Fiorentina-Inter 3-4 nell’ultima partita di oggi dell’11/a giornata di Serie A, giocata al ‘Franchi’.
Questa la successione delle reti: nel pt 2′ Barella, 15′ Lautaro Martinez, 33′ Cabral (rigore); nel st 15′ Ikoné, 28′ Lautaro Martinez (rigore), 45′ Jovic, 50′ Mkhitaryan.
L’Inter era partita a razzo ed era avanti 2-0 dopo un quarto d’ora e sembrava in controllo.
La Fiorentina trova il gol del 2-1 su rigore per un’entrata di Dimarco su Bonaventura che viene segnalata all’arbitro Valeri dal Var, entrata che avrebbe potuto anche essere punita con un cartellino rosso. Cabral trasforma e si va sul 2-1 per i nerazzurri (stasera in completo giallo) al riposo.
Nella ripresa la Fiorentina trova il pari con un’azione personale di Kouamè che trova poca resistenza.
L’Inter si affida alle ripartenze e su una di queste arriva il secondo calcio di rigore della serata, concesso per fallo del portiere viola Terracciano su Lautaro Martinez. Anche qui necessario intervento del Var perchè il guardalinee aveva segnalato una posizione di fuorigioco che in realtà non c’era. Lautaro Martinez dal dischetto realizza la doppietta personale.
La Fiorentina si butta in avanti e nel forcing trova il pari con Jovic su azione da calcio d’angolo.
Siamo già al primo minuto di recupero, l’Inter però trova la rete finale con un tentativo di rinvio di Venuti che finisce su Mkhitaryan e che Terracciano non riesce a respingere. Una marea gialla invade in campo col solo Simone Inzaghi rimasto esausto in panchina.
4-3 folle per l’Inter di Simone Inzaghi in casa della Fiorentina. Il tecnico nerazzurro risponde così a Sky a fine gara: “Siamo stati raggiunti due volte, la squadra ci ha sempre creduto e la vittoria è stata importantissima per questo. A parere mio abbiamo fatto molto bene i primi 35 minuti, su un campo difficile e contro una squadra forte. Poi abbiamo subito, perso un po’ le distanze, ma quelli che sono entrati ci hanno dato bei segnali. La Fiorentina è una signora squadra”.
Poteva essere messa più in ghiaccio la partita?
“Certo, al trentesimo eravamo 2-0 con partita in controllo e stavamo giocando molto bene. Poi ci capita spesso ed è qualcosa su cui dobbiamo lavorare: preso il 2-1 ci siamo innervositi ed è una cosa da evitare, non dovevamo innervosirci perché ci può stare il rigore e ci può stare il richiamo al VAR”.
Adesso rientrano Brozovic e Lukaku. Bei problemi, no?
“Assolutamente, non vediamo l’ora. Non li ho mai avuti in questo tourbillon di partite: rientra Lukaku, rientra Brozovic, rientra Gagliardini. In questo momento abbiamo ragazzi giovani, di prospettiva, ma giocare a Barcellona o a Firenze non è semplice: siamo 17 di movimento, non siamo tanti e li aspettiamo”.
Lautaro è tornato a essere uno dei 2-3 attaccanti più forti della Serie A. Correa invece continua a sembrare un corpo estraneo, non riesce a incidere.
“Per quanto riguarda Lautaro, non ero preoccupato e l’ho detto quando mi è stato chiesto. Ero tranquillo, aveva sempre occasioni e giocava sempre per la squadra. È dal 13 agosto che fa sempre quello che deve fare, poi se fa come stasera tanto meglio. Correa è un giocatore di grandissima qualità, è stato penalizzato dagli infortuni: stasera ha fatto quello che doveva fare, è stato sempre piazzato bene. È un giocatore che ha bisogno di continuità, alla Lazio poteva averla ma all’Inter no: deve essere bravo a ritagliarsi i momenti giusti, può solo crescere e aiutarci”.
Handanovic dopo il secondo gol è andato subito a parlare con Onana. Segnali di gruppo.
“È il nostro capitano, adesso ha un problema al dito che speriamo si possa risolvere presto. Bellissimo l’abbraccio, me lo porto via insieme ai tre punti”.
Alla fine non è corso con i ragazzi per festeggiare.
“Ho aspettato, a volte ci sono rimasto fregato”.
Zhang ha seguito la squadra in trasferta per la prima volta.
“La proprietà, la società e i dirigenti sono sempre presenti. Il presidente è stato con noi da ieri, è stato in treno, è una presenza molto importante come quella di tutti i dirigenti. Sono tutte persone che vogliono il bene dell’Inter”.
Dopo il famoso confronto interno alla squadra, tutto sembra cambiato. Cosa vi è rimasto?
“L’ho detto tante volte, confronti ce ne sono ogni giorno. Giocando tre partite alla settimana siamo più in sala video che in campo, la squadra ha un’anima fatta da giocatori importanti, che sanno cosa vogliono e negli ultimi due anni hanno vinto trofei importanti. Adesso gli obiettivi sono chiavi: abbiamo un ottavo di Champions da giocarci fino alla fine, la Supercoppa a gennaio, in campionato siamo in ritardo ma aspettiamo giocatori importanti al rientro che mancano da diverso tempo”.