Impegno sociale attraverso lo sport: nasce il progetto “Sport per tutti e tutte nella Zona 4”, promosso dall’associazione sportiva e culturale ASD SIT HANUMAN.

Lo sport come occasione di condivisione e opportunità di riscatto: prende vita da queste considerazioni il progetto “Sport per tutti e tutte nella Zona 4”, promosso dall’associazione sportiva e culturale ASD SIT HANUMAN.

Ideato da Greta Del Fabbro, tecnico di pugilato Fpi Coni, insieme a Francesco Perolari, giovane artista della scena musicale locale, e Alessandro Barrios, videomaker e fotografo emergente, il progetto Zona 4 è nato da momenti di condivisione, attraverso sport e musica, in piazza Gabriele Rosa, nel quartiere Corvetto.

Il prossimo evento è in programma il 18 marzo e avrà come sempre la cornice di piazza Gabriele Rosa: tra lezioni di boxe, esibizioni live di artisti della scena rap locale e performance di Hip Hop, rigorosamente aperte a tutti, troveranno spazio anche gli interventi del pugile Mirko Chiari, che presenterà il suo progetto pugilistico “A pugni chiusi”, rivolto ai detenuti del carcere di Bollate e raccontato nel libro di Antiniska Pozzi “Per essere Chiari”, e del campione italiano di boxe Samir Elkadimi.

 

«In questo territorio ci sono molti bambini e bambine, ragazzi e ragazze, che passano la maggior parte del loro tempo in strada, in una piazza dove lo spaccio della droga è abituale, alla luce del giorno, e di cui le istituzioni si sono dimenticate. Ecco, qui, nascono delle energie con un potenziale altissimo, che noi cerchiamo di canalizzare nello sport. Per quei ragazzi e ragazze vediamo un’opportunità, una strada alternativa al degrado. Li portiamo in un ambiente sano, dove esistono regole e rispetto. Stiamo creando, attraverso appuntamenti periodici e continuativi, empatia e sintonia con bambini/e e ragazzi/e della zona, che stanno cambiando il loro modo di approcciarsi al mondo esterno, attraverso un legame che diventa amicizia, familiarità e che si basa sul rispetto reciproco tra allievo e maestro. Per questo, abbiamo deciso di creare un progetto mirato a dare una continuità a tutte le attività che vogliamo proporre, convinti del fatto che solo così si possa migliorare il territorio», affermano i tre ideatori del progetto.

 

«Per portare nuova energia positiva nella zona in cui viviamo, la nostra intenzione è realizzare periodicamente una serie di eventi artistici e sportivi. L’obiettivo è  coinvolgere  i giovani artisti emergenti del quartiere, dando loro la possibilità di esibirsi su un palco o in strada con un impianto sonoro adatto.  Vorremmo combinare  questa occasione con momenti di attività sportiva  e di socialità,  negli spazi adiacenti alla struttura che verrà realizzata per l’evento. L’obiettivo è riunire le forze fresche del quartiere per dare un valore alla vita sociale di giovani e adulti, attraverso musica e sport», proseguono gli organizzatori.

 

«Il nostro progetto è rivolto a chiunque abbia voglia di vivere un’esperienza sociale che valorizzi in primis il quartiere Corvetto e di riflesso tutta la zona 4. Creando opportunità di questo tipo, sia piccoli che grandi possono integrarsi in una realtà vera, basata sui valori dello sport e della vita sana. Speriamo di poter arrivare al cuore delle persone, puntando sull’energia dei più piccoli, che rappresentano senza mezzi termini il futuro del quartiere», sottolinea Greta Del Fabbro.

 

«L’energia dei bambini di Corvetto è tanta ed è un peccato non dare loro l’opportunità di sfruttarla in un modo intelligente, come può essere la pratica del pugilato. Entrando in un contesto di sport, si riduce il rischio che possano avvicinarsi alle vicende poco piacevoli che spesso la vita di strada comporta. I pregiudizi e il malcontento tra le persone sono all’ordine del giorno un po’ ovunque, ma tramite un’iniziativa di questo genere siamo sicuri di poter influenzare positivamente la visione delle persone verso la vita sociale del quartiere. È impossibile ignorare come spesso la gente abbini il nome di Corvetto a situazioni negative, ma non per questo la storia non può prendere un risvolto diverso. Il nostro impegno consiste nel dare vita a qualcosa di duraturo, sia sul territorio sia negli animi dei suoi abitanti, per dare una visione diversa del quartiere, anche a chi non ci ha mai messo piede», concludono Del Fabbro, Perolari e Barrios.