Olimpia come il Milan, battuto il Real Madrid

L’Olimpia prende possesso della gara nel cuore del secondo periodo, poi resiste alle rimonte del Real Madrid, e nel quarto periodo addirittura dilaga nel momento in cui Zach LeDay oltre al sacrificio fisico su Tavares e Ibaka, l’energia, i rimbalzi (otto), trova anche ritmo al tiro. Le sue tre triple dagli angoli devastano la partita. L’Olimpia tocca anche il più 22 prima di vincere 85-76.

E’ stata una partita giocata bene, sia in difesa che in attacco. La difesa ha aiutato tantissimo in inferiorità fisica sotto canestro, i possessi sono stati “finiti” con un notevole lavoro di squadra a rimbalzo. L’attacco ha mosso la palla, ha generato canestri in transizione, tiri liberi, 16 assist, 12 triple a segno.

E’ stata una vittoria di squadra perché tutti hanno dato tantissimo, anche giocando con tre piccoli contro una formazione stazzata come il Real Madrid, con Causeur e Brooks insieme. Eccellente esordio di Nico Mannion, che ha segnato e fatto segnare, ha mostrato personalità contro Facundo Campazzo. Lui e Dimitrijevic si sono dati il cambio anche in termini di impatto sulla gara.

IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia parte senza centro ma con due playmaker e riesce comunque ad arginare Tavares collassando bene dentro l’area. Difesa e rimbalzi ci sono, Zach LeDay sacrifica tutto per contenere Tavares e Ibaka. Le percentuali però sono basse. La prima zampata è del Real Madrid, mentre Leandro Bolmaro – il primo a mettersi in ritmo in attacco – commette due falli e deve uscire prima modificando la rotazione. Il Real Madrid ricorre a Campazzo ed Hezonja dalla panchina, usa anche Deck da 4, ma l’Olimpia trova lucidità, muove la palla. Dimitrijevic che parte commettendo tre errori dal campo, non perde fiducia ed entra nella sua “zona”. Firma il primo sorpasso sul 14-12. Fabien Causeur in un quintetto con tre piccola parte mettendo una tripla e poi ci carica sopra una palla rubata. L’Olimpia allunga: Brooks, dalla panchina, gioca in modo chirurgico. Segna lui da tre, poi Mannion “cronometrando” i tempi scrive il 24-16. 22 punti dell’Olimpia nel primo quarto sono degli esterni, mentre Mirotic – oscurato dalla difesa del Real – lavora per i compagni. Nel secondo quarto, il Real Madrid prova a usare la taglia di Hezonja in situazioni di post-up contro Causeur. L’Olimpia però regge. Dimitrijevic diventa incontenibile. Nel primo tempo segna 15 punti, trascinando Milano ad un clamoroso 33-18. Il Real Madrid prova a rispondere. Un paio di palle perse costano il riavvicinamento, due volte fino a meno cinque. Ma Dimitrijevic gioca ancora con il cronometro e firma il jumper dal gomito per il 47-40 dell’intervallo.

IL SECONDO TEMPO – Il Real Madrid parte 5-0, ma quello è il momento in cui Mirotic e LeDay in combinazione mantengono l’Olimpia avanti nel punteggio, ferendone la difesa vicino al canestro, procurandosi viaggi i lunetta. Il Real Madrid risponde usando insieme Campazzo e Llull. La rimonta arriva fino al meno quattro, poi Dimitrijevic ne segna altri cinque di fila allungando ancora. Alla fine del terzo periodo, è ancora Mannion a tenere palla e arrivare in fondo per il 62-55. Nel quarto periodo, l’Olimpia dilaga. Zach LeDay dall’angolo destro centra la tripla del più dieci. Coach Mateo spende un time-out ma al rientro Mannion pesca LeDay nello stesso angolo. Le due triple spaccano la partita. Brooks in entrata va a scrivere il più 15. Quella tra Dimitrijevic e Mannion sembra una staffetta. L’Olimpia esplode. Arriva la terza tripla di LeDay dall’angolo opposto, poi ne mette una anche Mannion. Il vantaggio raggiunge i 22 punti. Nel finale di gara l’Olimpia finisce un po’ l’energia. Tavares, pur con quattro falli, usa tutta la sua stazza per tentare di riavvicinare il Real Madrid ma è troppo tardi. Finisce 85-76.

Così Coach Ettore Messina ha commentato la vittoria sul Real Madrid: “Bella vittoria, giocando bene sia in difesa che in attacco. Abbiamo onorato Chacho Rodriguez: sappiamo bene che ruolo abbia avuto nella storia recente del nostro club. Credo che i rimbalzi catturati in difesa, molti puliti, non nel traffico, e le palle rubate ci abbiano permesso di andare di più in contropiede. Sia Dimitrijevic che Mannion hanno spinto. Piano piano arriveremo a sviluppare questa propensione e hanno anche caratteristiche complementari, uno più perimetrale, l’altro davvero bravo a penetrare. Vedere come hanno penetrato una difesa fisica come quella del Real Madrid è un segnale incoraggiante. Siamo stati bravi a contenere i loro lunghi sia con LeDay in prima persona che con gli aiuti. Anche con Caruso per qualche minuto. In attacco abbiamo continuato a muovere la palla anche nei momenti difficili. E’ facile vedere come le cose siano cambiate in pochi giorni. Anche il mio collega del Real Madrid ha parlato di serbatoio di energia vuoto. Ogni tanto può accadere. LeDay? E’ il nostro Draymond Green. Ci dà sempre leadership ed entusiasmo, è una presenza positiva. Speriamo che giochi così tutto l’anno e intanto ci aiuti a superare le difficoltà del momento, in attesa di recuperare gli altri lunghi.