Milan, manita al Cagliari

Il Milan travolge il Cagliari con un 5-1 forse anche troppo pesante per quanto visto in campo, con i rossoneri che hanno dilagato grazie alla tanta qualità in attacco. Il primo tempo si era chiuso sull’1-0 con il gol di Bennacer. Il gol è arrivato al 35′ con Bennacer bravo a ribadire in rete una respinta corta della difesa ospite. I rossoneri hanno fatto la partita ma sono arrivate poche occasioni. Ancora meno hanno fatto gli ospiti, sprecando però un contropiede due contro due con Luvumbo. Nel minuto di recupero Prati si è poi costruito una buona chance girandosi in area senza però riuscire a superare Sportiello.

Nella ripresa Pioli ha messo dentro i pezzi da novanta partiti dalla panchina. Pulisic ha subito trovato il raddoppio, Nandez poco dopo ha ridato speranza ai sardi accorciando le distanze.

Poi un gran tiro da fuori di Reijnders ha riportato la squadra di Pioli a più due. Ranieri ha alzato di molto il baricentro dei suoi per cercare una difficile rimonta: ne hanno approfittato i padroni di casa che in contropiede hanno trovato altre due marcature con Leao ed ancora con Pulisic nel finale.

Con questo successo il Milan sale a 74 punti mettendo al sicuro il secondo posto in questo campionato.

Il Cagliari resta a quota 33 ancora a più tre dalla zona retrocessione, ma con quasi tutte le avversarie che devono ancora scendere in campo e con lo scontro diretto contro il Sassuolo previsto nel prossimo turno.

Stefano Pioli ha parlato al termine della partita vinta per 5-1 contro il Cagliari ai microfoni di Sky:

Sul ritorno al successo dopo 6 partite
“Non siamo abituati in questi anni a non vincere per un lungo periodo. È chiaro che dopo l’eliminazione in Europa League e la sconfitta nel derby abbiamo avuto un momento difficile, delicato e abbiamo sofferto questa situazione. Riuscire a vincere questa partita, migliorare la classifica, è stato molto importante. Bravi i ragazzi che hanno fatto una partita di attenzione e sacrificio”.

Sulla reazione di Leao, entrato a partita in corso
“Voi giornalisti e anche i giocatori subite sempre le scelte dell’allenatore come una penalizzazione. Non è così, dovevo fare qualcosa. È stata un’annata impegnativa, faticosa e qualcuno è meno brillante. Non è un’esclusione che può cambiare la mia opinione sui ragazzi che alleno. Pensavo fosse la cosa giusta e hanno reagito nel modo che mi aspettavo”.

Milan secondo, ma con una distanza netta dall’Inter
“Nessuna squadra è riuscita a mantenere il livello incredibile e di prestazioni e di punti che ha fatto l’Inter. Non siamo riusciti ad avere la contiuità che serviva per restare attaccati ma questa è una squadra forte, che ci ha provato ma che non è riuscita a superare i momenti decisivi in un certo momento del campionato e lì abbiamo perso fiducia, certezze. Ma comunque il campionato l’abbiamo fatto in tutto e per tutto ma gli altri sono stati troppo più forti di tutti, non solo di noi”.

Si è sentito solo in queste settimane?
“No. Ho un buonissimo rapporto con i miei dirigenti. L’ho avuto con Paolo e con Ricky che sono quelli che mi hanno portato al Milan, così come l’ho avuto quest’anno con tutti gli altri. Ho un buonissimo rapporto, siamo un grande club e c’è una grande aspettativa. Le critiche ci sono state, anche feroci ma fa parte di questo lavoro. O lo accetti o fai altro, io l’ho accettato e vado avanti cercando di aiutare la squadra a giocare il miglior calcio possibile. Qualche volte ci siamo riusciti ma sicuramente avrò sbagliato delle altre cose”.

Se sono mancati i singoli nelle partite che contavano
“Credo che nel percorso che abbiamo fatto al Milan abbiamo sempre lavorato, ragionato, pensato e giocato da squadra. Contro la Roma abbiamo fatto partite normalissime e il livello era più alto. Non siamo riusciti a interpretare al meglio la partita, non è colpa di Tizio, Caio o Sempronio. Chiaro che queste sfide siano state un passaggio importante ma senza andare troppo indietro la qualificazione in Champions l’abbiamo buttata via noi perché abbiamo giocato delle ottime partite senza riuscire a vincere. In Europa rimaniamo con troppo poco in mano per le nostre qualità”.

Sullo sciopero dei tifosi
“A me spiace molto questa situazione. Una cosa di cui siamo orgogliosi è l’aver creato questa simbiosi che ci ha trasmesso positività e fiducia e mi auguro per il futuro del Milan le cose si possano risolvere ma sicuramente andrà così”.

Contro la Salernitana ultima panchina?
“Io non ho ancora parlato con la società, abbiamo due partite e non è ancora finita la stagione. Poi spero che l’ambiente milanista ritrovi quell’entusiasmo nel superare momenti difficili e raggiungere traguardi straordinari che nessuno immaginava”,

Leao aveva stasera il nome “Conceiçao”. Per quello l’ha lasciato in panchina?
“Non lo sapevo (ride, ndr). Anche questo fa parte del ruolo. Ripeto, non ho ancora incontrato il club e credo che lo faremo prima della fine del campionato o appena finito il campionato. Vediamo”.