Il Milan e’ finito nel tunnel della crisi e non vede la via d’uscita, col derby alle porte.
Due gol annullati, cinque presi e sei partite senza vittorie.
Riferimenti per dare i contorni di una sconfitta, quella per 2-5 del Milan contro il Sassuolo al Meazza, che preoccupa non solo per i numeri. Perché l’aspetto mentale era stato quello su cui Stefano Pioli aveva insistito presentando una gara che doveva essere vinta, anche a discapito del gioco. Eppure, né l’una né l’altra cosa possono consolare i rossoneri e ora il contraccolpo sarà doppio da assorbire.
Il Milan in avvio ritrova Calabria e Theo Hernandez, non rinuncia a Giroud e fa infilare le gambe sotto le coperte a Leao. In campo dall’inizio ci vanno Rebic, Gabbia e soprattutto De Ketelaere: che ci mette giusto un paio di minuti per fare vedere gli strappi che il mister aspettava, ma poi si perde troppo in fretta. Il Milan parte bene, abbandona il fraseggio sterile e poco melodioso lamentato anche da Pioli alla vigilia. All’8 Theo Hernandez taglia un sinistro in area, Giroud scappa a Marchizza e dopo il rimbalzo realizza in spaccata. Giua attende il riscontro del Var e il fuorigioco semiautomatico gli suggerisce di alzare il braccio e annullare tutto. Le squadre non si risparmiano, il risultato sono gli spazi larghi, contrasti decisi e situazioni imprevedibili: come al 18′, quando Frattesi allunga di forza su Tonali, gira palla sulla sinistra e Laurentié si accentra con un destro violento sul primo palo, a cui Tatarusanu si oppone. Prese le misure, il Sassuolo affonda: Obiang recupera a metà, palla a Traore che pesca Berardi alto a destra riceve in acrobazia. Theo non c’è, Berardi sì e la sua palla taglia tutta l’area per Defrel, che da due metri la mette dentro. Il Sassuolo infierisce tre minuti dopo: Obiang per Traore, Frattesi riceve centralmente e attacca il primo palo, scaricando il destro che né Gabbia né Tatarusanu possono intercettare. E’ già 0-2. Il Milan ha il merito di riaprirla subito: è il 24′ Calabria quando prende il fondo a destra, alza un cross su cui si arrampica Giroud, con Erlic che resta a terra e vede la palla entrare di nuovo. Ma è un fuoco di paglia: 6 minuti dopo Traore si guadagna un angolo e lo calcia sul primo paolo, Berardi anticipa Giroud di testa e insacca l’1-3. Ci prova un paio di volte Rebic, con una girata senza pretese e un intervento mancato da due passi. Nella ripresa, per i rossoneri, piove sul bagnato: pronti via e Laurentié accelera a sinistra, aggira Calabria e si fa mettere giù. Dal dischetto, il francese cala il poker. La curva continua a incitare, il Milan risponde con la girata di Rebic all’8′: Tonali da calcio piazzato, la palla è deviata da Obiang prima che il croato insacchi sul secondo palo. Lungo check al Var e anche in questo caso gol annullato. Il ritmo cala, ma non quello di Berardi: che nel finale penetra in area dalla destra e serve al limite al neoentrato Henrique, bravo a metterla nell’angolo dove Tatarusanu potrebbe andare ma non ci arriva. Il passivo diventa molto pesante, poi Origi entra e si inventa un destro a incrociare che accarezza la traversa, entra in rete e tenta di addolcire la domenica rossonera. Ma senza riuscirci.
Anche le certezze ostentate in settimana è tempo di metterle in un angolo. Stefano Pioli aveva approcciato il Sassuolo poggiando sulle sicurezze, innanzitutto di identità tattica, sperando di poter dare tranquillità e fiducia. Ma “sarebbe sciocco continuare a percorrere una strada che non ci sta portando da alcuna parte”, spiega dopo il 2-5 rimediato con il Sassuolo: “Non credo che oggi abbiamo perso la gara da un punto di vista tattico, ma dobbiamo essere pronti a cambiare qualcosa. E questo spetta a me”. Eppure il tecnico rossonero sa bene che il problema non è tanto – e sicuramente non solo – nell’ impostazione di gioco. Per quanto la costruzione lenta della palla era stata una delle artefici delle difficoltà di un gennaio da dimenticare, a detta dello stesso mister, con il Milan in difficoltà a superare la prima linea di pressione avversaria. “Da dopo Roma, qualcosa si è bloccato e quel che prima ci veniva facile, ora è evidente che non ci riesce più”, è la radiografia di Pioli. Come conferamo i 5 gol presi, le 6 partite senza vittorie, la zona Champions che rischia di scappare di mano: “Il nostro obiettivo è qualificarci, il campionato non lo vinciamo più”, spiega. E poi c’è un derby che si avvicina a grandi passi. “Non so se servirà andare in ritiro, per preparare la gara. Penderò le decisioni cercando di capire il momento”. “Non abbiamo più la solidità dello scorso anno”, rincara Olivier Giroud. “Non è bello parlare degli assenti, ma chi c’è deve dare di più. A cominciare dal sottoscritto. Occorre più concentrazione, lo dice il gol preso su corner e i due gol che ci siamo fatti annullare per fuorigioco. Ora con l’Inter avremo la possibilità di alzare il livello”. Quasi che per uscire dalla crisi, paradossalmente la palla buona potrebbe arrivare proprio dall’ultima sponda che ti aspetti. (ANSA)