Olimpia alla ventunesima finale della sua storia, chiusa serie in 3 gare a Sassari.

La ventunesima finale nella storia dell’Olimpia nei playoff è realtà. L’Olimpia chiude la serie 3-0, come un anno fa, come aveva fatto anche nel 2021 contro Venezia, e giocherà la finale per il terzo anno consecutivo. Sassari è andato all’assalto nel secondo tempo quando è passata avanti per la prima volta su un parziale di 6-0 che anziché spaventarla ha scatenato l’Olimpia. Oltre a rimettere subito la testa avanti, ha alzato il muro in difesa e ha dilagato con tre protagonisti principale, Shabazz Napier, Shavon Shields e Nicolò Melli, anche se nel momento del break, Gigi Datome ha messo due triple spettacolari. E’ stata una grande prova di carattere e lucidità in cui la difesa ha preso il sopravvento quando ha dovuto farlo e l’attacco – lanciato nel primo tempo da Johannes Voigtmann, devastante in avvio, a dettare i ritmi – ha prodotto ancora oltre novanta punti. 93-61

IL PRIMO QUARTO – L’Olimpia parte molto centrata, per lo più costringe Sassari a cattivi tiri dal campo e in attacco esegue con precisione. Parte con una tripla di Voigtmann, un gioco da tre completato da Napier su assist di Melli. Ancora Melli e Napier allungano fino al 13-4 di Voigtmann (gancio cielo) che convince Coach Bucchi a usare il suo primo time-out. Al rientro, la Dinamo sale di tono, soprattutto con Stephens vicino a canestro. E’ lui a riportare Sassari a meno cinque due volte. La prima è respinta da Napier con una tripla, poi Hall fa solo 1/2 dalla linea. Milano perde il ritmo in difesa. Si espone su una tripla di Gentile e vede il vantaggio ridursi a tre punti. L’ultima zampata però è di Hall, che prende fallo su uno step-back e mette tre tiri liberi chiudendo il quarto sul 22-16.

IL SECONDO QUARTO – Un canestro di Hines e uno di Voigtmann da rimessa permettono all’Olimpia di andare subito a più dieci. Ma non dura. Dowe completa un gioco da tre punti che vale anche il secondo fallo di Napier, poi segna Kruslin nel traffico su un possesso difensivo debole, così la Dinamo torna subito a meno cinque e questa volta tocca a Coach Messina spendere il suo primo time-out. Milano riparte con un jumper in isolamento di Shields, cancellato però da una tripla di Trejer. Poi Voigtmann manda a segnare Tonut e sua volta converte un contropiede. Il vantaggio fa elastico tra i quattro e i sei punti, ma l’Olimpia nell’ultima porzione del periodo non riesce ad avere consistenza dietro. Ne approfitta Gerald Robinson. Il margine viene mangiato fino a due punti. Poi nel finale del tempo, Shields dall’angolo centra la prima del più cinque, 41-36.

IL TERZO QUARTO – Sassari piazza subito un 6-0 con due triple, Dowe dall’angolo e Bendzius frontale, così mette la testa avanti per la prima volta. L’Olimpia non si scompone. Shields segna due triple consecutive, Melli tappa i buchi in difesa, controlla i rimbalzi, segna anche lui dall’arco e in tap-in. I suoi sei minuti sono di grande sostanza e alimentano il nuovo tentativo di fuga di Milano. Con 3:01 da giocare, il vantaggio ritorna a quota dieci. Dal time-out di Bucchi, la Dinamo esce con energia. In due possessi torna a meno sei. Qui Datome si mette in ritmo. Segna due triple una dopo l’altra e scava personalmente 13 punti di margine che poi l’Olimpia si porta fino in fondo al quarto, 66-53.

IL QUARTO QUARTO – L’Olimpia allunga in modo energico all’inizio del quarto. Shabazz Napier prima segna una tripla poi aggiunge tre tiri liberi, scavando 18 punti di vantaggio. Sassari trova un gioco da tre punti convertito da Diop, ma non è l’ultimo assalto, semmai l’ultimo sussulto. Napier centra altri tre tiri liberi, Shields bombarda dall’arco e Melli con un fade-away apre un baratro, 23 punti di differenza con cinque minuti da giocare. A quel punto, è stata accademia con la meritata passerella finale per il “nostro” Jack Devecchi.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la vittoria di Sassari in Gara 3: “Faccio i complimenti alla Dinamo e a Coach Bucchi perché hanno disputato una stagione di alto livello, raggiungendo un’altra semifinale. Avevo la sensazione che fossero più forti, più profondi e atletici di un anno fa quando erano già eccellenti. Vorrei anche augurare il meglio a Jack Devecchi per la sua carriera che è stata importante e per quello che ha dimostrato come persona. Bravissimi i ragazzi, credo abbiano giocato una partita di alto livello. Abbiamo avuto una partenza eccellente, poi abbiamo resistito al loro ritorno, tenuto botta bene. Nel terzo quarto siamo entrati in campo contratti, ma dopo essere andati sotto sulla tripla di Bendzius la risposta è stata notevole. Siamo saliti di tono in difesa e in attacco abbiamo mosso la palla ancora meglio di prima, oltre a tirare con percentuali alte ma frutto di tanti tiri eseguiti in solitudine perché la nostra esecuzione è stata eccellente. Se penso che eravamo finiti sotto e poi alle dimensioni dei vantaggi che abbiamo costruito non sono forse sorpreso ma impressionato magari sì. E’ la terza finale consecutiva, non era scontata, è un bel segno di continuità come squadra e come club. Soprattutto lo è in una stagione così complicata per tanti motivi. Mi aspetto ovviamente di trovare la Virtus che mi sembra ad un passo. Sarà una finale difficile, penso equilibrata, in cui i dettagli avranno un ruolo fondamentale”.