Inter, dopo l’erroraccio di Handanovic torna il sorriso, tris al Torino ed aggancio alla Lazio al secondo posto.

Inter Milan's Diego Godin (L) fights for the ball with Torino's Andrea Belotti during the Italian serie A soccer match Fc Inter vs Torino Fc at Giuseppe Meazza stadium in Milan, Italy, 13 July 2020. ANSA / MATTEO BAZZI

Inter-Torino 3-1 nel posticipo della 32/a giornata di Serie A giocatol questa sera a San Siro. Queste le reti. nel pt 17′ Belotti dopo una papera colossale del portiere Handanovic; nel st 3′ Young, 6′ Godin, 16′ Lautaro Martinez.

Ora i nerazzurri sono al secondo posto in classifica, con 68 punti e alla pari con la Lazio.

“È un periodo particolare perché spesso siamo stati puniti – le parole del tecnico nerazzurro a Sky, dopo la partita – per me è stata una bella partita, abbiamo tenuto palla per il 60% del tempo e con 20 tiri in porta: abbiamo dominato. I ragazzi sono stati bravi perché quel gol poteva crearci dei problemi a livello psicologico e invece siamo riusciti a rimanere in piedi. Sono contento anche per Godin, è il 18° giocatore dell’Inter che segna. Attacchiamo con tanti uomini. Le vittorie servono per dare certezze, soprattutto ai calciatori. Servono a dare entusiasmo e a ripagare il lavoro nostro e dei giocatori. Lavoriamo sotto tutti i punti di vista. Quando il successo non arriva dispiace. Nell’ultimo periodo siamo stati puniti da troppi errori individuali. La strada è quella giusta”.

Sul proprio futuro Conte dice: “Sono stato chiamato all’Inter per un progetto triennale, per provare a riportare l’Inter dove merita, ovvero a essere competitiva per vincere. Ovvio che ci voglia del tempo; è vero che in altri anni ho sorpreso per aver portato squadre alla vittoria il primo anno, che fossero scudetti, Premier League o promozioni dalla B. Io sono arrivato all’Inter con tanto entusiasmo, con persone con le quali ho lavorato in passato e nelle quali ho fiducia. Resto all’Inter? Il progetto dura tre anni, poi magari il presidente mi allungherà il contratto. Io sono contento del progetto e di questi ragazzi, la strada è lunga, ma io non voglio essere di troppo in niente. Se la gente è contenta di me, non vedo perché non si possa andare avanti. In caso contrario, non starò a dispetto dei santi”.

Di Eriksen, ancora fuori dai titolari, dice: “Sta lavorando, è arrivato con un piglio bello cattivo e infatti ha giocato da titolare le partite. Deve giocare a determinati livelli e noi abbiamo bisogno di certi equilibri. Io faccio delle valutazioni, poi lui sta crescendo e ha voglia di mettersi alla prova. Ha capito che l’Inter è una squadra ambiziosa, che comunque chiede. In Italia le aspettative sono alte, è giusto che lo sappia, più arrivi a suon di tromba più le aspettative sono alte. In Inghilterra la situazione è più tranquilla, più ‘enjoy’… Il ragazzo si sta impegnando e io devo fare delle scelte per il bene dell’Inter. Quando scelgo un calciatore, l’ultima cosa che guardo è dal collo in su. Per il resto sono molto contento”.