“Una decisa inversione di rotta per risanare e rilanciare il servizio sanitario pubblico in Lombardia, per rispondere alla durissima lezione del Covid-19 e perché mai più possa accadere niente di simile”: è quanto ha chiesto Medicina Democratica (MD) con il Coordinamento lombardo per il Diritto alla Salute Campagna Dico 32, a cui aderiscono circa 70 associazioni in campo nazionale, nella manifestazione che si è svolta questa mattina, dalle 10 alle 13, a Piazza della Scala davanti a Palazzo Marino sede del Comune di Milano.
Vi hanno preso parte 50 persone sedute e distanziate, “numero contingentato secondo gli accordi con le forze dell’ordine”, oltre a diverse persone in piedi.
Si sono alternati gli interventi di una quindicina di persone, coordinati da Fulvio Aurora (MD), che hanno denunciato “le inefficienze del sistema sanitario pubblico lombardo, anche sul territorio, che la pandemia ha contribuito in maniera drammatica a far emergere”.
Un documento con rilievi e proposte concrete verrà inviato all’assessorato regionale al Welfare.
In sintesi si chiede di attualizzare i principi della riforma del 1978, riequilibrando il sistema sanitario a favore di quello pubblico. E inoltre prevenzione, partecipazione, sanità territoriale (distretti), continuità ospedale-territorio, priorità del servizio pubblico “in quanto unico elemento che rende concreto il diritto alla salute universalistico”. Un ruolo centrale “dovrà essere quello dei sindaci, nella riorganizzazione territoriale e per distretti del servizio sanitario”. (ANSA).