Nunnally fa valere la legge dell’ex, l’Olimpia supera Avellino in Gara 5 e va alle semifinali, avversaria Sassari.

L’Olimpia gioca una partita solidissima, la prende in mano subito, fa le scelte giuste, anche quando il tiro da fuori non entra, difende, si aggrappa quando serve alla vena strepitosa di James Nunnally, che abbina ai suoi 25 punti (53 in due gare) sette assist. Una partita intelligente, nella quale l’Olimpia ha trovato sempre le solzuoni giuste per vincerla 92-76, con quattro uomini in doppia cifra incluso un chirurgico Nemanja Nedovic.

IL PRIMO TEMPO – Il primo fallo fischiato lontano dalla palla, subito in avvio, non ferma Kaleb Tarczewski che in avvio segna (sei punti), prende i rimbalzi (sei anche quelli), scava il primo vantaggio dell’Olimpia, 10-6, quando fa la prima sosta in panchina. Una stoppata e due tiri liberi di Christian Burns ampliano il vantaggio, con Nunnally che non trova il tiro da fuori, ma segna in penetrazione. Il margine tocca gli otto punti su un canestro di rapina di Nedovic a rimbalzi. Avellino trova ritmo nel tiro da tre, con Filloy e Silins. Poi una tripla di Nunnally sulla sirena significa 26-17 Olimpia alla fine del primo quarto. Una tripla di Nedovic, dopo il secondo fallo fischiato a Brooks, e una di Kuzminskas, aprono 13 punti di margine per l’Olimpia con time-out immediato di Coach Maffezzoli. Dalla sospensione, Avellino esce con una tripla di Campogrande che spezza il break. Il vantaggio di Milano però tocca i 15 punti sulla seconda bomba di Kuzminskas. Il secondo fallo coglie Tarczewski dopo quattro minuti del secondo periodo creando subito allarme nel settore lunghi. Burns segna due volte, ma è il momento in cui la difesa si scopre un po’ troppo, il bonus è bruciato ancora in fretta. Avellino ne approfitta, va in lunetta, supera il periodo di crisi e ritorna a sei punti di distacco su un semigancio di Patric Young. Kuzminskas chiude il tempo con due liberi e l’Olimpia all’intervallo ha otto punti di margine, 47-39.

IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia parte con un assist di Nunnally per Tarczewski e poi tre tiri liberi ancora di Nunnally per il 5-0 che ripristina 13 punti di vantaggio. Nichols prende Avellino sulle spalle. I suoi jumper e poi un tap-in di Young ricuciono a meno sette. Il margine resta stabile per qualche minuto: una tripla di Nunnally (12 nel terzo) è cancellata da un gioco da tre punti di Harper sul quale arriva anche il terzo fallo di Tarczewski. Poi l’Olimpia torna ad alzare la pressione difensiva, arrivano due canestri ravvicinati di Kuzminskas e poi una tripla di Nedovic che riapre 14 punti di divario sul 68-54. Alla fine del terzo è 73-60 Milano. Con la generosità di Burns dentro l’area e l’uno contro uno di Nunnally, l’Olimpia tocca di nuovo i 15 di vantaggio in un paio di circostanze. All’improvviso si sblocca anche il tiro di Brooks: due triple consecutive significano 19 punti di margine dopo sei minuti del quarto, sull’85-66. Avellino risponde ancora con Nichols, ma Tarczewski su un pick and roll e Jerrells da tre riportano il vantaggio a quota 19. Qui l’Olimpia amministra la gara e la chiude 92-76.

Così Coach Simone Pianigiani ha commentato gara 5: “È stata una partita eccellente, da tutti i punti di vista. Era ovviamente una serie delicata per le nostre vicissitudini, non mi riferisco alle assenze in generale, ma a quella del playmaker che ci ha costretto a cambiare assetto e modo di collaborare. Sapevo che sarebbe stato decisivo crescere dentro la serie ed è quello che abbiamo fatto. Non era facile vincere ad Avellino una partita di playoff, noi eravamo avanti di cinque nell’ultimo quarto di gara 3 per poi smarrirci su due giocate sbagliate. Ma era una questione mentale, infatti in gara 4 siamo stati avanti 40 minuti e oggi lo stesso. Nedovic non doveva giocare, gli abbiamo fatto vedere quanto ci aiutava la sua presenza anche in condizioni imperfette e allora, senza Della Valle, ha voluto esserci e ha fatto bene tante cose. Dopo gara 3, la chiave era ritrovare il piacere di giocare nei playoff, sentire il privilegio di giocare sotto pressione, anche se chi perde contro di noi viene elogiato lo stesso, e solo noi dobbiamo vincere sempre. Ma questo va vissuto come un privilegio. Questo ho chiesto e questo abbiamo fatto senza pensare a tutto il resto o agli umori. Nunnally ha le qualità che in queste gare devono venire fuori. Se le scelte sono giuste poi il singolo errore non diventa un incubo. Ad Avellino abbiamo segnato 28 punti su situazioni create mettendo la palla in post basso. Sapevamo che avrebbero risposto, hanno raddoppiato all’inizio ma eravamo pronti a rispondere nei modi giusti, con Nedovic, con Kuzminskas. Nella ripresa, sono tornati all’atteggiamento vecchio e allora abbiamo alimentato Nunnally in quella posizione. Ora ci aspetta una semifinale contro una squadra al massimo della fiducia, delle energie, del rendimento e della salute. Noi no, però abbiamo lo spirito giusto e ci batteremo”.