Simone Inzaghi aveva chiesto una reazione alla sua Inter e la reazione è arrivata.
Magari non con una prestazione scintillante, anzi quasi da massimo risultato con il minimo sforzo, ma dopo la sconfitta contro il Bologna i tre punti con il Lecce erano fondamentali.
Missione compiuta per i nerazzurri con un gol per tempo, prima Mkhitaryan e poi Lautaro Martinez, con una prova concreta e una risposta di carattere dopo una settimana anche di critiche per le ultime gare. Un successo che ha permesso all’Inter di riprendersi il secondo posto in classifica, tornando a -15 dal Napoli e rinforzando la propria posizione nella corsa alla qualificazione alla prossima Champions League, superando nuovamente la Lazio e staccando il Milan.Un successo che ha permesso all’Inter di riprendersi il secondo posto in classifica, tornando a -15 dal Napoli e rinforzando la propria posizione nella corsa alla qualificazione alla prossima Champions League, superando nuovamente la Lazio e staccando il Milan.
La squadra di Inzaghi, dopo le difficoltà in trasferte viste anche al Dall’Ara, si conferma così ancora a due facce nel rendimento lontano dal Meazza e in casa, perché (spinta anche contro i salentini da oltre 75mila tifosi arrivati a San Siro) tra le mure amiche prosegue la sua marcia da piani alti: si parla infatti di 33 punti in 13 giornate, otto vittorie nelle ultime nove gare, ben 27 gol fatti e soltanto sei reti incassate. Può poco il Lecce, che ci prova soprattutto in avvio e nel finale di partita senza però creare enormi pericoli alla porta di Onana, dopo una prestazione forse troppo timorosa in diversi momenti della gara. Una sfida per cui Inzaghi, aspettando i rientri di Skriniar e Dimarco, si affida ancora all’esperienza di Mkhitaryan e Dzeko, con Brozovic e Lukaku ancora dalla panchina in avvio. L’Inter nei primi minuti punta soprattutto a togliersi dalle spalle le brutte sensazioni della sfida del Dall’Ara, ma corre qualche pericolo in avvio con conclusioni di Maleh e Ceesay su cui la difesa interista salva senza eccessive preoccupazioni. Le scelte di Inzaghi vengono ripagate quantomeno per quanto riguarda Mkhitaryan, perché è proprio l’armeno a sbloccare il risultato alla prima vera conclusione in porta dei nerazzurri: volata sulla sinistra di un positivo Gosens, cross basso per Barella che serve l’accorrente Mkhitaryan che col piatto destro insacca all’incrocio realizzando il suo secondo gol consecutivo al Meazza dopo quello con l’Udinese. La reazione del Lecce è eccessivamente timida, anche dopo l’intervallo. L’Inter ne approfitta, tiene in mano il pallino del gioco e quando riesce attacca per fare male. Come quando Barella innesta una fuga sulla destra di Dumfries che serve Lautaro, destro sporco per il capitano interista ma basta per battere Falcone e regalare il raddoppio ai nerazzurri. Baroni prova a scuotere i suoi con i cambi dalla panchina, ma anche i subentrati fanno troppo poco per provare a impensierire la retroguardia dei padroni di casa. L’Inter torna così a vincere e riprende la corsa nella lotta per la qualificazione alla prossima Champions League: settimana prossima ci sarà una nuova prova, in casa dello Spezia, per capire se i nerazzurri potranno superare il mal di trasferta e concludere al meglio il campionato, con un occhio anche a Champions e Coppa Italia. (ANSA)
Una grande vittoria, un 2-0 che non ha lasciato scampo al Lecce. Così l’Inter è ripartita, dopo il ko contro il Bologna, e Simone Inzaghi non può che esserne orgoglioso ai microfoni di DAZN: “Abbiamo fatto un’ottima partita, con l’approccio giusto e non abbiamo mai abbassato l’intensità per tutta la gara. Il secondo gol di Lautaro ci ha agevolato il secondo tempo, ma abbiamo giocato sempre per la vittoria e l’abbiamo meritata. Contro una squadra che ha messo in difficoltà tante big”.
Ha rischiato di partecipare ad un gol, incitando Lautaro a battere rapidamente la rimessa, con l’occasione per Dzeko.
“Così dobbiamo essere. Intensi, determinati, aggressivi. Abbiamo fatto un’ottima partita, siamo stati squadra in ogni momento, non ci siamo disuniti e abbiamo mantenuto le distanze. Così si vince”.
Atteggiamento perfetto, con tanto movimento senza palla e un’Inter padrona del campo.
“Sapevamo che il Lecce è aggressivo, veniva a prenderci tre su tre davanti con le mezzali a uomo sulle nostre. Serviva aggressività, l’abbiamo preparata così e abbiamo giocato con la stessa concentrazione dal 1′ al 93′”.
Lautaro leader in campo. Quando è cambiato?
“Ci sono tanti leader in squadra. Lautaro è da tanti anni qua. Sta avendo un rendimento costante, trascinando i suoi compagni. Tutta la squadra deve giocare così per fare più punti possibili”.
Il ko del Napoli e i punti lasciati per strada vi lasciano qualche rimpianto?
“Chiaramente. Guardando il campionato è così. Ma abbiamo fatto comunque cose buonissime e dobbiamo ricavarne il meglio, tenendo alta la concentrazione per il prosieguo della stagione”.
Seconda da titolare per un Gosens in crescita, il migliore dell’Inter.
“Robin a me ha sempre convinto in campo e in allenamento, oltre ai subentri a Dimarco dove ha sempre fatto bene. Mi sta soddisfacendo molto, ha fatto una grande gara così come domenica a Bologna”.
Lei è un ottimo allenatore, le manca lo scudetto come ciliegina sulla torta per la carriera?
“Lavoriamo quotidianamente per ottenerlo, ho già risposto prima a questa domanda. Trovo giusto cercare sempre di migliorarsi e analizzare ciò che non va, poi si guarda partita dopo partita e il passato non conta. Ora sotto con lo Spezia, sarà un’altra gara impegnativa”.
Lautaro inamovibile, Dzeko e Lukaku in ballottaggio. In vista di Spezia e Porto, chi è in vantaggio? Edin oggi ha giocato molto per la squadra.
“Ottima gara Dzeko, sempre servito e disponibile. Non era semplice coi loro difensori centrali a uomo. Con l’Udinese era partito Lautaro in panchina, ora tornerà Correa e di volta in volta farò le scelte migliori. Serviranno tutti perchè si gioca ogni tre giorni”.
Lautaro ha dedicato il gol a Dumfries, che ha fornito l’assist.
“Due palloni non giocati bene nel primo tempo per Dumfries, ma è un ragazzo che l’anno scorso al primo anno in Italia ha fatto benissimo e così prima del Mondiale. Dopo il Qatar è tornato scarico, ha fatto un grande secondo tempo oggi”.
Si può rilassare un pochino, dopo questa vittoria…
“Purtroppo viviamo sempre così, fa parte del calcio e del nostro mestiere”.