La difesa dell’Olimpia arresta l’attacco di Pesaro, mette la museruola ai tre scorers da 50 punti di media, tenendoli 15 punti sotto medie, e sostiene lo sforzo dell’attacco. Milano questa volta è sostenuta dalle percentuali, 56.0% da due e 50.0% da tre, controlla i rimbalzi e gioca un secondo tempo importante dopo essere stata sotto di nove nel secondo quarto quando Pesaro era indemoniata al tiro da tre. Sono state le palle perse a impedire una vittoria ancora più larga rispetto all’85-71 finale contro una squadra in forma e mai doma.
IL PRIMO QUARTO – Pesaro prova subito ad alzare i ritmi, fidando nella qualità dell’esecuzione. Milano porta la gara su binari più difensivi abbassando le percentuali avversarie (3/11 da due nel primo; 7/21 all’intervallo). L’ingresso di Datome aumenta la qualità dell’attacco, ma quando la Vuelle riesce a correre il lavoro della difesa si complica, tanto più che sia Davies che proprio Datome commettono due falli. L’Olimpia si smarrisce nel finale del primo periodo, in cui conta sei palle perse, concede a Cheatham la tripla che scava sette punti a favore della Vuelle, 18-11, alla fine del periodo iniziale
IL SECONDO QUARTO – L’Olimpia trova due triple, con Ricci e Baldasso, ma ne subisce altrettante da Cheatham. La seconda apre nove punti a favore di Pesaro. Dopo il time-out di Coach Messina, Baldasso centra la seconda tripla della sua gara, poi Voigtmann – che lavora forte a rimbalzo, 10 a metà gara – e Melli dentro l’area riducono il disavanzo a un punto. A metà del periodo, in transizione Thomas appoggia il pallone del sorpasso. La rotazione dei lunghi risente dei problemi di falli di Davies. A quattro minuti dalla fine, commette il terzo. Per qualche minuto, Milano sembra prendere possesso della gara, ma non appena tornano ad affiorare le palle perse, Pesaro riprende a correre e correndo a procurarsi tiri aperti in transizione (7/16 da tre a metà partita). Due triple consecutive di Charalampopoulos e Moretti capovolgono il punteggio restituendo alla Vuelle cinque punti di vantaggio sul 37-32. Dopo il secondo timeout di Coach Messina, l’Olimpia riparte, segnano Hall e Pangos da tre, quest’ultimo sulla sirena, consegnando a Milano il vantaggio, 41-39.
IL TERZO QUARTO – L’Olimpia prova ad allungare, con Pangos che controlla i ritmi, segna una tripla e assiste Melli per un altro canestro da tre punti. Dopo cinque minuti, Melli firma il più sette. Il Capitano segna otto punti nella prima parte del periodo, il vantaggio di Milano raggiunge i nove punti. Poi arrivano il quarto fallo di Davies, due falli in attacco consecutivi e un antisportivo fischiato a Datome, che permettono a Pesaro di alleggerire il momento negativo. Ma Baldasso con due triple consecutive, una in transizione e un’altra su un magistrale scarico di Datome, rilancia l’Olimpia a più 12 dopo otto minuti. Coach Repesa spende il time-out per ridare ordine alla sua squadra, ma Milano continua a difendere duro e macinare gioco. La tripla di Mitrou-Long è quella del più 17. Alla fine del periodo è 66-51.
IL QUARTO QUARTO – Pesaro tenta l’ultimo assalto, come le è riuscito altre volte in questa stagione. Milano continua ad essere afflitta dalle palle perse, molte delle quali gratuite. Un contropiede di Moretti riduce il divario a 10 punti dopo tre minuti nel periodo. Due tiri liberi di Davies e un gioco in post basso di Thomas ripristinano i 14 di margine. Ma Pesaro risponde ancora, risponde sempre, soprattutto se riesce a correre e distendersi in contropiede. Così costringe l’Olimpia a giocare fino in fondo con Davies che lavora bene dentro l’area, carica di falli gli avversari e mette i suoi tiri liberi. Una tripla di Pangos dopo un’eccellente circolazione di palla e poi un recupero di Melli di fatto sono le giocate che chiudono la partita. 85-71 il finale.
Così Coach Ettore Messina ha commentato la partita di Pesaro: “Sono molto contento, faccio i complimenti ai miei giocatori perché Pesaro aveva numeri offensivi importanti, stava segnando 91 punti di media, e noi l’abbiamo tenuta molto al di sotto dei suoi standard, con coesione e attenzione. Nella nostra metà campo abbiamo lavrato bene. Poi siamo stati pazienti in attacco nel dare la palla sotto canestro per non vivere di solo pick and roll, siamo stati disciplinati, tutti hanno aiutato e credo che nel secondo tempo abbiamo giocato anche bene. Forse abbiamo concesso qualche rimbalzo, ma nel complesso siamo stati bravi. Loro hanno ritrovato pubblico, ambiente, stanno giocando bene, hanno battuto squadre forti, mi ricordano molto la squadra sempre allenata da Repesa che ha giocato la finale di Coppa Italia due anni fa. Ha americani che si assumono le loro responsabilità e mancano Tambone e Delfino. Credo siano più profondi e proprio per questo sono davvero contento di quello che abbiamo fatto”.