Notte fonda Olimpia, Bologna va sul 3-0, adesso serve un miracolo.

Adesso solo un’impresa può cambiare la storia di questa finale, ma l’Olimpia deve solo pensare a come restare viva in Gara 4. In Gara 3 ha combattuto, due volte ha rimontato disavanzi di 12 punti tornando avanti, ma la terza volta, nel quarto periodo, non ce l’ha più fatta e ha finito per cedere 76-58. Difensivamente, ha giocato una partita volitiva, a rimbalzo ha provato a garantirsi extra possessi, ma le percentuali di tiro, purtroppo il leit-motiv di questa serie, sono state anche in Gara 3 fatali. Gara 4 si gioca venerdì 11 ancora a Bologna.

IL PRIMO QUARTO – Le percentuali di tiro continuano a condizionare la partita dell’Olimpia (5/16). La Virtus scappa 5-0, ma difesa e rimbalzi (quattro in attacco) tengono Milano aggrappata all’avversaria. Una tripla di Shields dall’angolo vale il primo sorpasso sull’8-7. Bologna risponde con Weems, Datome pareggia subito in entrata attaccando un close-out. La Virtus con due liberi di Belinelli e un lungolinea di Hunter torna a più tre. Il secondo gioco da tre di Vlado Micov ripristina la parità. Shields sorpassa per la terza volta con un jumper dalla media, prima dell’ultimo canestro firmato in entarta da Teodosic allo scadere del quarto, per il 17-16.

IL SECONDO QUARTO – La Virtus parte 6-0 e scappa a più sette dopo un minuto forzando Coach Messina al time-out. Il break però si amplifica al rientro e la fuga di Bologna diventa significativa sul 28-16. La difesa fatica a coprire tutto quando si scalda la mano di Belinelli con cinque punti consecutivi da fuori. Punter, che resta in campo con due falli, prova a rimettere in moto Milano. Firma sei punti di fila ricucendo a meno otto. L’Olimpia cavalca il momento favorevole, alzando la tenuta difensiva. Hines schiaccia in entrata, poi ancora Punter riducendo il distacco a quattro punti. Kyle Hines continua a lavorare forte a rimbalzo (quattro in attacco nel primo tempo). Shields in entrata obbliga Coach Djordjevic a spendere il secondo time-out del periodo. L’Olimpia mette la testa avanti su una tripla frontale di Jeff Brooks. Weems (10 nel primo tempo) risponde immediatamente. Nell’ultimo minuto arrivano la prima tripla di Rodriguez e due tiri liberi di Pajola per il 37-34 Virtus.

IL TERZO QUARTO – Due triple, la prima di Teodosic e la seconda di Weems, spaccano ancora la partita a favore di Bologna dopo un minuto e mezzo, sul 43-35. Il vantaggio torna a quota 12 su due liberi di Weems e un gancetto di Alibegovic. Micov su un assist di Rodriguez e Datome con cinque punti consecutivi firmano il 7-0 che rimette l’Olimpia in partita. Il parziale si allunga: a due minuti dalla fine del periodo, Milano è a meno uno. Datome, che gioca un terzo quarto di grande fisicità (12 punti), sorpassa sul 50-49. La risposta di Bologna la firma ancora Weems con una tripla dall’angolo. Shields in penetrazione ripristina la parità, 52-52 alla fine del terzo.

IL QUARTO QUARTO – La Virtus riparte con un altro 6-0, costringendo Coach Messina a ricorrere prima del voluto ai giocatori più spremuti. Il vantaggio schizza ancora a 10 punti, quando l’Olimpia si aggrappa a difesa e rimbalzi, ma produce quattro punti in cinque minuti. La Virtus per la terza volta in partita dilaga a più 12. Punter riparte con due tiri liberi, ma la tripla successiva di Teodosic a due minuti e mezzo dalla fine sancisce la fine effettiva della partita. Nel finale, l’Olimpia molla e finisce perdendo 76-58.

Così Coach Ettore Messina ha commentato Gara 3 della finale per il titolo italiano: “Complimenti a loro per la prestazione e la continuità che hanno avuto, ma ringrazio anche i miei giocatori per avercela messa tutta, hanno speso davvero fino all’ultima goccia di sudore. Proveremo a riguardare il filmato, a capire cosa possiamo fare, cercheremo di ritrovare energie anche se in questo momento fatico a immaginare dove possano essere. Li lasceremo tranquilli e cercheremo di fare qualcosa per allungare la serie. Non voglio dire che hanno vinto, ma sul 3-0 mentre noi diamo una sensazione, che è reale, di fare una fatica enorme nelle condizioni in cui siamo, è lampante quale sia la situazione. Ci proveremo, in fondo è sempre una partita di basket e si proverà sempre a trovare il modo di spuntarla, ma in questo momento è chiaro che esiste un deficit di energia fisica e nervosa piuttosto evidente. Loro sono stati bravi a ricompattarsi dopo mesi complessi, e questo è un merito che bisogna riconoscere a Djordjevic, ai giocatori, alla società, perché non era da tutti”.