“Abbiamo fatto una riunione con Aci Italia nei giorni scorsi per accelerare quelle lunghe e interminabili procedure, e per passare dalla carta al cantiere. Ho detto ai miei di non perdere nemmeno un secondo, abbiamo l’obiettivo sfidante di ultimare i lavori prima del Gran Premio dell’11 settembre”.
Il sindaco di Monza Dario Allevi, dopo aver ufficializzato in mattinata la sua corsa verso il bis con la ricandidatura alle comunali del 2022, si ferma a parlare con la ‘Dire’ dello storico Autodromo cittadino, il tempio della velocità che quest’anno festeggerà il suo centenario. Per l’ammodernamento del circuito, recentemente, sono stati inseriti nella legge di bilancio circa 20 milioni di euro, che serviranno per il rifacimento della pista e alla sistemazione dei sottopassi, grazie a un emendamento presentato dal capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo.
Cinque milioni di euro per il 2022, e altri 15 per il 2023. Fondi che arrivano anche dopo il ‘pressing’ della Regione Lombardia, del Comune di Monza e di Confcommercio, che, tramite le parole del presidente Carlo Sangalli, aveva lanciato l’allarme per l’indotto dell’Autodromo, stimato, nel 2019, intorno ai 120 milioni. Per l’autodromo più famoso d’Italia, dunque, questo “sarà un anno importantissimo”, anche perché “si festeggiano i suoi 100 anni- continua Allevi- e stiamo lavorando con Aci Italia per vestirlo a festa nel miglior modo possibile”. In questo contesto “dovremmo essere bravi a spendere le risorse in tempi brevi e speriamo che ne arrivino delle altre”.
Va infatti puntualizzato che “l’autodromo non è di Monza, ma del nostro Paese”, ragiona ancora il sindaco, dunque “è importante che tutti seguano con particolare attenzione” la vicenda. Adesso avanti tutta con i lavori, da finire entro l’estate. Il circuito “aveva qualche ruga, come tutte le signore di 100 anni- chiude con una similitudine Allevi- e ora dobbiamo fare lavori per 20 milioni, nel Paese della burocrazia. Dunque, visto che parliamo di Formula 1, dico che dobbiamo correre”.
Allevi vuole il bis: ‘raddoppio per cambiare volto città’
Pnrr, autodromo e dialogo con milano: ‘avanti su metro’
Il sindaco Dario Allevi scioglie le riserve e si ricandida per un bis alla guida di Monza: “Riteniamo di poter chiedere di nuovo la fiducia dei cittadini- commenta in un’intervista con la ‘Dire’ il primo cittadino- non bastano cinque anni per cambiare il volto della città, servono due mandati. Anche perché i primi cinque sono stati anni colpiti dalla pandemia…”.
Allevi non aveva ancora sciolto le riserve su una sua ricandidatura, ma gli stimoli, come sembra, non mancano: “Vogliamo continuare un lavoro eccellente fatto con la Giunta e con il Consiglio comunale- dice il sindaco- io mi ritengo il capitano di questa squadra”. Dalla metà del mandato che si sta per concludere “abbiamo cercato di contenere la pandemia in città, mettendo tutte le misure in campo- continua- e lavorando gomito a gomito con il Prefetto, le forze dell’ordine e le autorità sanitarie, portando comunque avanti l’attività amministrativa”.
Il sindaco uscente appare carico e fiducioso, forte anche del sostegno della coalizione. Negli ultimi giorni, infatti, sia da Forza Italia (partito al quale il sindaco è iscritto), sia dalla Lega, si era alzato un coro unitario nella speranza che fosse ufficializzata la corsa al bis: “Il centrodestra è sempre stato unito in questi cinque anni- spiega- ma anche nella mia passata esperienza da presidente della provincia”. D’altronde, “la coalizione è sempre stata compattissima in queste due tornate e non ha avuto nessuna ‘crisetta politica’ che invece può capitare. La differenza la fanno le persone”, specifica. A tal proposito, a Monza “ho la fortuna di lavorare con degli alleati ed esponenti politici che sono anche amici”, e con i quali “condivido un percorso che parte da lontano”. E questo non solo con gli assessori o i consiglieri comunali monzesi, “ma anche- aggiunge Allevi- con rappresentanti di centrodestra che il territorio ha espresso in parlamento e in Regione”.
E ora? Ora priorità al Pnrr (4 milioni ‘europei’ sono già atterrati per le scuole della città) e all’ammodernamento dell’Autodromo (il ‘tempio della velocità festeggerà quest’anno il suo centenario), con i lavori da completare entro settembre. Il tutto continuando a coltivare i rapporti con la vicina Milano: “In questi anni il dialogo è stato ottimo- rivela Allevi- la metropolitana (che sarà pronta entro il 2029/2030, con il Covid che ha solo rallentato di qualche mese il cronoprogramma) ne è l’esempio più lampante”. Dell’opera “se ne parlava da 50 anni in città”, e adesso “grazie a queste due amministrazioni, alla Regione e al governo, siamo riusciti a ottenere le risorse per far sì che veda la luce”. Un collegamento tra i due capoluoghi, dal valore di 1,3 miliardi, fondi completamente coperti dalla filiera istituzionale, “che porterà ricadute straordinarie su Monza”.
Tuttavia i rapporti con Milano sono stati “ottimi” anche “per l’organizzazione del Motorshow e- precisa Allevi- stiamo lavorando per la seconda edizione che si terrà a giugno di quest’anno”, così come “stiamo operando molto bene sul fronte della Villa Reale”, essendo il Comune meneghino uno dei soci fondatori del bene. Inoltre, il sindaco spiega come l’amministrazione stia rilanciando la Villa Reale “da quando è tornata in mani pubbliche”. Per questo, “insieme alla Regione, a Palazzo Marino e al ministero dei Beni Culturali stiamo vedendo cosa serve per fargli esprimere tutte le sue straordinarie potenzialità che sta dimostrando di avere, anche in queste settimane dove abbiamo avuto un numero di visitatori che non si era mai visto”.
Resta da capire chi sarà lo sfidante di Allevi. Nel centrosinistra, che ha già ufficializzato un manifesto elettorale, il Pd punta a essere il perno di una coalizione “più ampia possibile”, che comprende anche i renziani di Italia Viva ma non ancora il M5S. Il candidato, che dovrebbe arrivare entro la fine di gennaio, sarà scelto probabilmente con le primarie. I nomi che circolano sono sempre quelli del giovane consigliere dem Marco Lamperti, del dirigente locale Pd Domenico Guerriero e del direttore generale del Comune di Bergamo, monzese nonostante lavori per l’amministrazione orobica, Michele Bertola. “Leggo che non hanno ancora sciolto i nodi e non hanno deciso chi sarà il mio competitor. Aspetterò- conclude con un sorriso il sindaco- e vedrò quello che mi toccherà”.