Milan, la grande occasione per tornare sul tetto d’Europa

L’ultima volta si giocò allo Stadio Olimpico Spyros Louis di Atene. Era il 23 maggio 2007: ad alzare la coppa in finale contro il Liverpool fu Paolo Maldini. Tredici anni dopo, il Milan prova a tornare sul tetto d’Europa. E di mezzo c’è un derby di coppa, come quello ai quarti nella Champions del 2005, quando al ritorno l’UEFA assegnò il 3-0 a tavolino ai rossoneri, sancendo di fatto il passaggio del turno. Oltre al derby, quest’anno si intrecciano eventi e coincidenze. Il diavolo potrebbe ritrovare Carlo Ancelotti in finale, artefice dell’ultima Coppa Campioni per i rossoneri. E proprio la finale si giocherà ancora ad Istanbul, quando lo stesso Ancelotti subì la rimonta del Liverpool di Benitez. Precedenti e sincronismi iniziano a colorare il cammino della squadra di Pioli che a sorpresa, dopo l’inaspettata eliminazione del Napoli, si trova a giocare una semifinale.

 

Ma i bookmakers hanno già le idee chiare. Nonostante le quote vincente Champions League siano a sfavore dei rossoneri (ultima tra le quattro ancora in gara in termini probabilistici) è importante ricordare come il Milan in formato underdog possa sfruttare in maniera quasi inconsapevole la mentalità europea del club, capace di motivare ed esaltare la squadra di Pioli sul piano psicologico. Nella storia dei rossoneri sono infatti sette i titoli conquistati in Coppa Campioni/Champions ma in termini di quotazioni restano altissime le probabilità che a vincere il torneo sia invece il City di Guardiola (1.68-75 in media). Discrete chance per il Real (4.40-50). Basse quelle dell’Inter (tra 7.00 e 8.00).

 

Il Milan sogna di ripetersi e prova a tornare all’Atatürk di Istanbul diciotto anni dopo la remuntada del Liverpool firmata Smicer-Gerrard-Xabi Alonso. Era il 2005, quando sei minuti di follia avvolsero una squadra già pronta ad alzare la coppa. Non bastarono i supplementari ma furono sufficienti i rigori per elevare i Red Devils sul tetto d’Europa. Stavolta non c’è il Liverpool a sgambettare i sogni di gloria dei rossoneri ma un derby altrettanto insidioso e imprevedibile.

 

“Siamo una squadra solida che ha un futuro. L’Inter? Mi aspetto una partita incredibile”, ha dichiarato Olivier Giroud, fresco di contratto, ai microfoni dell’Equipe. “L’unica volta che sono approdato in semifinale, poi ho vinto con il Chelsea, ed eravamo anche allora degli outsider. Neanche stavolta eravamo i favoriti ma abbiamo eliminato il Napoli”, confermando così la consapevolezza di una formazione che nonostante tutto pensa al titolo. “Il Milan sta ritrovando il suo posto, grazie a una bella squadra. C’è un’intensità totale e grande solidità, che è la nostra forza. Parte da me fino a Mike”. In prospettiva Inter, Olivier sembra già pronto: “Sarà un derbissimo, Milano sarà in fiamme. La città vivrà qualcosa di incredibile e noi pure”.

 

Pep Guardiola non è per nulla meravigliato del cammino delle italiane in Champions. “Il Napoli mi ha impressionato, ma i rossoneri sono speciali, hanno la storia alle spalle: Sacchi, Capello, Baresi, Maldini”. Se il Milan sarà in grado di superare lo scoglio derby potrebbe incontrare proprio il City dell’ex Barcellona, candidato numero uno per la vittoria del titolo. Oppure il Real di Ancelotti. Occhi puntati allora sul tandem Giroud-Leao, che ha steso il Napoli, e sulla tattica di Pioli in grado di imbrigliare la squadra campione d’Italia. Ma chi arriva meglio tra Milan e Inter? E chi sarà l’MVP del doppio confronto? Servirà sicuramente il solito Rafael, devastante in campo aperto, e il cinismo di Olivier, che nonostante il rigore fallito al Maradona ha dimostrato di poter trasformare in oro i pochi palloni giocati. Servirà un preziosissimo Calabria, che nel doppio match con i partenopei è riuscito ad annullare Kvaratskhelia. Servirà il solito, strepitoso Maignan, il blocco difensivo che ha ingabbiato Osimhen e la mediana con Diaz-Krunic-Bennacer per annullare un’Inter affatto doma. Il 10 maggio sarà una gara memorabile al San Siro.