Il primo tempo dell’Olimpia è notevole, nel secondo tempo il Real Madrid assume il controllo delle operazioni, ma il parziale questa volta non è figlio di un crollo di durezza, perché contro un’avversario straordinario per fisicità, profondità, duttilità, Milano gioca fino alla fine e obbliga il Real a giocare 40 minuti per vincere la sua nona partita consecutiva, 76-67. Il Real ha rimontato in fretta nel tetrzo quarto, con le triple di Anthony Randolph soprattutto. L’Olimpia è riuscita fermare l’emorragia con una buona difesa, tenendo l’avversario a 76 punti, ma non è riuscita ad essere efficace in attacco come era stata in un primo tempo addirittura sorprendente.
IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia parte con un quintetto inedito, con Scola da 5 contro Tavares, Cinciarini in regia e Burns da 4. L’avvio è promettente: due canestri di Micov valgono il 6-2 Milano che riesce a difendere bene. Il secondo fallo di Scola però obbliga Coach Messina a ricorrere subito ad un assetto tradizionale, con Tarczewski da centro. Un rimbalzo d’attacco di Kaleb vale il 10-7 Olimpia dopo cinque minuti. Il grande lavoro difensivo di Tarczewski e poi un fade-away di Brooks generano il 13-7 Milano. Il vantaggio raggiunge i sette punti dopo due iniziative di Rodríguez, anche contro la pressione dello specialista difensivo Taylor, quando l’Olimpia va con i due centri puri, Gudaitis e Tarczewski insieme. Il primo quarto si chiude con una fiammata di tiri dall’arco del Real Madrid, prima Fernandez poi Randolph e in mezzo anche un canestro di Laprovittola. L’Olimpia però segna con Gudaitis, segna con Roll e pur senza triple è avanti 21-18. L’esecuzione offensiva è eccellente anche nel secondo periodo. Un canestro ravvicinato di Gudaitis riapre sei punti di margine nonostante un fallo tecnico fischiato a Rodríguez (palla trattenuta). La prima tripla di Milano, di Micov, procurata da un rimbalzo d’attacco di Tarczewski, e poi una penetrazione di Mack, scavano nove punti di vantaggio per l’Olimpia e obbligano Coach Pablo Laso al time-out. Ma al rientro è ancora Milano a scattare. Il primo tempo di Micov è esemplare, Tarczewski è straripante dentro l’area. Il vantaggio tocca i 13 punti sul 37-24. Qui il Real risponde con la sua fisicità e anche la profondità della panchina: Laso usa con Mejri il suo terzo centro di stazza. Rientra a meno nove – schiacciata di Mejri in contropiede – e ci resta fino al termine del tempo, 39-30 Olimpia.
IL SECONDO TEMPO – Luis Scola commette subito il suo terzo fallo, ma segna anche i primi cinque punti dell’Olimpia. Con quelli, Milano riesce anche a ricostruire la doppia cifra di vantaggio, ma c’è anche un bonus bruciato in quattro minuti, oltre ad una tripla di Randolph e un gioco da tre di Campazzo. Il Real ritorna a meno sei e obbliga Coach Messina al time-out. Ma contenere la furia offensiva del Real è complicato quando Randolph comincia a bersagliare il canestro da tutte le posizioni sul perimetro. Dopo sei minuti abbondanti, Tavares dalla lunetta impatta a quota 48 e Deck sempre dalla linea sorpassa e allunga. Il Real finisce cavalcando il gioco in post basso di Deck schierato da ala piccola. L’Olimpia risponde con una tripla di Micov, qualche buona difesa e resistere a meno due, 54-52 alla fine del terzo quarto. Il Real prova ad andare via all’inizio del quarto, Milano tenta di resistere. Una tripla di Laprovittola scava anche nove punti di margine tra le due squadre. Micov, autore di una prova straordinaria, ricuce a meno quattro a metà del periodo e ancora dopo un gioco da tre punti di Mickey. Qui Milano produce il massimo sforzo per restare aggrappata alla partita. Mickey, che emerge alla distanza, riapre otto punti. L’Olimpia continua a giocare, ma non riesce ad avvicinarsi. Finisce 76-67.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita di Madrid: “Il Real Madrid ha giocato una gara eccellente, complimenti a loro e a Pablo Laso per cui ho grande rispetto. Noi abbiamo giocato una partita intelligente nella prima parte di gara, soprattutto abbassando il ritmo. Poi la difesa fisica e atletica di Campazzo, Taylor e Deck specialmente ha cambiato tutto. Ci hanno fatto soffrire nel costruire gioco e l’abbiamo pagato, ma torno a casa soddisfatto perché lo sforzo c’è stato. Queste partite se le vinci valgono doppio, perché questa è una squadra di livello superiore. Campazzo e un giocatore fenomenale e nel secondo tempo gli abbiano permesso di giocare di più in campo aperto rispetto al primo tempo”.
SULL’EUROLEAGUE – “Il nostro problema è stato aver perso con la Stella Rossa in casa. Con l’Efes siamo stati in pari fino a due minuti alla fine ed e’ squadra che non perde quasi mai. Come il Barcellona per cui la nostra vittoria contro di loro vale doppio. In trasferta non è mai facile: quella sconfitta dovremo riprendercela da qualche partita, ma c’è un gruppo ampio di squadre che lotteranno per i playoff. Ora abbiamo due gare su tre in casa. Chiaro che dobbiamo vincere ma con la Stella Rossa eravamo senza Micov, Gudaitis e poi anche senza Nedovic e allora subentra anche un po’ di frustrazione. Tuttr le squadre hanno 14 giocatori ma ci sono squadre che hanno cinque o sei giocatori di un livello più importante per cui una condizione fisica precaria o un infortunio fanno la differenza mentre in altre squadre, di altissimo livello, la differenza tra i primi e gli altri è minima”.