Inter in vetta, Milan nei bassifondi. Il 2019 non avrebbe potuto concludersi in maniera più diversa per le due squadre di Milano. Stati d’animo opposti per i tifosi nerazzurri e quelli rossoneri: la squadra di Antonio Conte è prima in classifica, grazie alla differenza reti positiva (36 gol fatti e 14 subiti per l’Inter) che per ora la mette davanti alla corazzata di Maurizio Sarri, a pari punti in classifica ma con meno gol fatti (31) e più subiti (17). Il Milan di Stefano Pioli, invece, sprofonda a Bergamo davanti all’Atalanta, che rifila una cinquina a Donnarumma e compagni, usciti demoliti, e contestati, dal campo dell’Atleti Azzurri d’Italia.
Un risultato inatteso per gli uomini di Pioli che erano stati protagonisti di un finale di 2019 in crescendo. I rossoneri, infatti, avevano ottenuto 2 importanti vittorie fuori casa contro il solido Parma e nella sfida all’ultimo sangue contro i diretti concorrenti del Bologna che, con il risultato finale di 3 a 2, ha sorpreso anche gli esperti di Oddschecker per i tanti gol segnati, e un pareggio con il Sassuolo.
Tonfo Milan – A Bergamo, invece, tutto è andato storto per i rossoneri già a partire dai primi minuti con il gol di Papu Gomez al 10’ del primo tempo. L’inizio di un incubo per i tifosi dei diavoli, con i nerazzurri bergamaschi (per l’occasione vestiti di verde, a fini benefici, come sono soliti fare per Natale ormai da dieci anni) a dominare completamente il match grazie alla doppietta di Ilicic, al gol di Muriel e al timbro messo dall’ex Pasalic.
Lukaku Show – Di tutt’altro umore sarà il Natale per l’Inter, che ha raccolto gli applausi del pubblico di San Siro grazie al 4 a 0 rifilato al Genoa del malcapitato ex di turno, Thiago Motta. In grande spolvero il bomber di casa, Romelu Lukaku, autore della doppietta che ha aperto e chiuso il match. L’attaccante belga è stato inoltre protagonista di un gesto d’altruismo, che di rado si vede sui campi di calcio della serie A, avendo ceduto il rigore del 2-0 al giovanissimo Sebastiano Esposito che, dopo avere trasformato con grande freddezza dal dischetto, è poi corso ad abbracciare la madre per la prima rete in Serie A.
Sogno Inter – Con la rotonda vittoria casalinga contro i Grifoni l’undici allenato da Antonio Conte si lascia definitivamente alle spalle le ruggini per l’eliminazione dalla Champions League, ottenendo il primo posto in classifica che ad agosto in pochi avrebbero pronosticato. A sorprendere, in maniera positiva, gli addetti ai lavori e i tifosi è soprattutto la capacità dell’allenatore salentino di trasferire la sua proverbiale grinta a tutta la squadra: undici giocatori che entrano in campo con un’energia senza pari, compatti, tutti coinvolti nell’applicare gli schemi di gioco del tecnico oltre che nella volontà di ritornare, a dieci anni esatti dallo storico Triplete targato Moratti e Mourinho, nelle posizioni di classifica che competono a un club dal blasone e dalla storia del biscione.
Milan rialzati! – I diavoli rossoneri, invece, arrivano alla sosta in condizioni disastrate. La cacciata di Giampaolo e l’arrivo di Pioli non hanno dato all’ambiente la scossa sperata. Per questo i tifosi si augurano che lo stop alle gare ufficiali, almeno fino al prossimo 5 gennaio, e soprattutto l’apertura della finestra di mercato possano scuotere l’ambiente riportando il Milan in ambienti più consoni al club, rispetto all’attuale posizione in classifica. La sconfitta di Bergamo fa rimanere l’undici di Pioli a 21 punti, più vicino paradossalmente alla zona retrocessione (+7 punti dal Brescia, fermo a quota 14 punti) che all’Europa League, al momento distante 8 punti dai 29 raccolti dal Cagliari. La Champions League, invece, pare un vero e proprio miraggio visto che la vittoria della Roma sul campo della Fiorentina, per 4 a 1, ha portato i giallorossi a quota 35 vale a dire 14 punti in più del Milan.
Mercato rossonero – Non tutto è perduto, però, visto che non siamo nemmeno alla fine del girone d’andata. Fondamentale sarà il mercato in particolare sul fronte degli acquisti. Il nome che ormai da settimane fa sperare i tifosi milanisti è quello di Zlatan Ibrahimovic, quasi… invocato dallo stesso Pioli. L’attaccante svedese, nonostante l’età non più tenera (38 anni), potrebbe essere il nome giusto per rivitalizzare l’attacco rossonero, uno dei meno in forma del campionato con soli 16 gol all’attivo. Sul fronte difensivo, invece, l’attenzione va verso il giovane francese Wesley Fofana di proprietà del Saint Etienne. Il Milan, al riguardo, si è messo in competizione con West Ham e Newcastle pur di arrivare al centrale classe 2000.
Mercato nerazzurro – Anche l’Inter, nonostante l’ottima classifica, vuole rinforzarsi. D’altronde, Antonio Conte lo ha detto più volte: se si vuole competere fino alla fine serve qualche puntello di peso. Il nome più caldo è quello del centrocampista offensivo Arturo Vidal, dato in rotta di collisione con il Barcellona. Un’altra ipotesi è quella di un clamoroso scambio con il Napoli: Politano andrebbe sotto il Vesuvio, mentre a San Siro arriverebbe l’attaccante Lorente.
Ruoli invertiti per le donne – Milan e Inter si sfidano anche sui campi della Serie A femminile e qui le posizioni sono invertite: le rossonere sono quarte in classifica a soli due punti dalla Fiorentina, che attualmente occupa la seconda piazza. L’Inter è messa peggio: le ragazze nerazzurre sono in piena zona retrocessione al nono posto. Il primo di febbraio andrà in scena il derby di ritorno, dopo che all’andata il Milan si è imposto per 1-3. Potrebbe quindi essere l’occasione giusta per il riscatto dell’Inter Femminile, anche se le rossonere sembrano avere un altro passo. A guidare il Milan Women dalla panchina c’è Maurizio Ganz, oggi allenatore ma con un passato da giocatore ad alti livelli su entrambe le sponde milanesi. Prima con l’Inter, dal 1995 al 1997, dove giocò 68 partite mettendo a segno 26 reti e subito dopo con il Milan: in due stagioni, tra il 1997 e il 1999, per lui arrivarono 40 presenze e 9 gol. È lui il simbolo che unisce le squadre cugine che si augurano, sia al maschile che al femminile, un 2020 ricco di soddisfazioni.
La città e il pubblico di Milano se le merita.