Face lift, intervista al Prof. Raffaele Castaldo

a cura di Viviana Bazzani

Per la rubrica Appuntamento con la bellezza parliamo di lifting facciale con il Prof. Raffaele Castaldo, chirurgo estetico

D – C’è un limite di età nel sottoporsi all’intervento di lifting facciale? Qualora ci fosse, perché?

R – Non esiste un limite d’età specifico per sottoporsi a un lifting facciale. Piuttosto, la decisione si basa sulla salute generale del paziente e sulle sue esigenze estetiche. Alcuni pazienti possono avere segni di invecchiamento prematuro già nei loro 40 anni e potrebbero beneficiare del lifting, mentre altri potrebbero non considerarlo fino ai loro 60 anni o anche oltre. È fondamentale avere una buona salute generale, non avere patologie che possano compromettere la guarigione e essere realistici riguardo alle aspettative.

D – Quanto dura il risultato? Le cicatrici sono evidenti?

R – I risultati di un lifting facciale possono durare da 7 a 15 anni, ma dipendono dalla tecnica utilizzata, dalla cura post-operatoria e dallo stile di vita del paziente. Riguardo alle cicatrici, la chirurgia plastica si impegna sempre a minimizzare la visibilità delle cicatrici, posizionandole lungo le linee naturali della pelle o nelle pieghe dove sono meno evidenti. Con una corretta cura e protezione dalla luce solare, le cicatrici tendono a sbiadire nel tempo.

 

D – Si sente spesso parlare di innesto del grasso come lifting soft. Che differenza c’è rispetto al lifting classico e quale è la sua durata?

R – L’innesto di grasso, noto anche come lipofilling, consiste nell’utilizzo del grasso prelevato da una parte del corpo del paziente per “riempire” e rimodellare aree del viso che hanno perso volume. Questo metodo offre un aspetto più naturale rispetto a fillers sintetici. La differenza principale rispetto al lifting classico è che il lipofilling riguarda il volume, mentre il lifting si concentra sul riallineamento dei tessuti. La durata dell’innesto di grasso può variare, ma in genere dura diversi anni, dipendendo dalla tecnica utilizzata e dalla zona trattata.

 

D – Si parla anche della tecnica con i fili riassorbibili, ci spieghi come funziona e i suoi risultati rispetto al classico lifting.

R – La tecnica con fili riassorbibili, spesso chiamata “thread lift”, utilizza dei fili sottili e solubili per “sollevare” e sostenere i tessuti del viso. Questi fili vengono inseriti sotto la pelle con aghi sottili e, una volta in posizione, creano un effetto di sollevamento. Con il tempo, i fili si dissolvono, ma stimolano la produzione di collagene, fornendo ulteriori benefici. Rispetto al lifting classico, il “thread lift” è meno invasivo e ha tempi di recupero più brevi, ma i risultati potrebbero non essere altrettanto duraturi o drastici.

 

D – La paura dei pazienti nel sottoporsi al lifting è quella di sembrare finti cambiando troppo la fisionomia. Chiedono sempre di avere un “aspetto fresco” ma, per una persona over 50, può sembrare improponibile?

R – L’obiettivo di un lifting ben fatto è fornire un aspetto ringiovanito ma naturale. La chiave è mantenere l’armonia del volto e non stravolgere le caratteristiche individuali del paziente. Un chirurgo plastico esperto lavorerà con il paziente per comprendere le sue esigenze e aspettative, assicurando un risultato che sia sia fresco che naturale, indipendentemente dall’età.

 

D – Quando si parla di lifting si pensa sempre a quello facciale, in realtà in quali parti del corpo si può ricorrere al lifting?

R – È vero, il lifting facciale è il più conosciuto, ma esistono diversi tipi di lifting per altre parti del corpo. Ad esempio, il lifting delle braccia (brachioplastica) per rimuovere la pelle in eccesso dalle braccia, il lifting del seno (mastopessi) per sollevare e rimodellare il seno cadente, e il lifting del corpo (body lift) per rimuovere la pelle in eccesso da addome, fianchi, cosce e glutei, specialmente dopo una significativa perdita di peso.

 

D – Quando una giovanissima donna/uomo può sottoporsi al lifting?

R – Anche se è raro, alcuni giovani potrebbero considerare un lifting a causa di specifiche condizioni genetiche o di invecchiamento precoce. Tuttavia, in molti casi, per i pazienti più giovani si potrebbero raccomandare trattamenti meno invasivi come fillers, tossina botulinica o terapie con laser per affrontare le preoccupazioni estetiche.

 

D – In quale periodo dell’anno è meglio sottoporsi a questo intervento, ricordando l’importanza di farsi operare in strutture idonee.

R – Molti pazienti scelgono di sottoporsi a un lifting nei mesi più freddi, come autunno e inverno, quando è più facile coprire le zone trattate e rimanere al chiuso durante la fase iniziale di recupero. Tuttavia, l’aspetto più importante è assicurarsi di essere operati da un chirurgo plastico certificato in una struttura accreditata, che segue tutti gli standard di sicurezza e igiene.

 

D – Quali sono i principali rischi associati al lifting facciale e come possono essere minimizzati?

R – Come ogni intervento chirurgico, anche il lifting facciale comporta dei rischi. Alcuni dei rischi più comuni includono ematomi, infezioni, cicatrici anomale, perdita di sensibilità cutanea, asimmetrie e reazioni avverse all’anestesia. Per minimizzare questi rischi, è essenziale scegliere un chirurgo plastico esperto e qualificato, seguire attentamente tutte le istruzioni pre e post-operatorie e comunicare apertamente con il chirurgo riguardo qualsiasi preoccupazione o complicanza.

 

D – Come si prepara un paziente prima di sottoporsi a un lifting facciale?

R – La preparazione pre-operatoria è fondamentale per il successo dell’intervento. Ciò può includere esami del sangue, valutazioni mediche, l’interruzione di alcuni farmaci o integratori e smettere di fumare. Inoltre, è importante avere un sistema di supporto in atto, come un familiare o un amico che possa aiutare durante il periodo di recupero.

 

D – Quali sono le principali innovazioni o tendenze emergenti nel campo del lifting facciale? R – La chirurgia plastica è un campo in continua evoluzione. Recentemente, c’è stato un aumento dell’interesse per tecniche meno invasive, come il “thread lift” o il lifting con ultrasuoni. L’uso combinato di lifting e terapie rigenerative, come il PRP (plasma ricco di piastrine), sta guadagnando popolarità per migliorare la qualità della pelle e promuovere una guarigione più rapida.

 

D – Come si differenzia il lifting facciale da altri trattamenti di ringiovanimento, come peeling chimici o terapie laser?

R – Il lifting facciale si concentra sul riallineamento e sul rimodellamento dei tessuti sottostanti, fornendo risultati più duraturi e significativi. Al contrario, i peeling chimici e le terapie laser mirano a migliorare la qualità della pelle in superficie, trattando problemi come macchie, rughe sottili e discromie. Molti pazienti combinano il lifting con questi trattamenti per ottenere un ringiovanimento completo del viso.