Importante successo in chiave europea colto dall’Atalanta sul campo dello Spezia.
I bergamaschi hanno confermato di essere squadra da trasferta cogliendo la 12ma vittoria lontano da casa.
Ha aperto la marcature Muriel al 16′ della ripresa, ma Verde alla mezzora ha sfruttato una indecisione della difesa avversaria e si è presentato faccia a faccia con Musso, battendolo.
Nella ripresa equilibrio fino al 28′, quando Djimsiti ha riportato avanti l’Atalanta, con un colpo di testa.
A tre minuti dal 90′ Pasalic ha chiuso il match con un diagonale che ha battuto sull’interno del palo ed è finito alle spalle di Provedel. Spezia quintultimo, 4 punti sopra la zona retrocessione. (ANSA).
Avete ottenuto 12 vittorie fuori casa, un record.
“Effettivamente è un record, ci eravamo andati vicino negli scorsi anni. Quest’anno l’anomalia è stato il rendimento in casa”.
Vi fa specie essere arbitri della lotta scudetto?
“No, saremo arbitri di noi stessi. Dovremo giocare una partita importante per giocare in Europa il prossimo anno, è un traguardo fantastico, la squadra ci tiene molto”.
Ci sono state troppe interruzioni.
“In questo momento ci sono gli interessi di tutti, ma c’è anche un limite. Questo è un aspetto negativo. Bisogna iniziare a denunciare delle cose, quando ci sono simulazioni importanti. Si possono denunciare le simulazioni, ci sono le immagini. Le vedono tutti”.
Resta a Bergamo?
“Io sono legato a questa società e a questo ambiente, ho firmato un contratto a novembre, è chiaro che le cose sono un po’ cambiate, dipenderà da ciò che deciderà la società. Non abbiamo mai parlato, io sono disponibile a qualsiasi soluzione. Se si andrà avanti così io andrò avanti con entusiasmo. Se lo chiedi a me, spero che l’Atalanta faccia sempre meglio. Non è facile per una realtà come Bergamo farsi conoscere in tutto il mondo. È un’eccelenza, è chiaro che tutto questo va supoprtato dai risultati. Non lo so se l’Atalanta può vincere o meno il campionato o la Champions, queste cose capitano a una squadra su diecimila”.
C’è bisogno di rinnovare?
“Per restare ad alti livelli c’è bisogno di un mercato dinamico, di inserire sempre più di uno o due soluzioni, il calcio si rinnova. In sei anni ci siamo rivoluzionati. Comunque non ci siamo abbassati noi, si sono alzate le altre. Giocare queste partite è pioù dificile per tutti, c’è un livellamento. È un tema che andrò affrontato e valutato, i risultati ci hanno dato sempre ragioni. A un certo punto ci è stato chiesto di più, ma se si ragiona di più diventa difficile. Quest’anno il settimo posto sembra un fallimento, fa stravolgere il pensiero. Se può vincere oggi l’Atalanta? Sì può vincere la Coppa Italia, di più no”.