Terza vittoria di fila e ottava in totale per l’Inter in Supercoppa. Nella finale disputata all’Al-Awwal Stadium di Riad i nerazzurri superano 1-0 il Napoli grazie a un gol al 91′ del solito Lautaro Martinez. Gli azzurri pagano l’espulsione per doppia ammonizione di Simeone al 60′.
Avvio di partita aggressivo da parte del Napoli che pressa alto e tiene lontano l’avversario dalla propria area. All’11’ ci prova Kvaratskhelia su punizione ma la sua conclusione è respinta dalla barriera. Con il passare dei minuti crescono i vice campioni d’Europa in carica e prendono in mano le redini della partita. Al quarto d’ora arriva la prima occasione dell’incontro: sulla respinta della difesa arriva il tiro al volo di Dimarco dalla lunetta, tiro in diagonale che – complice una deviazione – termina a lato di un soffio. Tra il 20′ e il 22′ i nerazzurri sono pericolosi con due tiri da fuori area, il primo di Calhanoglu bloccato da Gollini, il secondo di Mkhitaryan di poco alto.
Alla mezz’ora chance per Lautaro: cross dalla sinistra di Acerbi e stacco dell’argentino che riesce a colpire di testa in anticipo, ma non inquadra la porta. Al 35′ altro tentativo da fuori area di Calhanoglu, ribattuto dalla difesa azzurra. Al 38′ gol annullato a Lautaro. L’argentino appoggia in rete l’assist perfetto di Thuram, ma viene segnalata la posizione irregolare a inizio azione del francese. Offside confermato anche dal Var. Al 41′ Kvartskhelia viene servito sulla corsa da Simeone e punta l’area di rigore: l’uno contro uno con De Vrij, però, vede primeggiare il difensore che non fa passare la palla del georgiano. Nel recupero cross di Barella dalla destra, Thuram anticipa il suo avversario e va di testa, ma conclude alto.
In apertura di ripresa ci prova Politano al 3′ su punizione. L’ex Sassuolo calcia la punizione col mancino, a superare la barriera, ma il pallone non si abbassa a sufficienza e termina alto. Al 6′ Napoli pericoloso in contropiede: Lobotka scarica per Kvaratskhelia che punta il suo avversario, rientra sul destro e cerca il palo lontano, ma Sommer in allungo gli nega la rete. Al 12′ occasione per Thuram. Provvidenziale prima Rrahmani che intercetta la trama Darmian-Lautaro, arriva il francese da dietro e si crea lo spazio per il destro dai 16 metri su cui Gollini non si fa sorprendere. Al quarto d’ora gli azzurri restano in dieci. Contrasto duro di Simeone su Acerbi e l’arbitro non gliela perdona: secondo giallo e finisce qui la partita del Cholito. Con la superiorità numerica la squadra nerazzurre spinge con ancora maggiore determinazione.
Al 22′ l’ennesimo cross di Dimarco viene ributtato in mezzo da Pavard che fa la sponda per Thuram, ma l’attaccante colpisce male e Gollini para senza particolari problemi. Un minuto dopo Dimarco arriva un’altra volta sul fondo e mette in mezzo per Lautaro che colpisce in qualche modo al volo, calciando alto. Al 27′ ancora Thuram a un passo dal gol. Su cross da corner arriva il colpo di testa di Pavard che fa da sponda per il figlio d’arte che riesce però solo a deviare da pochi passi senza inquadrare la porta. Al 34′ il Napoli rompe l’assedio e si fa vedere in contropiede, conclusione di Mario Rui e palla a lato. Al 40′ Arnautovic sfiora il vantaggio, l’attaccante austriaco scatta in posizione regolare e dopo aver controllato col destro calcia in diagonale, Mario Rui devia in angolo e salva i suoi. Al 46′ il gol partita: triangolazione sulla destra, Pavard la mette in mezzo rasoterra e Lautaro al centro infila in rete il gol partita.
L’Inter vince la terza Supercoppa italiana di fila. Il primo trofeo stagionale che fa sorridere tutto l’ambiente nerazzurro e ovviamente Simone Inzaghi, il tecnico dei nerazzurri che ha rilasciato le prime dichiarazioni a Mediaset: “Temevo i rigori? No, vanno fatti i complimenti al Napoli però. Ottima partita, hanno lottato come dei leoni anche in dieci. Perdere la finale al 90′ spiace, ma devo fare i complimenti ai miei. Questo format è stata una cosa un po’ nuova per tutti, qualcosa abbiamo pagato in termini di stanchezza. Abbiamo difeso molto bene però, nel primo tempo potevamo passare in vantaggio con Dimarco, però abbiamo affrontato una squadra che stava bene e ben messa in campo”.
È diventato il re di Supercoppa.
“Io sono soddisfatto, soprattutto per i miei ragazzi. Per quanto lavorano. Per la società che in tre anni con delle difficoltà non ci ha mai fatto mancare nulla. E un merito particolare ai nostri tifosi, che hanno affrontato un lungo viaggio. Infatti dopo il gol di Lautaro siamo andati tutti sotto la Curva al gol di Lautaro”.
Nelle finali non perdi mai, me lo spieghi?
“Chiaramente di segreti ce ne sono pochi, bisogna avere una grande squadra. Come avevo prima alla Lazio. Ero ottimista, ma fino a un certo punto. Alle finali hai 7-10 giorni per prepararla, ma qui avevo la squadra stanca, qualcuno era affaticato ed è rimasto fuori. Ma ce l’abbiamo fatta”.
Ottimo Pavard, ma fa male vedere Barella rovinare la partita per il nervosismo…
“Per Barella stasera ha sbagliato, ma lui è il primo a capirlo. È un top player, ma su queste cose deve migliorare. In quel fallo vede la palla andar via, poi c’è un arbitro che prende le decisioni. Lui sta migliorando, ma per quanto mi riguarda deve ancora migliorare. I subentrati comunque ci hanno dato una grandissima mano, come Sanchez sulla destra con il velo poi di Frattesi”.
Si è spento una leggenda come Gigi Riva. Un commento?
“Chiaramente è stato un fulmine a ciel sereno perché purtroppo l’abbiamo saputo nello spogliatoio. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, era un grandissimo uomo e personaggio che ci mancherà tantissimo. Colgo l’occasione per fare le condoglianze ai familiari che saranno molto addolorati”.