento degli standard di qualità professionale nella prevenzione, la diagnosi e la cura delle patologie neurologiche. Nel convegno gli interventi si sono concentrati sulle influenze biologiche, determinanti nella comparsa e nell’evoluzione di alcune malattie (cefalee, ictus cerebrali, sclerosi multipla, Parkinson) e sulla necessità di conoscere le differenze tra uomini e donne per delineare programmi e azioni sanitarie, al fine di organizzare l’offerta dei servizi e indirizzare la ricerca.
“Ancora oggi diamo per scontato che si possano curare allo stesso modo uomo e donna, ma così non è – afferma il presidente nazionale SIMeGeN Marina Rizzo – basti pensare all’influenza ormonale che può condizionare non solo le manifestazioni cliniche ma anche la risposta dei farmaci. Sempre su questo tema, mentre l’uomo ha una sua stabilità, dall’adolescenza fino circa ai 70 anni, la donna invece dall’età fertile, alla gravidanza, alla menopausa è soggetta ad importanti modifiche ormonali. Alla luce di queste evidenze l’osservazione e lo studio delle differenze tra uomo e donna deve essere tenuto ben presente nella prescrizione delle terapie. La ricerca scientifica purtroppo – continua la dottoressa Rizzo – di solito non si occupa di studiare i dati degli uomini e delle donne in modo disaggregato, pertanto è difficile capire se e quali differenze emergono nell’analisi della popolazione maschile e della popolazione femminile. Come SIMeGeN – conclude Marina Rizzo – vogliamo contribuire a modificare questa tendenza, sia per quanto riguarda la ricerca che nei percorsi di cura di uomo e donna, per personalizzare e migliorare l’efficacia delle terapie”.
All’incontro ha preso parte il vicepresidente del Consiglio Regionale della Lombardia Francesca Brianza che ha ribadito l’importanza di ospitare nella sede del Consiglio Regionale il primo congresso dedicato alle malattie neurologiche che attenzionano le differenze fra uomo e donna. “Un tema molto complesso – ha detto la vicepresidente – che oggi viene affrontato da un punto di vista oserei dire rivoluzionario. Nel corso degli ultimi decenni il progresso scientifico e la continua ricerca hanno infatti permesso di affrontare numerose patologie da un punto di vista innovativo, contemplando quindi anche le diverse esperienze psicologiche, culturali e relazionali di ciascun individuo. Il compito delle Istituzioni- ha concluso Brianza – deve essere quello di attuare politiche che assicurino, a tutti, le migliori opportunità e le migliori cure mediche, tenendo conto delle diversità e delle peculiarità di ogni singolo paziente. Auspico che questo primo incontro sia l’inizio di una proficua collaborazione che porti al conseguimento di risultati sempre maggiori”.
Diverse le associazioni che hanno patrocinato l’evento, tra cui SNO (Scienze Neurologiche Ospedaliere), la SIN (Società Italiana di Neurologia), l’Associazione Donne Medico di Milano, la Fondazione Giancarlo Pallavicini e il Polo Neurologico Brianteo.