L’Olimpia ritrova la vittoria a Brindisi e contro una squadra oggettivamente con tanti infortunati lo fa senza troppi patemi, 87-57. Prima impone il suo gioco in difesa tenendo Brindisi a otto punti nel quarto iniziale, poi esplode con un terzo periodo da 28 punti che chiude abbondantemente la gara. Decisivo nel momento dell’allungo decisivo Stefano Tonut con una palla rubata, due triple consecutive che hanno seppellito la partita.
IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia cerca subito di imporre la fisicità dei propri lunghi. Melli forza due falli di Nate Laszewski, Poythress produce cinque punti e altrettanti li segna Kamagate non appena entra in campo. L’Olimpia non fugge perché dopo la prima tripla di Tonut non segna più dall’arco e sbaglia anche quattro tiri liberi su otto. Alla fine del primo periodo, comanda 15-8. Una tripla di Riismaa riavvicina Brindisi a meno quattro, ma quello è il momento in cui Shavon Shields segna otto punti consecutivi, con due triple, l’Olimpia fa 10-0 e scava 14 punti di vantaggio massimo. Brindisi però finisce il secondo quarto meglio di Milano, trova una tripla di Wendell Mitchell che la riporta a meno otto all’intervallo, 36-28.
IL SECONDO TEMPO – Maodo lo due volte in penetrazione appoggia al tabellone, poi Tonut, che gioca una partita di grande energia, ruba palla e va a schiacciare in contropiede ripristinando il vantaggio massimo di 14 punti, sul 44-30. Qui Tonut entra in ritmo al tiro, produce un terzo quarto da 11 punti, mettendo altre due triple in fila. Un’altra la segna Ricci, così Milano fugge via e costruisce il vantaggio decisivo. Alla fine del terzo quarto è 25 punti avanti, sul 69-34. Nel quarto periodo, l’Olimpia controlla la partita. Alex Poythress alza i giri del motore dentro l’area, segna due volte di fila Devon Hall. Brindisi torna a meno venti, ma viene ricacciata a meno 27 con un altro parziale di 7-0. Poi sale in cattedra Giordano Bortolanii, tripla e gioco da tre punti per chiudere 87-57.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita di Brindisi: “Ovviamente era una partita giocata ad armi impari, pensando alle assenze di Brindisi. Noi abbiamo difeso bene fin dall’inizio, ma in attacco siamo stati un po’ timorosi, insicuri. Poi nel secondo tempo ci siamo sciolti, abbiamo mosso bene la palla, eseguito buone scelte e tirato bene sia da due che da tre. Sono contento perché non era facile togliersi di dosso quella tensione che ci attanagliava all’inizio. Ovviamente dobbiamo tenere conto di quello che era Brindisi oggi. Ma quando si sarà messa a posto penso che questo tornerà ad essere il campo difficile che è sempre stato”.
Sul momento della squadra – “In difesa tranne nella gara con il Maccabi ci siamo sempre stati ma non è un mistero che in alcune posizioni facciamo fatica:,oggi Maodo Lo nel secondo tempo si è sbloccato, è stato in controllo e dato un’idea di quello che può essere. Tonut ha giocato un’altra partita di alto livello dopo quella di giovedì”.
Sui 100 anni di Rubini e il Premio Nico Messina – “Rubini è stato per noi quello che Red Auerbach è stato per i Boston Celtics. Nico Messina l’ho conosciuto brevemente a Bologna. Era andato via da tempo ma aveva lasciato una forte impronta per quello che aveva costruito gettando le basi della squadra che poi con Dan Peterson avrebbe vinto lo scudetto. Mi fa piacere abbiano pensato a me per un premio intitolato a lui”.