L’Olimpia, un po’ macchinosa dei primi tre quarti, lascia spazio ad un quarto periodo imponente, rimonta da meno 11, schizza più a più ottto, usando Melli da 5 e Voigtmann da 4. Dopo aver segnato una tripla in tre periodi e nessuna nel primo tempo, ne mette sei nel quarto periodo. Poi siccome non ha continuità o per usare le parole di Caoch Messina nel prepartita semplicemente non è pronta. Così con qualche errore di superficialità sulle due estremità del campo rischia di subire la beffa nel finale. La stoppata di Nicolò Melli alla fine su Gabriel, più che l’errore al tiro di John Petrucelli, chiude la gara, 78-77. Per l’Olimpia tra parentesi è la vittoria interna consecutiva numero 23 in campionato.
IL PRIMO QUARTO – L’Olimpia perde subito Tommaso Baldasso, che era in quintetto, per un problema alla caviglia destra. Usando anche Billy Baron (sei punti) da playmaker si mantiene in linea di galleggiamento, mette la testa davanti su un gioco da tre punti di Devon Hall e mette in crisi la difesa di Brescia con le penetrazioni e il gioco interno dei lunghi procurandosi 10 viaggi in lunetta. Brescia trova grande ispirazione in John Petrucelli, che segna subito in entrata e poi ci carica sopra due triple dai due angoli. Alla fine del periodo Milano è avanti 22-21.
IL SECONDO QUARTO – Qui l’Olimpia prova ad allungare su un altro gioco da tre punti di Hall e anche un gran lavoro interno di Paul Biligha. Ma sul 27-23, Milano si arresta in attacco, soprattutto non trova soluzioni da tre (0/7), perde cinque palloni in modo gratuito e a sua volta scivola a meno quattro. Il pareggio lo firma Devon Hall in entrata nel momento in cui la difesa regge l’urto e la coppia Davies-Voigtmann protegge i rimbalzi. Alla fine, Hall segna due liberi, Moss un jumper dalla media e il parziale è 34-34.
IL TERZO QUARTO – Nicolò Melli dall’angolo segna la prima tripla di squadra di Milano, ma non è il segnale di percentuali destinate a salire dall’arco. Della Valle usa i problemi di falli di Kevin Pangos per segnare i punti che ribaltano il punteggio a favore di Brescia. Petrucelli e Coupain trascinano la Germani all’improvviso più 10 con due minuti e mezzo da giocare nel quarto. Qui l’Olimpia gioca qualche buon possesso, ritorna a meno sei obbligando Coach Magro al time-out. Ma Brescia finisce ancora meglio, con una tripla di Massinburg e due jumper di Akele chiudendo avanti 58-47.
IL QUARTO QUARTO – Un rimbalzo d’attacco di Melli avvia un parziale di 11-0 che contiene tre triple consecutive con tre giocatori diversi, Pangos, Voigtmann e Melli. E’ il primo momento in cui il tiro da fuori entra con continuità. Dopo 2:50 è 58-58. Al rientro dal time-out, la partita si accende, diventa anche spettacolare. Della Valle segna tre tiri liberi, Massinburg da tre, altrettanto Gabriel. L’Olimpia ribatte colpo su colpo, con un Pangos improvvisamente scatenato in combinazione con Melli, che segna 12 punti nel quarto periodo. Milano costruisce cinque punti di vantaggio, poi addirittura otto su una tripla di Voigtmann quando difesa e attacco funzionano bene insieme. E proprio quando una partita persa è stata vinta l’Olimpia, sul più sette, di è arrestata ancora: un lay-up sbagliato, un jumper respinto maliziosamente dal ferro, un tiro libero sbagliato ironicamente dall’uomo della svolta, Pangos, tre tiri liberi concessi a Petrucelli, una tripla di Gabriel e una palla persa hanno rischiato di vanificare tutto. Melli con una stoppata ha salvato il risultato, 78-77.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la vittoria in volata su Brescia: “Nell’ultimo quarto abbiamo giocato un ultimo quarto che sarebbe piaciuto a Cesare Rubini, abbiamo smesso di pensare troppo e mostrato cose migliori. Ovviamente abbiamo messo insieme gente che non si era mai vista assieme in più non avere due playmaker – e dopo si è fatto male il terzo – non aiuta a costruire il gioco. La cosa brutta è che nel terzo quarto e il parziale poteva costarci la partita La cosa bella è che facendo cose più energiche in attacco e in difesa nel quarto periodo abbiamo ripreso in mano la partita. Alla fine potevamo vincerla tutte e due, ma noi avevamo costruito un vantaggio importante che poteva essere decisivo. A meno tre secondi devo riconoscere di aver fatto un errore da principiante, perché dopo il canestro del meno uno avrei dovuto chiamare time-out e avanzare la palla. Purtroppo le scemenze si commettono, mi sono scusato con la squadra, spero non si ripeta più. Finisco epr dire che è stato bello poter onorare due figure come Cesare Rubini e Franco Casalini. Anche la nostra gente è stata molto positiva in questo”.
Su Melli: “E’ stato un giocatore fondamentale, è il nostro capitano, e l’ha dimostrato anche con la Nazionale, e ci ha permesso di avere poi sette minuti del nostro playmaker titolare che ci ha fatto vedere cosa puàò fare. Con lui e Voigtmann abbiamo aperto il campo, avuto più mobilità e creato spazio a Kevin Pangos per creare. Era quello che facevamo anche l’anno scorso con Nicolò e Mitoglou. Per usare di più la presenza in post basso servirà tempo, non so quanto. Ma con il recupero magari anche di Shavon Shields le cose potrebbero migliorare”.
Sulle prospettive: “Vorrei essere ottimista e parlare per iperbole ma sono contento di aver vinto di uno con un buon ultimo quarto. Poi mancavano giocatori, qualcuno ha giocato gare opache, il playmaker titolare ha giocato 14 minuti perché non poteva farne di più, questo può essere promettente ma non vado oltre. Credo che oggi abbiamo capito che siamo in tanto proprio per fronteggiare queste situazioni”.