L’Olimpia gioca una gara di terrificante intensità, ma anche lucida, soverchiando qualche errore banale con l’aggressività, a rimbalzo, in difesa e nel trovare le giocate giuste in attacco per vincere 87-83 contro il Maccabi. E’ stato un corpo a corpo di 40 minuti con vantaggi irrisori fino allo strappo dell’ultimo periodo generato da Mike James che si è portato dietro tutta la squadra, tutti impressionanti per efficacia, dal Curtis Jerrells del primo tempo ad uno dei migliori Brooks dell’anno, includendo la prova dei due centri. Kaleb Tarczewski è stato incredibile al rientro, quattro stoppate, la sua energia in ogni momento della gara. Alen Omic è emerso a rimbalzo e ha anche segnato due canestri vitali le quarto periodo.
IL PRIMO TEMPO – Il Maccabi prevedibilmente appoggia il gioco subito sui suoi lunghi. O’Bryant segna otto punti veloci, ma l’Olimpia risponde e lo fa anche lei con i suoi “big men”. I quattro lunghi in campo segnano 20 dei primi 24 punti della gara quando questa è sul 12-12. Solo Wilbekin e Nedovic interrompono la loro egemonia realizzativa. Il Maccabi prende quattro punti di vantaggio sul 16-12 ma Milano risponde con un 6-0 e mette la testa avanti con due liberi di Mike James. Il Maccabi risponde subito, tripla di Pargo, tripla di Roll, e nuovo vantaggio di quattro punti, smorzato dal jumper dalla media di Micov. Alla fine del primo quarto è 22-20 Maccabi. Roll con la sua seconda tripla scava cinque punti per il Maccabi ma Kuzminskas con il semigancio e Nunnally da tre impattano a quota 25. Jerrells con una tripla riporta avanti Milano ma in una battaglia fatta di continui sorpassi. Tarczewski stoppa tutto in mezzo all’area e provoca il secondo fallo sia di O’Bryant che di Black. Con due falli sulle spalle, James prima prende fallo da Kane (2/2 dalla linea) e poi attacca Tyus per il gioco da tre del più tre Milano. Wilbekin lo cancella subito con una tripla. Jerrells risponde dalla media, Caloiaro pesca due tiri liberi. Sull’ultimo possesso offensivo Nunnally mette la sua seconda bomba ma Wilbekin sulla sirena da nove metri risponde ripristinando la parità, 47-47.
IL SECONDO TEMPO – Scottie Wilbekin riprenda da dove aveva finito il primo tempo, segnando da tre, poi Black con un tiro libero allunga a più quattro per il Maccabi. L’Olimpia risponde subite, prima con un floater di Nedovic, poi con tre tiri liberi di James e quindi con un rimbalzo d’attacco di Brooks per il 54-51. L’Olimpia insiste, in un momento in cui l’intensità sale alle stelle, va a scapito della precisione ma non dello spettacolo. Una tripla di Brooks, un’entrata di James e un libero di Nunnally aprono improvvisamente sette punti per l’Olimpia e stanno anche stretti rispetto alla qualità della difesa. Un canestro di Black da sotto ricuce a meno tre sul 60-57 forzando il time-out di Coach Pianigiani. Al rientro, James prima serve un assist a Jerrells poi segna dalla media, ma il Maccabi ritrova ritmo in attacco, con due liberi di Black e la tripla di Roll che chiude il terzo quarto con l’Olimpia avanti 64-62. Milano due volte va avanti di quattro ma non capitalizza e incassa poi un 5-0 con un canestro di rapina di DiBartolomeo e una tripla di Roll. Qui le squadre si sorpassano quattro volte di fila. Brooks dall’angolo segna il 75-73, con 3’59” da giocare. James con una stratosferica penetrazione nel traffico allunga a più quattro poi con uno step-back da tre firma l’80-73. Dopo il time-out di Coach Sfairopoulos, Omic mette il gancetto del più nove. Black schiaccia il meno sette, ma l’Olimpia gioca con un’intensità pazzesca. Nunnally dalla lunetta ripristina il massimo vantaggio. Il Maccabi produce il massimo sforzo, allunga la difesa, ruba palla sulla rimessa, segna da tre con Wilbekin, rientra a meno quattro con 48 secondi da giocare. Nunnally dalla lunetta timbra l’86-80. Immortale, il Maccabi trova il jolly di una palla a due che la freccia consegna a Wilbekin per un’altra tripla dall’angolo che riduce il gap a tre punti con nove secondi da giocare ma Brooks mette un libero che vale l’87-83 conclusivo.
Così Coach Simone Pianigiani ha commentato la vittoria sul Maccabi: “Sono felice perché abbiamo vinto una partita bella, di alto livello, per qualità del gioco, intensità, coraggio. Sono state decisive alcune giocate di energia, rimbalzi e palle rubate, generate anche dalla spinta del pubblico che è stato davvero al nostro fianco stasera. Stiamo ancora inserendo Nunnally e dobbiamo recuperare del tutto Nedovic, ma il suo apporto stasera è stato superiore alle mie aspettative visto il tipo di partita. E’ stata una grande gara, Tarczewski ci ha dato anche lui tanto desiderio, è stato autore di una prova notevole al rientro. Sia lui che Omic ci hanno dato molto, chiaro che non sarà sempre così, ma pur avendo giocato una partita di alto livello abbiamo margini di miglioramento, perché la familiarità tra Nunnally e gli altri crescerà, perché Nedovic salirà di tono e possiamo ancora limare qualche errore. Non siamo perfetti e non lo siamo stati ma siamo stati davvero duri. Non parliamo di reazione alla delusione della Coppa Italia: quella è una competizione particolare, che cade a metà stagione, provi a vincerla ma è una parentesi dentro un’annata intera. Siamo ancora arrabbiati per averla persa, ma non è una sconfitta a definire la nostra stagione. La classifica dice che siamo sesti, ma siamo tutti lì, e io continuo a non guardarla. Il calendario è punitivo, ma quello che abbiamo fatto per 23 giornate è stato costruirci uno status che ci viene riconosciuto. Questo volevamo e questo abbiamo fatto. Ora continuiamo a giocarne una alla volta e non è male avere ancora qualche giorno per preparare la prossima. Quella di Tel Aviv mi brucia ancora, perché l’abbiamo persa per un tiro dopo aver perso per infortunio Nedovic e in un periodo di tante gare che ci hanno penalizzato”.